Reagan non voleva accettare di Ennio Caretto

Reagan non voleva accettare Dietro l'annuncio dell'incontro in Islanda proposto da Gorbaciov Reagan non voleva accettare Ha detto sì solo per timore che il vertice in Usa saltasse - Polemiche al Congresso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON —1711 e il 12 ottobre prossimi, in Islanda, Reagan e Gorbaciov annunceranno la data del loro vertice a Washington, per la fine dell'anno o l'inizio de il '87; getteranno le basi di un trattato sulla riduzione delle armi di teatro In Europa da firmare in quell'occasione e discuteranno soprattutto di armi strategiche e «guerre stellari». Lo hanno indicato ieri, in due interviste separate alla tv, il capo di gabinetto Regan e il segretario di Stato Shultz. La loro unica nota di cautela è stata un accenno alla possibilità che il vertice propriamente detto slitti di due o tre mesi. Un funzionarlo della Casa Bianca che ha voluto restare anonimo ha rivelato i retroscena del singolare incontro annunciato martedì. Il particolare più interessante è che Reagan intendeva respingere la proposta di Gorbaciov, come aveva già fatto in passato, ma ha cambiato idea per timore che il vertice saltasse. Il leader del Cremlino, ha detto il funzionario, ha fatto capire che deve avere la certezza di non tornare «a mani vuote e imbarazzato» da Washington, e Reagan -ha accettato con riluttanza». Nel pre-vertice di Reykjavik, il segretario del pcus cercherebbe quindi una garanzia per U successo della sua futura visita a Washington, la prima di un leader sovietico In 13 anni (l'ultima fu quella di Breznev, nel '73). Quella di Gorbaciov «non è stata una lettera d'amore», ha scritto la Washington Post commentando 1 retroscena, ma il Presidente vi ha risposto iopo sole 24 ore, nella convinzione che un •no» avrebbe soltanto reso più tesi i rapporti tra le superpotenze. Chi ha salutato con entusiasmo l'annuncio del presummit è stato Nicholas Daniloff, il giornalista americano rilasciato da Mosca lunedi. Daniloff lo ha definito «una svolta positiva... che aumenterà la reciproca comprensione tra il Cremlino e la Casa Bianca», e ha manifestato fiducia nella capacità di persuasione di Reagan. Il giornalista è andato dal Presidente ieri pomeriggio, e ha ricevuto un'accoglienza calorosa. -La mia innocenze è stata riconosciuta». Nella conferenza stampa dell'altro ieri, Shevardnadze ha rivelato che senza il compromesso su Daniloff l'Urss avrebbe adottato ritorsioni •di grande portata» contro il decreto d'espulsione dei 25 diplomatici sovietici accreditati all'Onu. Al Congresso, tuttavia, non tutti i parlamentari hanno condiviso il giudizio del giornalista. A destra di Reagan, deputati repubblicani quali Kemp, e a sinistra democratici quali Solarz, hatino definito «un precedente pericoloso, uno resa al ricatto dell'Urss» lo scambio tra Daniloff e l'agente del Kgb Zakharov, a malapena mascherato da Shultz e da Shevardnadze. Hanno protestato specialmente contro la temporanea permanenza negli Usa di alcuni dei diplomatici russi espulsi. Certi democratici hanno liquidato il pre-vertice in Islanda come • la sorpresa elettorale di ottobre» (a novembre si eleggerà il Congresso). A livello popolare, l'impressione è stata diversa: Reagan ha riscosso vasti consensi, e ne ha approfitta to per premere sulla Camera affinché non passi la legge che ridurrebbe drasticamente le spese militari, e sul Senato perché non scavalchi il suo veto alle sanzioni contro il Sud Africa. Al di là delle polemiche se il braccio di ferro lo abbia vinto Reagan o Gorbaciov, resta la realtà di una situazione di confronto tra le superpotenze, appena scalfita da un'inizio di convergenza, il capo di gabinetto Regan ha sostenuto che tenere l'in contro è sicuramente meglio che non tenerlo, perché in ogni caso porterà a qualche miglioramento, come avvenne a Ginevra lo scorso novembre. L'Amministrazione teme innanzitutto l'impasse sui missili strategici e le guerre stellari. I due «cesti» appaiono sempre più legati: 11 negoziatore sovietico Karpov lo ha ribadito l'altro ieri, dicendo che l'Almi, il trattato contro i sistemi antimissilistici, •è irrinunciabile per un periodo fino a 15 anni». Sintomi delle tensioni sono anche il rifiuto dell'Urss di comprare I cereali offerti dagli Stati Uniti al di sopra delle quote prestabilite, e l'esperimento nucleare sotterraneo di martedì nel deserto del Nevada, al limite dei 150 kilotoni. il massimo consentito. Il «no» sovietico agli agricoltori americani ha un significato preciso: il Cremlino vuole diminuire la sua dipendenza dalle campagne altrui. Il test atomico è la conferma che Reagan non accetta la moratoria osservata unilateralmente da Gorbaciov. Circa 150 persone, tra le quali il celebre astronomo Cari Sagan, sono state arrestate mentre partecipavano a una dimostrazione di protesta presso il poligono nucleare del Nevada. Nel proposto bando degli esperimenti. Gorbaciov vede la riprova dell'impegno sovietico ai disarmo. Reagan vi scorge invece un espediente per mantenere l'arsenale Usa in posizione di inferiorità. Ennio Caretto