L'Opec ridiscute quote produttive
L'Opec ridiscute quote produttive Lunedì riunione a Ginevra L'Opec ridiscute quote produttive KUWAIT — La ridistribuzione delle quote produttive sarà la questione centrale nella prossima conferenza dell'Opec che inizia lunedi a Ginevra. Lo prevedono 1 ministri pertrolif eri di due paesi membri del cartello: 11 kuwaitiano sceicco Ali Khalifa Al-Sabah ed il nigeriano RUwanu Lukman, che è anche presidente dell'Opec. Al-Sabah, che come 11 suo collega Lukman ha concesso un'intervista ad un giornale del Kuwait, ritiene che la prossima setti mana 1 ministri dovranno affrontare una lunga e difficile trattativa proprio sulla questione delle quote nazionali e del tetto complessivo del cartello. Lukman dal canto suo ha ventilato la possibilità di un incremento del tetto complessivo a 18,6 milioni di barili al giorno, un livello che secondo gli studi dell'Opec sarebbe compatì bile con l'andamento del mercato nel 1987. Ma la questione centrale, ha precisato 11 presidente dell'Opec, qualunque sia il tetto proposto è che vi sia un consenso sui criteri per ridistribuire le quote. Un rialzo della produzione, ha comunque osservato, po¬ trebbe essere 11 prezzo che è necessario pagare per conservare l'unità dell'organizzazione. In attesa però che entrino in vigore le nuove quote dovrebbero essere prorogati i tagli produttivi In vigore nel mesi di settembre ed ottobre. Lukman ha sottolineato che se la conferenza non riuscisse ad accordarsi sulla proroga la decisione potrebbe essere demandata ad una riunione successiva da tenersi entro il mese. L'accordo raggiunto ai primi di agosto dal cartello petrolifero ha avuto sensi bili effetti sulle quotazioni petrolifere. SI pensi infatti che prima della riunione le quotazioni del greggio brent erano sotto 10 dollari mentre ora sono a circa 14,50. E' logico perciò che molti paesi membri del cartello siano favorevoli ad una proroga dell'accordo almeno fintanto che non sarà risolta la spinosa questione delle nuove quote. Ma il consenso non sembra però unanime: infatti 11 Kuwait proprio per bocca del ministro Al-Sabah ha detto di essere contrario ad un prolungamento dei tagli che rappresenterebbero, a suo dire, una punizione per gli Stati che si sono sacrificati nell'interesse del cartella '
Persone citate: Ali Khalifa, Lukman
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