Sta vincendo il «grande intasatore» di Franco Giliberto
Sta vincendo 81 «grande intasatore» A Stresa la quarantaduesima «Conferenza del traffico e della circolazione» Sta vincendo 81 «grande intasatore» «Ma si può intervenire», dice il ministro Signorile - L'obbligo del casco ha ridotto gli effetti degli incidenti su due ruote - Sulle nostre strade circolano 24 milioni di vetture, con un camion ogni quindici automobili DAL NOSTRO INVIATO STRESA — Domanda al capo della polizia durante una' sua breve conferenza stampa: .Se per una ipotesi fantastica le fosse concesso di poter risolvere con un decreto i problemi del traffico e della circolazione autostradale, che cosa farebbe?». Risposta del dott. Giuseppe Porpora: -Sul piano della fantasia, farei un decreto, anzi darei l'ordine a tutti i cittadini di non uscire, di imparare a godere dei piaceri, della casa...». Cè stato dunque anche il tempo per qualche divagazione alla quarantaduesima Conferenza del traffico e della circolazione,, quest'anno intitolata: «La mobilità, valore primario della società, moderna». Ma senza troppi sorrisi, perché i problemi sono tanti, complessi e drammatici. Vediamoli in sintesi, cosi còme sono emersi dalle relazioni ufficiali. E' noto l'alto simb numero di morti In lucidanti stradali, in media trentatré al giorno nel nostro Paese. Afferma 11 ministro dei Trasporti. Claudio Signorile: «H costo sociale che deriva dagli incidenti, mortali con feriti e senea feriti, si aggira intorno ai diecimila miliardi l'anno. A questi valori bisogna aggiungere l costi derivanti dalla congestione del traffico, che incidono pesantemente». Situazione catastrofica, contro la quale è difficilissimo intervenire? Non è proprio cosi. Cè la prova che anche- provvedimenti all'apparenza semplici possono dare buoni frutti .L'obbligo del casco per i motociclisti — ha ricordato 11 ministro — ha fatto registrato una sensibile diminuzione dell'infortunistica su due ruote: dal 40 al 60% in meno. Non solo si sono salvate giovani vite umane, ma si «-anche alleggerito il carico dt lavoro delle più importanti strutture ospedaliere». Aggiunge Signorile: .11 si stema uomo-veicolo-strada non può tuttavia più essere affrontato per compartimenti stagni, come finora è avvenuto.-Abbiamo pagato un prezzo troppo alto in omaggio a un muedrnp malinteso senso di mobilità: un costo di vite umane che è equiparabile a quello di grandi eventi catastrofici». Dalle considerazioni generali alle situazioni particolari nella relazione di Piero Stucchi Prinetti, presidente della Conferenza di Stresa: 'Proprio per la caotteità della situazione dobbiamo cominciare a prendere alcuni provvedimenti: per esempio, sistemare le vetture dei residenti nei centri storici in box sotterranei. Poi, è necessario migliorare i servizi pubblici». Secondo l'oratore, anche gii interventi restrittivi devono avere l'unico scopo di aumentare la capacità e possibilità di spostamenti: -La chiusura dei centri storici a determinate categorie di veicoli in talune ore della giornata ha senso solo se migliora la mobilità, non se la fortifica». L'oratore ha ricordato che nelle grandi città la velocità commerciale si aggira ormai intorno al 4-5 chilometri all'ora. PIÙ lentamente che a passo d'uomo. Un altro tema affrontato da Stucchi Prinetti ha riguardato le code in autostrada: ' .Perché non aprire i caselli e lasciare che i veicoli pastino senza pagare il pedaggio quando si formano colonne lunghe chilometri nelle quali l'automobilista rimane intrappolato per ore? Ogni chilometro di ingorgo significa 25 milioni di danno economico per mancata attività. Moltiplichiamo questa cifra per le volte che in un anno si verificano simili situazioni e ci accorgeremo che si tratta di un costo sociale troppo alto: in pratica, ai duemila miliardi di pedaggi che paghiamo ogni anno in autostrada, va aggiunto circa un altro terzo, in considerazione delle ore perdute. Non dimentichiamo che il nostro sistema autostradale è nato quando in Italia circolava un quarto dei veicoli attuali/».' Qualche cifra a questo proposito: nel 1053 sulle nostre strade viaggiavano seicento- mila autovetture, oggi sono 24 milioni. Vi è un veicolo Industriale per ogni 15 autovetture; presto i camion circolanti saranno due milioni. Rosario Alessi, presidente nazionale dell'Aci, ritiene necessaria una vera e propria terapia d'urto. Ecco alcuni essenziali suggerimenti elencati da Alessi: approvazione e stralcio dell'articolo 32 del progetto del nuovo codice della strada che prevede l'obbligo della realizzazione dei piani di circolazione: L'articolo stabilisce che il ministero dei Lavori Pubblici, In caso di inadempienza, provveda alla esecuzione d'ufficio del piano e alla sua realizzazione a spese dell'ente inadempiente. Due suggestive analisi sull'evoluzione del traffico e delle reti stradali sono state fatte alla conferenza di Stress dal professor Roberto Vacca e dal segretario generale del Censis Giuseppe De Rita. Il professor Vacca sostiene: »L'auto più nuova, più comoda, più veloce, più bella non ha portato con sé quelle trasformazioni di tipo urbanistico e le integrazioni di tipo orizzontale — fra più modi di trasporto — che avrebbero consentito di limitare la congestione delle città e l'insufficienza di certe reti autostradali». De Rita ha riferito della trasformazione della mobilità nel Paese: non più grandi viaggi ma spostamenti che ormai hanno un mèdio e piccolo raggio, dentro e attorno alle città. Con una percentuale in crescita di «grandi In tosa tori» Incontrollabili delle aree metropolitani. .Si tratta di traffici opzionali, non sistematici, che si svolgono durante l'intero arco della giornata. Una buona quota di questi traffici, mediamente il 25 per cento, è imputabile a categorie non professionali: studenti, pensionati, casalinghe eccetera. Cosi la circolazione in città assume caratteristiche di imprevedibilità e confusione, le cosiddette ore di punta non sono più ravvi sabili». Franco Giliberto
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