Processo per la morte di un fiume di Francesco Fornari

Processo per la morie di un fiume L'inquinamento del Bormida: un problema che si trascina da cinquantanni Processo per la morie di un fiume Gli scarichi industriali non solo hanno ucciso il corso d'acqua, ma hanno gravemente compromesso la vita del territorio e recato danni alla salute degli abitanti - Le responsabilità dell'Acmi DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — .Bormida: morte di una valle»: è il titolo, drammatico, di un convegno organizzato da Pro Natura che si terrà oggi a Genova e proseguirà l'il ottobre a Bubbio (Alessandria) per discutere su un problema che si trascina ormai da cinquantanni ed è giunto ad un punto1 criUco. L'inquinamento del * fiume" Bormida è u n a delle >#aS3Mstl realtà^JM^fiBtijij tèmpi: gli scarichi industriali hanno ucciso la vita del fiume e gravemente compromesso quella del territorio, arrecando danni paurosi alla salute degli uomini. La Pro Natura ha raccolto in un dossier le tappe salienti di questo attentato all'ambiente, le cui origini risalgono all'inizio del secolo. Il lavoro di ricerca svolto dai tecnici e dagli esperti rivela come già all'inìzio del '900, con le lavorazioni della Sipe, un'industria di esplosivi fondata nel 1882, si erano riscontrate le prime avvisaglie di inquinamento del fiume. In seguito, dopo il rilevamento della Sipe da parte dell'Acna, Azienda coloranti nazionali, e l'apertura di altre industrie nella valle, la situazione si è sempre piti deteriorata: oggi si può definire idrammaifeauil jdgg&r foj&Jrj scendati preoccupanti: .i.casi ài'twWjV^w*^wso;ia Usi di Acqui Terme dal 1965 al 1971 sono stati 368, dal 1975 al 1981 erano saliti a 628. Dice il dott. Giacomo Montano, presidente della Pro Natura Liguria: •£' un problema grosso, che si trascina da tempo. Purtroppo è praticamente sconosciuto, non se ne parla, non vi sono riscontri. Eppure è sufficiente affacciarsi da un ponte sul fiume Bormida per rendersi conto del pericolo: l'acqua è nera, soltanto quando piove, e l'acqua si diluisce, acquista un colore rosso mattone, sempre ricoperta da schiume abbondanti. A questo si aggiunge la puzza, dovuta alla notevole capacità di volatilizzazione di parecchie sostanze chimiche, alcune delle quali sono particolarmente tossiche: le mucose si irritano, gli occhi lacrimano. Per oltre 70 chilometri a valle [di^Wséàrichi non rtsoh&pèsci, non si registra neppure la presenta: dei microrganismi che in genere vivono nei corsi d'acqua. Il fiume è morto». Si tratta di uno degli scandali ecologici più vistosi dell'Italia Settentrionale, il problema più grave, afferma 11 dott. Montano, «é costituito dall'Acna di Cengio». Fonte di grande irritazione per 1 Comuni piemontesi, perché •lo stabilimento sorge in Liguria ma riversa i suol scarichi in Piemonte», n preslden te della Pro Natura Liguria sottolinea che 'nessuno vuole far chiudere una fabbrica che dà lavoro a 1500 persone. Ma non si può ignorare che pregiudica la vita di un'intera comunità'. Il dossier elaborato dalla Pro Natura traccia una piccola cronistoria della vicenda Già nel 1909 una sentenza del pretore di Mondovl aveva dichiarato Inquinati i pozzi di :acqua potabile noi<eomuril/dl Saliceti? ,S..:Mane$iglip>..N.ej ,1922, l'acquedotto .di■ Cqrtomilia è stato chiuso per inquinamento. Nel 1938, seicento agricoltori della Vallasta di Millesimo citano l'Acna per danni provocati all'agricoltura. Dlclotto anni dopo 60 valligiani vengono arrestati per manifestazioni di protesta, Nel 1970 viene chiuso per Inquinamento l'acquedotto di Strevi (Alessandria). Bisogna aspettare il 1982 perché gli abitanti della Valle Bormida vincano una batta' glia: il tribunale di Savona riconosce l'Acna di Cengio responsabile dei danni arrecati all'ambiente e condanna quattro dirigenti della ditta a 2 anni e 2 mesi di reclusione (l'armo seguente saranno assolti In appello dal tribunale di Genova). Nel gennaio di quest'anno 34 sindaci (su trentasei) della Valle Bormida firmano un documento di K*«9t«ta£nger il gravi^mbe jxrsistente inquiì\ament<ì.^del mm^.deiVaHa». 4»»irno «Finalmente, nel ' luglio scorso — dice il dott. Montano — il ministro dell'ambiente, Zanone. ha nominato una commissione ispettiva sull'inquinamento del fiume Bormida e del territorio». Qualcosa, dunque, sembra muoversi. Ma quanto tempo si è perduto? Conclude il dott. Montano: -Sono stati arrecati danni irreparabili, occorreranno decenni prima di poter bonificare le acque e il territorio. Francesco Fornari

Persone citate: Giacomo Montano, Mane, Saliceti, Zanone