Craxi risponde a Gualtieri «Falsità sul caso Lauro»

Craxi risponde a Gualtieri «Falsità sul caso Lauro» Nota di Palazzo Chigi ricostruisce i collegamenti con la nave Craxi risponde a Gualtieri «Falsità sul caso Lauro» x . . «La morte di Klinghoffer fu confermata il 9 ottobre» - «Il giorno prima solo voci» ROMA — .E' del tutto falso* che il presidente del Consiglio Crasi abbia «deliberatamente ignorato' la notizia della morte di Leon Klinghoffer nel momento in cui fu deciso di accettare le condizioni di resa del dirottatori della Achille Lauro e di consegnarli all'Egitto. Una lunga nota di Palazzo Chigi, stilata dal consigliere diplomatico Antonio Badini e rivista personalmente da Craxi, ha risposto ieri alle polemiche sollevate dal dossier del senatore Libero Gualtieri (pri), presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Gualtieri ha affermato in un rapporto che il presidente del Consiglio era stato informato alle 17,20 dell'8 ottobre di un anno fa della morte di Klinghoffer. Nella sua relazione al Parlamento, Craxi aveva invece sostenuto di avere saputo dell'omicidio alle 18 del giorno dopo. Nella sua puntigliosa ricostruzione degli avvenimenti, il consigliere Badini non smentisce che alle 17,20 di martedì 8 ottobre l'addetto militare italiano al Cairo fosse stato informato dall'ambasciatore Migliuolo (come sostiene Gualtieri) che -proba' bilmente un ostaggio era stato ucciso*. La nota di Palazzo Chigi però precisa: «Nei primo pomeriggio di martedì il governo venne informato del diffondersi dèlia notizia, proveniente dai dirottatori della nave, della avvenuta esecuzione di un cittadino americano. Successivamente venne informato che sarebbero state captate altre comunicazioni radio, provenienti dalia nave, secondo le quali due passeggeri sarebbero stati uccisi*. Le prime notizie di presunte uccisioni a bordo della Achille Lauro «sono dunque anteriori al momento in cui, secondo l'ipotesi avanzata (da Gualtieri, n.d.r.), il governo sarebbe venuto a conoscenza dell'assassinio del cittadino americano*. L'informazione che alle 17,20 l'ambasciatore in Egitto da all'addetto militare, ha secondo Palazzo Chigi -la stessa origine delle notizie che sono già in possesso del governo, proviene dot dalle intercettazioni delle comunicazioni radio della Achille Lauro nel momento in cui la nave si trovava nelle acque antistanti il porto di Tartus*. Si tratta dunque solo di voci, che arrivano via radio dai dirottatori della nave e che non hanno alcuna conferma ufficiale. Anzi, aggiunge la nota di Badini, alle 8,32 del 9 ottobre il generale Abd a e i, a o a o e e iioo ot oa n le di di o e nn32 d el Raham, vicecomandante del Milìtan/ intelligence del Cairo, comunica che a bordo nessuno è stato ucciso Nella serata di martedì 8 — continua la ricostruzione della presidenza del Consiglio , Craxi incontra l'ambasciatore americano Rabb. Il diplomatico americano dichiara di avere avuto dirette istruzioni dal presidente Reagan. Riferendosi ai messaggi radio intercettati, secondo 1 quali due passeggeri americani sono stati uccisi e altri ne verranno uccisi ogni ora, il diplomatico «giudica la situazione insostenibile*. Rabb aggiunge che il governo americano intende dare avvio alle operazioni militari, con un intervento sulla nave la sera del giorno dopo. Craxi risponde che l'Italia aveva già considerato l'ipotesi di un intervento militare, ma che non riteneva, sulla base degli elementi in suo possesso, che la situazione stesse precipitando Craxi — ricorda la nota — si impegna però «a mobilitare ogni possibile fonte di informazione per acquisire notizie ragionevolmente certe su quanto avveniva a bordo». L'intervento militare sarebbe stato deciso solo in caso di estrema urgenza. E per estrema urgenza*, precisa Craxi, si intende la notizia, proveniente dalla nave, di una nuova uccisione. Il giorno 9 ottobre 1 dirottatori si arrendono e comincia uno scambio di messaggi con la Lauro che sono tuttora al centro di polemiche e interpretazioni diverse. - Palazzo Chigi li ricostruisce cosi. Alle 12,35 «si riuscì a intercettare una comunicazione radio della Achille Lauro dalla quale fu possibile apprendere per bocca dei dirottatori che tutti i passeggeri stavano bene», il governo decide tuttavia «di acquisire informazioni piìi dirette e avvia un tentativo di collegamento con il comandante della nave che avviene alle 1620 ora italiana, dopo quindi che i dirottatori avevano abbandonato la nave il colloquio avviene con il ministero degli Esteri. «17 comandante De Rosa — in una telefonata ascoltata in amplificazione dai diplomatici dell' unità di crisi del ministero — affermava che: a) egli aveva riassunto il pieno controllo della nave; b) i dirottatori avevano abbandonato la nave; c) i passeggeri stavano tutti bene*. «Tali informazioni — aggiunge la nota — venivano confermate dagli egiziani dopo che erano saliti a bordo della nave*. Le Informazion* date dal comandante De Rosa al ministero degli Esteri — continua la nota di Palazzo Chigi — furono riferite al presidente del Consiglio alle 18,00, pòco prima della programmata conferenza stampa. Craxi, ■ « nonostante le assicuraci onf ricevute*, decise di parlare personalmente con De Rosa. Chiese un collegamento radio-telefonico che ottenne alle 18,10. «fi comandante De Rosa — ribadisce la nota — non diede al presidente Craxi l'assoluta certezza dell'avvenuta scomparsa a bordo di un cittadino americano di nome Leon Klinghoffer, ma dalle informazioni che trasmise tale tragica circostanza emerge conchiarezza* Fu dunque il presidente del Consiglio «il primo ad assumersi la responsabilità di annunciare pubblicamente l'avvenuta scomparsa di Klinghoffer, mentre altre parti ritenevano opportuno fare ulteriori accertamenti per acquisire l'assoluta certezza della notizia*. Tra queste «altre parti», c'è il ministro della Difesa Spadolini, che alle 20,55 chiese al Cairo notizie sui passeggeri. «Le autorità egiziane — afferma la nota di Palazzo Chigi — comunicavano die non vi erano state uccisioni a bordo*. Nelle stesse ore i dirottatori e 11 loro capo Abu Abbas venivano fatti salire dagli egiziani sull'aereo che avrebbe dovuto condurli a Tunisi, al quartier generale dell'Olp, e che fu invece dirottato dagli americani su Sigonella. r. 1. Ppvcpvtrmtfsnnl'rvccmtnr

Luoghi citati: Cairo, Egitto, Italia, Roma, Tunisi