L'enigma del Topkapi sui francobolli turchi

L'enigma del Topkapi sui francobolli turchi L'enigma del Topkapi sui francobolli turchi LA Turchia sta acquistando simpatie tra i collezionisti occidentali con francobolli graficamente sempre più curati che hanno anche il pregio, talvolta, di proporre all'attenzione del filatelista personaggi insoliti. E' il caso del commemorativo dedicato a Piri Réis. figura quasi leggendaria citata per lo più da scrittori che si sono avventurati nel ricercare tracce sul nostro pianeta di remotissime civiltà, addirittura presunte ..extraterrestri». Le poste turche lo hanno proposto come personaggio illustre mentre la Comunità Europea celebrava, globalmente, figure eminenti dei singoli Paesi, e 11 successo del francobollo è stato notevole. Vediamo il perché. A Istanbul, il Topkapi è noto per la «stanza del tesoro», per i preziosi che contiene, in particolare quel pugnale tempestalo di smeraldi che in un celebre film degli Anni Sessanta fece sognare Melina Mercouri. In questo scenario, il 9 novembre 1929 il direttore dei musei turchi. B. Malil Edhem. scopri carte eseguite nel 1513 dal capitano turco Piri Réis il quale, nella sua avventurosa carriera, da corsaro era divenulo comandante della flotta del sultano, che lo aveva poi fatto decapitare accusandolo (forse a ragione) di essersi fatto corrompere accettando per denaro di levare l'assedio a una piazzaforte nemica. Le mappe del cartografo, autore del libro di memorie «Bahryl». corredato da 215 carte geografiche, furono considerate .straordinarie» quando negli Anni Cinquanta si conobbero le valutazioni degli esperti, tra gli altri l'americano Arlington H. Mallery. Forse appartenenti a un atlante completo, esse fornivano con straordinaria precisione i contorni dell'Africa Occidentale e delle Americhe. Piri aveva scrino di averle ricavate da altre venti carte, una — si disse — appartenuta forse a Cristoforo Colombo. Le mappe sbalordivano per ciò che «dicevano»: indicavano, ad esempio. nell'Antartico rilievi (fornendone l'altitudine) poi scoperti solo negli Anni Cinquanta. Ha annotato Robert Charroux, nella sua • Histoire inconnue des hommes depuis cent mille ans*. che era come se Piri Réis avesse avuto una «anticipazione» esplorando la Terra dall'alto in un'epoca in cui ovviamente l'aviazione non esisteva. La vicenda venne poi ridimensionata: specialisti di cartografia affermarono infatti che quelle che apparivano come le coste dell'Antartide, in realtà potrebbero anche essere quelle de! Sud America. E in quanto alle tecniche di Piri Réis. non si tratterebbe di nulla di impossibile per un geograio del XVI secolo, ovviamente in possesso di nozioni notévoli, ma pur sempre non .sovrannaturali». Piri. le sue enigmatiche carte geografiche, il fastoso Topkapi. Elementi sufficienti perché il francobollo turco, che riproduce a colori le mappe di Piri e anche il suo ritratto, sia sparito presto dalla circolazione, richiestissimo dai collezionisti. nei lenti moti della morta: finalmente, .-dopa - qualche I altro tentativo, la corrente lo prenderà per il suo verso e lo porterà giù con sé lasciandolo a bocca asciutta di traghetto. . Se quanto vi abbiamo proposto lo saprete eseguire bene e con decisione, sarete in grado di affrontare traghetti in corrente con onde, e anche di capire quale nuova variabile ne condizioni la realizzazione. Traghetto con onde. Come si può notare nella figura 4 e come vedremo più avanti, l'acqua, pur avendo una sua velocità verso valle, crea nel suo Interno delle onde causate dalla conformazione del fondo. Fra un'onda e l'altra si forma un cavo nel quale la canoa, galleggiando e sfruttandone la pendenza, può farsi trasportare verso la riva opposta. Il canoista A si trova nel cavo dell'onda in discesa, presentando la zona anteriore alla corrente; questo gli permetterà di realizzare un traghetto con il minimo sforzo per effetto dell'inclinazione favorevole. Il canoista B si trova nel cavo dell'onda, ma in salita; in questo caso la corrente cercherà di salire sulla zona anteriore, bloccandolo, e di conseguenza spingendolo a valle. Un traghetto del genere viene realizzato con un minimo di sensibilità e di esperienza dal canoista attento che sa dosare le forze e sa controllare la canoa fino a inserirla nel cavo dell'onda. Nella figura 5, vista dall'alto, si nota come, controllando l'angolo con la corrente e sollevando adeguatamente il fianco a monte, lo scafo del canoista A verrà spinto verso la riva opposta. L'allenamento o meglio le prove devono essere effettuati facendo attenzione a ciò che accade sotto la canoa, per capire come con il minore sforzo si possa passare alla sponda opposta sfruttando appunto il cavo dell'onda. Un consiglio che possiamo darvi è di evitare di risolvere questo traghetto solo con la forza, perché quando ci si trova nel cavo dell'onda, è l'acqua che vi risucchia verso monte, mentre è l'angolo adeguato che vi porta dalla parte opposta; quandi non dovete pagaiare molto ma solo controllare, il resto lo fa l'acqua. Renzo Rossotti

Persone citate: Arlington H. Mallery, Cristoforo Colombo, Melina Mercouri, Piri, Piri Réis, Renzo Rossotti, Robert Charroux

Luoghi citati: Africa Occidentale, Antartide, Istanbul, Sud America, Turchia