Comportamento animale

Comportamento animale Comportamento animale Segue dalla 1' pagina gi dall'essere schiacciati da quelli del gruppo, erano In realtà preminenti. Attraverso la cooperazione, o anche il sacrificio di sè, un individuo difende al meglio i suoi interessi biologici. Infatti potrà a sua volta contare sull'assistenza degli altri in caso di necessità o, se ci rimettesse la vita, potrebbe con ciò alutare la sopravvivenza di stretti famigliari con cui divide molti geni. Queste idee (la cosiddetta fcin selection, selezione di gruppo; hanno incominciato a diffondersi con il lavoro di W. D. Hamilton e si sono estese e sono diventate popolari con la «Sociobiologia» di E. O. Wilson (1975) e con «H gene egoista» di R. Dawkins (1976). I metodi usati per studiare le società di animali da questo nuovo punto di vista erano essenzialmente quelli degli etologi e cosi sociobiologia ed ecologia comportamentale si fondono facilmente nel grande mare dell'etologia. L'approccio evolutivo e i metodi di osservazione dell'etologia hanno influenzato anche altri rami della scienza comportamentale, offuscando le tradizionali linee di demarcazione. Oggi possiamo infatti trovare fisiologi e psichiatri che usano i metodi dell'etologia ed etologi-zoologi che usano le tecniche di laboratorio. Nel 1963, verso la fine del¬ la fase «classica», Tinbergen fissò i quattro «perché», cioè le quattro domande-chiave per la comprensione del comportamento animale. Il nostro compito di etologi è quindi quello di ricercare, per un comportamento: 1) funzione; 2) evoluzione; 3) causa (causation, cioè la combinazione dei fattori esterni e interni che causano risposte diverse da un momento all'altro); 4) sviluppo di quel comportamento. Questi «perché»' sono spesso concatenati e servono bene a caratterizzare il metodo di lavoro della moderna etologia. Wilson, nella sua «Sociobiologia», prevedeva un lento declino dell'etologia intesa come neurobiologia e una crescente attenzione per la sociobiologia. Personalmente non sono d'accordo con lui! Innanzitutto, come ho appena detto, le idee etologiche sono ora saldamente incorporate in altri rami della scienza del comportamento. Il riferimento ai •perché» di Tinbergen continua poi a suggerire quale problema sarà utile studiare e nei fatti alcune moderne tecniche neurobiologiche stanno dando nuova vita a vecchi concetti etologici, come la risposta selettiva a particolari stimoli. L'elusiva base fisiologica dell'apprendimento e il problema dell'immagazzinamento delle informazioni nella memoria beneficiano anch'esse dell'uso di situazioni di apprendimento naturali come l'imprinting. La nuova sociobiologia ha rinforzato il nostro modo di pensare a proposito dell'evoluzione del comportamento e se 11 comportamento deve evolversi, vi deve essere una variazione che viene ereditata. Come viene Infine codificato in termini genetici il potenziale comportamentale e come si sviluppa in un animale giovane? Queste sono domande a cui bisognerà rispondere a livello comportamentale e che, insieme a quelle ncuroblologhe, richiederanno tutte le capacità di descrizione dettagliata e di intuito per il mondo animale che sono il segno distintivo della buona etologia. Ritengo, ora che entriamo nella seconda metà del nostro secolo di etologia, che ci sia davanti a noi un futuro pieno di lavoro! Aubrey Manning

Persone citate: Aubrey, Dawkins, Manning, Tinbergen

Luoghi citati: E. O.