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Ruskin che gotico Ruskin che gotico Dumas garibaldino James l'ironico UNA preziosa raccolta di travet literature dedicata all'Italia sono i taccuini di viaggio di uno tra i più grandi scrittori americani. Henry James, l'autore di «Giro di vite- e di -Ritratto di signora-, tradotti con il titolo -Ore italiane-. Portano le date 1872-73, 1882, 1892. 1900 e 1909. Mete di questi viaggi furono soprattutto Venezia, Firenze e Roma. A Torino e Milano James non mise piede, né scese sotto Amalfi e Sorrento. Il gusto del passato, però rifiutando nostalgie estetizzanti, è la chiave del rapporto tra James e l'Italia. Le sue discrete descrizioni sono piccoli capolavori. Memorabili anche le sue Ironie sui primi turisti. Venezia, Roma e i paesaggi della Toscana si trovano anche in molti suol romanzi o racconti. QUALE scrittore poteva fare il viaggio in Italia più avventuroso se non Alexandre Dumas pére, l'autore de -I tre moschettieri-? Nel 1859. Dumas aveva già 56 anni e alle spalle viaggi in Finlandia e Russia. Il 16 maggio si trova a Genova per imbarcarsi per l'Oriente, quando viene a sapere che Garibaldi è sbarcato in Sicilia. Fa vela per Palermo, dona ai garibaldini 50 mila franchi, tutti i suoi averi, per comprare armi, segue i Mille fino a Napoli, dove viene nominato direttore onorario delle Belle Arti, fonda il giornale «l'Indipendente, e si occupa degli scavi di Pompei. E' un'avventura che finisce presto e di cui si trovano tracce in -Le mémoires de Garibaldi-, pubblicato da Dumas nel 1860. dieci anni prima della morte. TRA gli scrittori e gli studiosi che venivano in Italia soprattutto per conoscere le grandi testimonianze artistiche del passato, una figura straordinaria fu l'inglese John Ruskin, autore di due capolavori come -Le pietre di Venezia- e -Mattinate fiorentine-, dedicate all'esaltazione del gotico italiano. Ruskin era un gentiluomo di trentanni, vittoriano e romantico, già noto per aver pubblicato -Modem Painters-, studi crìtici di storia dell'arte, quando a partire dal 1845 venne a più riprese in Italia. Disegnatore e acquarellista delicato, illustrava 1 suol scrìtti con suggestive immagini. Si dedicò anche alla raccolta di dagherrotipi e materiale fotografico (oggetto proprio quest'anno di una bella mostra al Museo Alinari di Firenze).