All'officina ricambi ossa di Franco Giliberto

All'officina ricambi ossei Venezia, gli ortopedici a congresso diffidano della «protesi facile» All'officina ricambi ossei Il professor Ricciardi: «E' necessario regolamentare la scelta dei nuovi materiali» - Presentati il Tivanium e il Biovetro, due prodotti di alta tecnologia - Nella composizione delle fratture ritorna l'uso del gesso OAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — C'è un esercito di cinquantamila malati — vittime di fratture o di lesioni traumatiche, sofferenti per gravi forme di artrosi o affetti da malattie degenerative delle ossa — che ogni anno negli Stati Uniti ricorrono all'impianto di una o più protesi, ossia che cercano di rimettersi in sesto con delle articolazioni artificiali. In Italia non siamo ancora a simili cifre da capogiro: benché manchino precise statistiche, gli specialisti calcolano che nel nostro Paese siano impiantate poco più di mille protesi ogni dodici mesi. Tuttavia questa pratica anche da noi potrebbe avere eccezionale impulso, se si badasse alle grandi offerte del mercato tecnico-scientifico: decine e decine di modelli di protesi dell'anca, del ginocchio, del piede, della mano, della spalla e delle umane articolazioni in genere; costruite in acciaio, ceramica, titanio, vetro. Sono state esibite ai margini del Congresso nazionale della Società italiana di ortopedia e traumatologia (duemila partecipanti, oltre cinquanta relazioni ufficiali) conclusosi ieri al Lido di Venezia. Quello commerciale è stato per i profani, l'aspetto più vistoso dell'assise specialistica, ospitata quest'anno nel Palazzo del Cinema. Nella hall e nelle sale superiori dell'edificio erano stati sistemati gli stands degli espositori, più affollati ovviamente quelli che presentavano le maggiori novità: per esempio le protesi In Tivanium (una lega di titanio, vanadio e alluminio) oppure in Biovetri, vere e proprie ossa di vetro che escono da particolari fornaci e tendono — per raffinatezza di lavorazione — alla più alta compatibilità biologica possibile. Queste ultime protesi sono in via di sperimentazione, Dice il professor Luigi Rie | Ciardi, presidente del congresso: 'Proprio l'uso dei ma- I tertali profetici è stàlo"uriò dei nostri principali argomenti di discussione. C'è l'esigema di idagini in vitro e in vivo, oltre che di rilievi clini ci, per verificare la speeijica adattabilità all'organismo umano. Si sente la necessità di una programmazione sanitaria che abbia l'obbiettivo della cernita di materiali sempre più sicuri per l'impiego sul paziente che li riceve per il chirurgo che li utilizza Ci si augura che nella Com- missione programmata del ministero della Sanità, sull'esempio della Food and Drug Administration, possa inserirsi anche la regolamentazione dei cosiddetti biomateriali.. Un invito alla 'prudenza ragionata, è stato lanciato da parecchi oratori. .Non bisogna lasciarsi prendere la mano dalla chirurgia aggressiva., ha detto 11 professor Giorgio Monticelli. -Nel campo della sostituzione delle articolazioni, le prospettive per il futuro sono rosee: non facciamole diventare nere, generalizzando l'uso delle protesi Un tempo in Italia erano soprattutto, i pazienti oltre 1 60 anni a beneficiare di Interventi sostitutivi, o perché malati di gravi forme di artrosi o per complicazioni di fratture articolari. La legittima ricerca del benessere, l'insofferenza anche al più piccolo dolore, magari a una lieve claudicazione, hanno fatto si che l'età minima per la sostituzione di articolazioni si sia notevolmente abbassata negli ultimi anni, grazie anche all'uso di nuovi materialfcproteslekI* il - 'Ma si tratta pur sempre — rUeva' Monticelli di corpi estranei che prima o poi rischiano di causare problemi. E può accadere che sia necessario rimuovere anche certe protesi che dopo l'impianto smettono di funzionare: in questi casi, il chirurgo a volte si trova di fronte a difficoltà insormontabili.. E' anche vero che un gran numero di persone, ridotte alla quasi immobilità, dopo l'impianto di una protesi possono ricominciare a cammi nare e a muoversi liberamente. (In Italia, gli interventi sostitutivi, se avvengono In ospedali pubblici, non prevedono esborsi da parte del malato, anche se il costo di ogni protesi mediamente si aggira intorno al 3 milioni di lire; ma come al solito vi sono lungaggini burocratiche. n congresso veneziano, che aveva per tema generale la Fisiopatologia della osteogenesi riparativa», ha affrontato vari altri argomenti strettamente scientifici. In parti¬ colare, più relazioni si incentravano sul trattamento delle fratture. E' stato ricordato come dal 1960 l'uso del gesso sia stato progressivamente sostituito dai trattamenti con placche e chiodi. C'è perù, negli ultimissimi tempi, una sorta di ritorno all'antico: parecchi ortopedici sono convinti della necessità di rispettare .l'evoluzione e il consolidamento naturali delle fratture.. Ecco perciò che rifa capolino l'utilizzazione del gesso, anche se si stratta di un .gesso funzionale, di nuova concezione, oltre al fissatori esterni e al chiodi cosiddetti elastici. Per esempio in campo pediatrico, dove 1 probemi ortopedici sono sempre stati maggiori, il ritorno all'antico trova d'accordo gran parte degli specialisti. .Oggi è possibile realizzare apparecchi utilizzando una benda in materiale sintetico — dice 11 professor Francesco Pipino, dell'Università di Bari — che grazie alla sua leggerezza permette il movimento. Si tratta di un materiale molto maneggevole, che respinge l'acqua e ha un certo grado di porosità, cosi l'apparecchio si può tenere facilmente pulito, permette la traspirazione della pelle, non più soggetta a piaghe. Ma come alutare le ossa fratturate a ripararsi e a consolidarsi, al di là delle naturali capacità dell'organismo? Al congresso sono stati presentati vari studi sperimentali. I metodi chimicofarmacologici, a quanto pare, fondano le loro possibilità di successo soprattutto sull'uso della «BMP», proteina ossea monogenetica, sostanza di non facile produzione, ma che potrebbe avere fra qualche anno un impiego importante nel settore del trapianti ossei, oggetto di grande in te resse ortopedico. Franco Giliberto

Persone citate: Ciardi, Francesco Pipino, Giorgio Monticelli, Monticelli, Ricciardi

Luoghi citati: Bari, Italia, Lido Di Venezia, Stati Uniti, Venezia