Fiabesca Baviera nei castelli di Ludwig

Fiabesca Baviera nei castelli di Ludwig Fiabesca Baviera nei castelli di Ludwig IN Baviera sulle tracce di un re. Il 1986 è l'anno del centenario della morte di Ludwig II, «bellissimo e folle», temuto dai ministri di corte ma amatissimo dal popolo, che riempi la Baviera di castelli da favola nei luoghi più suggestivi di una regione tutta pascoli e foreste, montagne da conquistare e laghi da attraversare dolcemente in barca. La ricerca dei posti di Ludwig può partire da Monaco (quasi tutte le escursioni si possono fare in giornata), oppure si può mettere in programma un viaggio di quattro-cinque giorni, sostando nelle innumerevoli e linde locande che punteggiano la Baviera. L'itinerario può cominciare dal Lago di Chlemsee, dove fu costruita la prirhtf'e là più fastosa HéW' li^rwtàerize reSH.; STàrr£-rt: va in autostrada (o in treno da Monaco, un'ora e dieci circa, fermata a Prlen). Dall'imbarcadero il battello in 15 minuti porta all'Isola di Herreninsel (l'isola degli uomini). Qui Ludwig volle innalzare un palazzo ad immagine e somiglianza di Versailles, tributo all'ideale della monarchia assoluta che egli vedeva incarnata nel Re Sole. Tutto è calco della residenza francese: dall'imponente camera da letto. I ristoranti alla La cappella sul lago Stamberg in memoria di Ludwig disseminata di gigli d'oro e blu e di effigi di Luigi XIV, alla sala degli specchi, lunga un chilometro. Si è sommersi dall'eccesso: vetrate enormi, centinaia di candelabri, lampadari pesantissimi, decorazioni a valanga. Ludwig vi soggiornò appena dieci giorni, già distratto da altri progetti. Nel castello si può yederrf'Ù fliitìlonamento di un' tàvòìB «ctìe sale e' che scende» dalle cucine alla sala da pranzo attraverso il pavimento, per apparire imbandito davanti agli occhi stupefatti dei commensali. Da Herren-insel, in battello, si raggiunge Frauen-insel (l'isola delle donne), con l'antico convento, prati verdissimi, balconate di fiori e deliziosi caffè con i tavolini all'aperto. Sulla via del rientro è d'obbligo una deviazione per Kirchseeon. C'è un'abbazia che si sbarra: Edoar specchia nell'acqua di un laghetto e un piccolo cimitero in cui è stata sepolta Anastasia, l'ultima dei Romanov. Il secondo giorno si raggiunge Garmisch-Partenkirchen. In funicolare e poi in funivia si sale fin quasi sullo Zugspitze (2966 m), la cima più alta della Germania, da cui si abbracciano almeno 400 vette. Da Garmisch si può marciare (si arriva proprio ai piedi, con 6-7 ore di cammino) verso lo chalet di caccia che Ludwig fece costruire sull'Alpe di Schachen. Lassù c'è un rifugio dove ci si può fermare per la notte. La meta del terzo giorno è Linderhof, il meno imponente dei castelli reali e, forse, il più amato. Il re ci andava anche d'inverno, con la slitta. „ " ' ■■■ - • fé ^Hejreri-HHs'Cl' tuttfc^ ' è eccesso, qui tutto'è arti-' flcib. Gli architetti, per volere di Ludwig, hanno ridisegnato persino i fianchi delle montagne, inventando salti d'acqua, ruscelli, gradinate di roccia. II parco nasconde un incredibile padiglione moresco (comprato a un'Esposizione Universale di Parigi) e la famosa Grotta di Venere, interamente finta, con tanto di laghetto artificiale all'interno, barchetta a forma di conchiglia, stalattiti di cartapesta. do Da Linderhof, attraverso il confine austriaco ma rientrando quasi subito, si punta verso Fussen per raggiungere Neuschwanstein, il più fiabesco dei castelli di Ludwig (preso a modello per quello di Disneyland), tutto pinnacoli, torri, smerlature. Luchino Visconti vi girò alcune scene del film dedicato al «re folle», ormai invecchiato, grasso e sdentato, con momenti sempre più rari di lucidità. A Neuschwanstein c'è soltanto uno specchio. Attraversando pascoli dove splendidi cavalli si rincorrono, si scende nuovamente verso Fussen e quindi Linderhof. Prima di riprendere l'autostrada si può far tappa a Oberammergau, una borgata tipicamente bavarese (da provare i tradizionali «taformaggi o ai sa- glieri» ai formai ;" la'Via'dèi ri' ritorno coriduce al Lago di Starnbergersee, dove Ludwig affogò trascinando con se anche lo psichiatra che ormai l'aveva in cura. LI, nel castello di Berg, che guarda un lago solcato dalle vele e, d'estate, dai wind-surf, chiuso tra quelle rive punteggiate di rose, il «re folle» visse gli ultimi giorni di pazzia. Un semplice cartello indica il luogo dove Ludwig mori, il 15 giugno 1886. Ma la sua leggenda era appena cominciata.

Persone citate: Berg, Luchino Visconti, Luigi Xiv, Re Sole, Romanov

Luoghi citati: Baviera, Germania, Monaco, Neuschwanstein, Parigi, Prlen