Maestri ceramisti e teste femminili

Maestri ceramisti e teste femminili ARTE IN GALLERIA Maestri ceramisti e teste femminili Maestri ceramisti (Galleria Pirra. corso Vittorio Emanuele 82). Apprezzata, per la sua utilità, fin dalla remota preistoria, la ceramica — dovuta al triplico apporto della terra, del fuoco e dell'uomo — mostrò più tardi notevoli valenze estetiche che al di là di un mero ordine decorativo hanno rivelato anche l'espressività tipica dell'opera d'arte, con quelle declinazioni formali e materiche che ne fanno delle autentiche sculture. A parte 11 quasi multiplo (realizzato' in 250 esemplari) d'una colorita Testa di cavallo di Leger. le ceramiche esposte da Pirra comprendono alcuni dei più noti «nomi» italiani: da Cimatti, con i sottili suoi frammenti graffiti, allo splendore formale e cromatico degli oggetti di Zauli, dallo scabro linguaggio dei grumi di terracotta del compianto Nanni Valentin! all'eleganza del fraseggio floreale offerto da Tomo Hiraj nei bordi dèi suoi vasi, con la ceramica «raku» dei due Karkov e le caratteristiche sfere-cellulari di Tasca. Pittori d'oggi («Ideogramma», corso De Gasperi 35). Pressoché in equilibrio i «nomi» dei forestieri e degli artisti di casa che coprono un bell'arco della più attuale ricerca pittorica subalpina. Da un lato ricordiamo Messina col suo Cavallo in bronzo e Dova dalle luminose intensità cromatiche; l'umorismo delle situazioni cui, con pochi tratti, dà vita Maccari e le stratificate incisioni (Monaco '76) dei Giocolieri di Marino Marini. Dall'altro, le intense atmosfere dei paesaggi marini e langaroli di Paulucci; le estive, limpide scan sioni, tra luce e ombra, dei giardini di Ramella, con la natu rale inflessione sensuale di un bell'acquerello di Tabusso e le giustapposte tessere pittoriche delle composizioni di Nespolo, tra le quali l'accattivante Ponte di Rialto. Mariella Perino («Micrò», piazza Vittorio Veneto 10) espone alcuni Torsi in creta, dall'asciutto modellato, e qualche Testa femminile impreziosita dalle trasparenti cromie ceramiche, con un'intera serie di freschi disegni di Nudi acquerellati dove una delicata ricerca formale si direbbe riesca a calarli in un'atmosfera di lieve sensualità. Tito Lecchi (1892-1972). n pittore e il montanaro devono aver fatto tutt'uno in quest'uomo affascinato dai colori più sfumati come dai silenzi d'un paesaggio d'alta montagna che dovette apparirgli del tutto congeniale saldandosi, nel suo interesse pittorico, tanto l'elemento formale quanto ciò che doveva farsi autentico contenuto emotivo. an. dra.

Luoghi citati: Messina, Monaco, Nespolo, Rialto