Concluso con note di trionfo il congresso all'Europarlamento

Le lucciole: siamo uscite dal ghetto Concluso con note di trionfo il congresso all'Europarlamento Le lucciole: siamo uscite dal ghetto Ma non è mancata la contestazione: femminista lancia una manciata di monetine contro un'oratrice DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — «Do domani sarà più difficile rinchiuderci in un ghetto». In tono di sfida, applaudita da altre delegate. Pia Covre di Pordenone esalta quello che è stato — a suo avviso — Il principale risultato del 2° Congresso internazionale delle prostitute, svoltosi a Bruxelles nei locali del Parlamento europeo e conclusosi ièri con il varo di un documento nel quale le «lucciole» chiedono uguali diritti. Ora il pubblico, dice la delegata Italiana, sa che cosa vogliamo, e non potrà più ignorarci; se si è fatto questo congresso, insiste, è stato proprio per dimostrare che quella delle prostitute è «una categoria di lavoratrici come tante altre». 'Ora siamo più organizzate», dice; cioè più forti. E' calato 11 sipario su una manifestazione che ha animato la stantia tranquillità della capitale comunitaria ben piti di una riunione mini¬ steriale. E non è mancato, nella seduta finale svoltasi finalmente a porte aperte, l'Incidente che tutti avevano temuto ma che i servizi di sicurezza dell'Europarlamento avevano evitato: proprio mentre parlava Pia Covre una femminista romana — ha detto di chiamarsi Marina — si è alzata e le ha scagliato una manciata di monetine. 'In linea di priiicipio dò sempre ragione alle donne», ha urlato mentre già l'afferravano per trascinarla fuori dalla sala moquettata al sesto plano del palazzo di rue Belllard: «Afa voi siete complici nella perpetuazione della sessualità maschilista». La ruggine fra prostitute e movimenti della donna — in questo caso un raggnippa' mento che si chiama 'Femministe in rivolta» — non poteva trovare sbocco più autentico, anche se poi Marina ha spiegato che la protesta era piuttosto Indirizzata con tro l'Europarlamento. Il documento approvato dal congresso si appella alla Convenzione dei diritti dell'uomo per chiedere «eoe siano accordati a tutte le prostitute e alle ex prostitute, di qualsiasi colore e religione, in qualsiasi parte del mondo, gli stessi diritti che vengono accordati agli altri cittadini». La schiera delle «belle» — e molte non proprio tali, qualcuna decisamente attempata — chiede che siano decriminalizzati tutti gli aspetti della prostituzione quando essa •risulta da una scelta personale», e che si puniscano invece le violenze di ogni tipo; che siano loro garantite tutte le libertà civili. Incluse quelle di parola, movimento, lmmi ^razione, lavoro, matrimonio e maternità, nonché una serie di benefici quali assicura' zione malattie e sussidio di disoccupazione; che siano tutelate le loro 'Condizioni di lavoro»; che sia avviata una campagna per controlli sani¬ tari di massa rivolti non solo alle malattie veneree ma soprattutto all'Aids. •Il nostro — diceva ieri Pia Covre, che con Carla Corso è la portabandiera del «movimento» in Italia — non è il Paese dove si sta peggio». Non esistono controlli sanitari di polizia come In Germania, che di fatto equivalgono a una schedatura; non c'è l'incubo della solitudine che invece domina il panorama della prostituzione in Francia; non c'è la severa •persecuzione» che, secondo quanto riferiscono le delegate americane, è attuata negli Stati Uniti. Ciò non le ha Impedito di sciorinare una lunga lista delle «ingiustizie» di cui soffrono le falene nostrane. Ed è proprio la possibilità di una rassegna sistematica. Paese per Paese, la maggiore novità emersa dal congresso di Bruxelles. I problemi delle prostitute, tolti ai sociologi, sono Torse parsi più veri. f.gal.

Persone citate: Carla Corso, Pia Covre

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Germania, Italia, Pordenone, Stati Uniti