«Vero cuoio» garanzia insufficiente

Se riposano ventiquattrore restano morbide e belle Se riposano ventiquattrore restano morbide e belle «Vero cuoio» garanzia insufficiente LE scarpe col tempo diventano più belle e più comode, come capita con le giacche di tweed o i calzoni di velluto pesante. Per conservarle in buono stato bisogna ricordare che la pelle di una calzatura è delicata e ha bisogno di creme tìVèlfi riSfrario é'ràWntlriò S> '■procèsso di" Invecchiamento. L'attrezzatura per la pulizia e la conservazione delle scarpe comprende oltre alle forme di legno, i lucidi, uno spazzolino in setola, uno in ferro (morbidissimo per le scarpe di camoscio) una spazzola un po' più grossa sempre in setola, un panno di flanella. Per i casi estremi sarà bene acquistare uno dei tanti saponi da cuoio in commercio. Pulizia e lucidatura sono operazioni piuttosto semplici: dopo aver tolto polvere ed impurità con 10 spazzolino di setola, occorre passare un velo di lucido (uno dei più indicati è il Meltonian, solido o cremoso, disponibile in 50 tonalità diverse), quindi lasciare asciugare per circa dieci minuti, spazzolare ancora e infine passare 11 panno di flanella. Un tempo per l'ultima passata si usava la seta da ombrelli che rendeva la pelle lucidissima. Esistono poi piccoli segreti che gli esperti non si stancano mai di ripetere. Ecco i più importanti. Le scarpe non devono mai essere indossate per due giorni consecutiva. Bisogna lasciarle riposare , . \T ON voglio si dica (l che i miei gioielli sono opere d'arte. Non sono in competizione con mio padre», sostiene Paloma Picasso, la figlia del grande artista spagnolo e di Francoise Gllot. In questo settembre Paloma Picasso avrà la sua investitura come creatrice di un nuovo profumo e come disegnatrice di gioielli a Londra, dove avrà tutta per sé un'esposizione nella filiale di Tiffany in Bond Street. La mostra sarà inaugurata il 19 settembre. E' dal 1980 che Paloma lavora per Tiffany, la grande gioiellerìa americana, per la quale ha già creato numerosi monili, tutti caratterizzati dall'uso di pietre molto colorate. I suol orecchini d'oro in delicate spirali tempestate di diamanti sono considerati esempi della migliore produzione orafa d'oggi, cosi come un morbido braccia- OGNI italiano acquista annualmente una media di 2,5 paia di scarpe; di qi te, almeno un paio proviene dalla Cina, la Corea, Taiwan e altri Paesi orientali. Le differenze tra le calzature italiane e quelle straniere sono conosciute dagli addetti ai lavori, anche perché sul mercati internazionali gli articoli italiani sono tra 1 più apprezzati per lo stile e la lavorazione. il consumatore però dlffi£Vlm$pte Dijò re adersi conto artaft sfumature quando si reca in negozio. , La legge infatti obbliga le aziende ad indicare sulla scarpa la provenienza dell'articolo e il marchio. Si tratta di elementi insufficienti, che oltre tutto a volte mancano nelle scarpe a buon mercato. Considerando poi che il marchio è quasi sempre un nome in inglese, si intuisce come il consumatore abbia poche possibilità di essere informato sulla qualità del prodotto che acquista. In assenza di punti di riferimento, la gente comune quando deve acquistare un paio di scarpe si limita ad osservare 11 prezzo e il modello. E' evidente che senza etichette chiare ogni paragone risulta impossibile e i criteri di scelta sono estremamente soggettivi e casuali. E' Irritante accorgersi dopo una settimana di avere acquistato per 100.000 lire un paio di scarpe che perde un tacco o mostra già la suola consumata. Un tentativo per dare all'acquirente un'informazione e una garanzia su ciò che acquista è il marchio .Vero cuoio» che si può notare scolpito sulla suola di molte scarpe. Tuttavia, si crea cosi un equivoco: i più sono indotti a pensare che almeno 24 ore in modo che non assorbano troppo l'umidità. La scarpiera deve essere ben aerata e lontana da fonti di calore perché il cuoio deve respirare in un'atmosfera equilibrata. Le forme, o tendiscarpe (in legno per assorbire maggiormente JfurnldjtàJ son& ^erfaSairìr quando le calzature non vengono usate abitualmente. Un paio di volte l'anno, per mantenere l'impermeabilità e l'elasticità delle cuciture, è opportu- Le scarpe destinate a rimanere inutilizzate per un'intera stagione vanno lucidate abbondantemente senza essere spazzolate. In caso di profonde screpolature qualche ritocco con grasso naturale sarà provvidenziale. AL^contrarìo di ciò che ^..pettóa il lucido migliare •non è'quello neutro, bensì quello la cui sfumatura di colore si avvicina maggiormente alla tinta della calzatura. La lucidatura alternando lucido, e alcool o benzina, va lasciata ad artigiani in grado di praticarla con estrema abilità. Per restituire morbidezza ad un paio di scarpe si possono strofinare con un panno leggermente imbevuto di latte. La vernice un tempo si puliva unicamente con uno straccetto inumidito o semplicemente alitandovi sopra, oggi si trovano in commercio appositi gel adatti ai nuovi trattamenti della pelle verniciata. Nel caso di scarpe fatte a mano, per le riparazioni di qualsiasi genere ci si deve sempre affidare all'artigiano che le ha prodotte. Una risuolatura a macchina può rovinare irreparabilmente una calzatura, perché i punti di cucitura automatica non passano mai attraverso i buchi originali del guardolo. Il sistema migliore per lasciar asciugare le scarpe umide è quello di imbottirle con carta da giornale. E' un errore metterle accanto al calorifero. Tanti piccoli trucchi per conservare le calzature a lungo e in buono stato no passare, con un pennello, dell'olio di lino fra l'orlo della suola e la tomaia. Le spazzole in setola naturale devono essere morbidissime. Per raggiungere 1 punti più difficili nelle scarpe di camoscio può essere utile un vecchio spazzolino da denti. Prima di adoperare dei panni nuovi, bisogna ricordarsi di lavarli in candeggina ed acqua calda. Prima di indossare un paio di scarpe sarebbe meglio pulirle e lucidarle nuovamente, questo per proteggere ulteriormente la tomaia. si tratti di scarpe fatte interamente di cuoio, mentre il marchio certifica esclusivamente che lo strato esterno della suola, quello a contatto con il terreno, è in vero cuoio. Gli altri strati possono essere composti di cartone o materiale plastico. Da anni ormai, per la fabbricazione di scarpe, borse e valigie, si ricorre sempre più spesso a finta pelle o materiale plastico difficilmente riconoscibile. Il con¬ 1 sumatore in pratica non dispone di alcun mezzo per capire quale sia la materia prima dell'articolo che intende comprare. La necessità di tutelare meglio l'utente ha spinto l'anno scorso il Comitato difesa consumatori di Milano a chiedere all'Anci (Associazione nazionale industriali calzature) di studiare un'etichetta informativa per le scarpe che assuma il carattere di una vera e propria mente sul nero, rosso e bianco e nero. «Porto soprattutto il nero e il rosso e considero sempre un rischio colori più tenui», afferma. Ora arriva anche il lancio del nuovo profumo di Paloma Picasso: è la consacrazione del suo personale stile, con una fragranza che lei stessa ha cercato a lungo e dice di aver fissato come espressione della propria personalità. n contenitore, in una confezione naturalmente nera e scarlatta, è un globo di vetro fasciato da un cerchio di vetro diverso. Una forma che risente del disegno dei gioielli di Paloma. Dice di essere una donna che è stata cresciuta da due artisti, il padre e la madre, ma la passione per 1 profumi le viene dal fatto che la famiglia della madre era In questo ramo da tempo, la Parfums Gllot. Paloma ha preso il nome

Persone citate: Francoise, Paloma Picasso

Luoghi citati: Cina, Londra, Milano, Taiwan