Triste ritorno a Vemicino

Triste ritorno a Vernicino Il sopralluogo del tribunale al pozzo in cui morì Alfredino, cinque anni fa Triste ritorno a Vernicino La madre: «Non vengo mai.qui» - «Ora lavoro perché si crei una coscienza della sicurezza» - Ricostruito il tentativo dello speleologo Lichen di salvare il bimbo ROMA — La mamma di Alfredino Rampi pone a terra un mazzo di gladioli bianchi, e resta ferma, gli occhi chini sul cilindro di metallo che sormonta il pozzo entro cui il figlio fu inghiottito cinque anni fa. Sono le 11 del mattino, e sta per incominciare un'udienza-sopralluogo che ha la sua premessa in quella tragedia che milioni di persone seguirono in diretta, con angoscia e Impotenza. Il silenzio è profondo, intorno. Tutti parlano a voce bassa. Il sole è cocente, proprio come in quei giorni del giugno '81 quando per un tempo che parve interminabile inutilmente si tentò di recuperare quel corpo intrappolato dal fango a 30 e poi a 80 metri di profondità. Vermicaio, cinque anni dopo, ha lo stesso aspetto desolato. Dna transenna delimita 1 due pozzi, quello in cui il bimbo precipitò e quello — più ampio — scavato dai soccorritori per raggiungerlo. In terra ci sono fiori di plastica, statuine di santi, della Madonna. Un crocifisso sormonta 11 recinto. E ce canto c'è una foto di Alfredino, quella che tutti ricordano: un bimbo ridente che corre contro 11 vento.mentre gli si scompigliano i capelli. Il piccolo cilindro di metallo è interamente ricoperto di stemmi, immaginette sacre, adesivi, scritte, ciondoli scoloriti dal sole. La mamma di Alfredino dice: -No, qui non vengo mai. Da anni. Abbiamo venduto la casa che stavamo costruendo. L'altro mio figlio, Ferdinando, non l'ho mai portato. Allora aveva due anni. Sa che il fratellino è morto, e basta. Per tanto tempo, in casa, non abbiamo mai parlato di quel giorni. E' al cimitero, al Veranò, che andiamo a visitare Alfredino. Oggi avrebbe II anni». E' una donna dai modi asciutti, che parla guardando dritto negli occhi. Racconta: •Io sono presidente del centro intitolato a mio figlio. Mi ci dedico molto, perché si crei una coscienza della sicurezza e della prevenzione nella nostra società, soprattutto fra i bambini. Facciamo convegni, campi-scuola, lezioni. Fondi non ne abbiamo ricevuti. Non ci siamo legati a nessun par¬ tito. Lavoriamo e basta. Quando morì Alfredino, non esisteva neanche il ministero della Protezione civile. Pettini, poi, mi disse: Signora, pensando a lei e ad.Alfredino, ho istituito un ministero». il marito è leggermente in disparte. Serio, silenzioso, come nel giorni in cui gli interventi per riportare alla luce il figlio si accavallavano e telecamere, personalità, curiosi, volontari affollavano questo spiazzo sassoso. E' ancora una volta la testimonianza della signora Rampi che viene raccolta dal magistrato. Chiese mai al figlio, nei dialoghi che si intrecciarono con 11 bimbo, perché era caduto? E Angelo Licheri, lo speleologo che era riuscito a raggiungere Alfredino quando questi ancora era vivo, come fece a Imbragarlo? Lei quando conobbe questa circostanza? E perché, poi, . Licheri non riuscì a salvare il bimbo? Franca Rampi ripete spesso: -Mi sembra ....al cento per cento non potrei dirlo-, erano momenti talt SI asciuga il sudore che le riga il viso. Non ha tremiti nella voce mentre ricostruisce le ore che seguirono alla scomparsa del bimbo, quando venne buio, e dopo che seppe dell'esistenza di un pozzo nelle vicinanze. «Afa è coperto dà un pesante pezzo di ferro, e sopra ci sono due assi di legno trasversali: mi rassicurarono' ricorda. Che il bimbo fosse stato imbragato, lo seppe dal giudice istruttore Mlslani. .Forse Licheri tentò di dirmelo — ammette. — Tante volte ha cercato di raccontarmi che cosa successe quella notte. Ma io non ho mai avuto il coraggio di ascoltare, e l'ho sempre bloccato. Quando lui usci dal pozzo disse delle parole, ma sconnesse, e mi sembrava che fosse esausto, che stesse malissimo. Io gli raccomandai: stai calmo, dopo, parlerai dopo. Dal giudice, poi, ho saputo che aveva fissato Alfredino alle bende e le fibbie che aveva con sè, e che per fare quest'operazione si era fatto tirare su e giù dai vigili del fuoco, perché non c'era lo spazio per muovere le braccia. Ma il bimbo era in una posizione che non gli riuscì tirarlo fuori. Cosi, mi è stato detto: Liliana Madeo Roma. Franca Bizzarri, madre di Alfredino Rampi, davanti al pozzo dove cinque anni fa cadde e mori il figlio (Ansa)

Persone citate: Alfredino Rampi, Angelo Licheri, Franca Bizzarri, Franca Rampi, Licheri, Liliana Madeo, Signora

Luoghi citati: Roma