Non è piaciuto il ministro sul pulpito

Non è pia€Ìuto il ministro sul pulpito Ai funerali dell'ufficiale l'intervento in chiesa di Spadolini non era stato previsto Non è pia€Ìuto il ministro sul pulpito Il vescovo di Pordenone disapprova «l'esaltazione del suicidio» - «Anche il cappellano ha detto parole di troppo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PORDENONE — «Ho telefonato le mie condoglianze òlla famìglia Nesta, ma non sono d'accordo sulla solennità con cui è stato celebrato il funerale. L'esaltazione di chi si suicida non fa parte della dottrina della Chiesa. Chi si uccide non è un eroe, ma uno che fugge dalla vita e dalle responsabilità.. Chi parla è monsignor Abramo Freschi, vescovo della diocesi di Pordenone. Passata l'emozione per la morte del comandante della caserma Piccinini, tenente colonnello Vladimiro Nesta, emerge il disagio con cui la Chiesa pordenonése ■■m 'vfiiiufó kiuei giorni e soprattutto il mo¬ li, celebrati martedì pomeriggio al santuario della Madonna di Rose, a San Vito al Tagliamento. 'Avevo raccomandato al cappellano militare — ha continuato il vescovo, che non ha partecipato alle ese¬ -ibmento culminiamo: d)funerà^V a quie — che non ci fossero musiche e canti e avevo dato precise direttive per l'omelia. Ma alla fine, invece, hanno parlato addirittura in due, e pure il cappellano militare ha detto qualche parola di troppo: Di più mons. Freschi non dice. Che significano le sue parole, due giorni dopo il funerale? Don Luciano Padovese, direttore della Casa dello studente e attivo animatore culturale della città, spiega: -Anch'io avevo fatto le stesse riflessioni leggendo i giornali il giorno dopo il funerale. Chi ha parlato ha forzato la mano, arrivando quasi ad esaltare il suicidio-. Alla Cfflesa^poraèribnesè' non è piaciuto vedere il mini- Vsbo < della (Difesa .pàrlaréi irifchiesa appena dopo la Messa, e il vescovo pare non abbia affatto gradito un passaggio dell'omelia di don Angelo Santarossa, cappellano militare del V Corpo d'Armata, cui aveva raccomandato molta prudenza. Quest'ultimo, rctvsnpndnvvpch fBflSti rivolgendosi ai due figli del colonnello Nesta, aveva detto: «Se voi chiedete perché vostro padre si è suicidato sappiate che nessun ufficiale né sottufficiale della caserma potrà rispondervi, ma qualcun altro, qui presente o forse no-. Sarebbe stato, insomma, un funerale «politicizzato», attraverso cui i militari hanno voluto dimostrare il loro disagio e il ministro Spadolini la sua solidarietà. Ieri in seminario sono arrivate decine di telefonate. Il vescovo non c'era, ma molte persone (soprattutto laici vicini alla Chiesa pordenonese) hanno voluto dimostrare so-., lidarietà a mons. Fréschi: •La politica — hanno detto non doveva ehtrare nella basilica.. .Certe situazioni — continua don Luciano Padovese — vengono esasperate per motivazioni di tipo politico, che possono anche non essere condivise. E cosi, alla fine, da una parte c'è chi strumentalizza la si¬ tuazione, ma dall'altra c'è anche chi esagera.. Don Padovese lascia capire che, martedì pomeriggio, la situazione è un po' sfuggita di mano a tutti. Il ministro Spadolini ha chiesto al cappellano militare di poter parlare dopo la cerimonia funebre, la basilica era gremita di militari che volevano sentire la solidarietà del loro ministro ed è stato quasi naturale consentire a Spadolini di salire sul pulpito. Sul fronte militare le parole del vescovo non hanno avuta eco alcuna: «Per noi questa vicenda è chiusa — cosi dice Remo Casuccl, vicecomandante della "Piccinini jet' collaboratore stretto del tenente colonnello Vla^Amjijo, Nesta — e non vogliamo più tornarci. Abbiamo già sofferto troppo, e la ferita che si è aperta non si chiuderà facilmente, n funerale? La Chiesa, giustamente, ha visto questa vicenda da un'angolazione un po' diversa dalla nostra'. Chiusa per 11 momento questa polemica a Pordenone se ne sta aprendo un'altra. Nel prossimo numero del settimanale diocesano II popolo apparirà un fondo di don Luciano Padovese ('l'ho scritto prima dei funerali., dice), nel quale si critica il pel per l'interrogazione del parlamentari Oasparotto e Palmieri sulla marcia definita «punitiva». .Si sta facendo troppo rumore attorno a questi suicidi — dice dòn Padovese — senza capire che generalmente all'origine ci sono motivazioni di tipo personale. L'interrogazione del pei esaminava un solo aspetto del malessere dei nostri soldati, iettzdìguaMtTé alta- situazione complessiva. .&aBì\Gasparati&fld^g389ib,ì è stato anche, sindaco di San Vito al ragliamento, e io vorrei chiedergli quali iniziative ha promosso quando era primo cittadino del paese per favorire l'integrazione dei militari nella società civile.. Flavio Corazza

Luoghi citati: Pordenone, Rose, San Vito Al Tagliamento