Un colombo tutto naso

Un colombo tutto naso Un colombo tutto naso FRA tutte le specie che l'uomo ha domesticato, il colombo ha senz'altro un posto di rilievo. Secoli di selezione hanno saputo creare razze da voliera o da carne, ma soprattutto una razza forse unica nel mondo animale: il colombo viaggiatore, dalle straordinarie facoltà di rientro al nido. Alcuni fanno volare i propri colombi viaggiatori con la segreta speranza di vederli tornare al più presto, primi fra altri, altri invece con la speranza di non vederli mai più: un paradosso che si spiega facilmente pensando all'uso che oggi vien fatto di questo animale. Il colombo, infatti, passati i tempi eroici in cui svolgeva la funzione di portamessaggi, è divenuto un atleta impegnato in strenue e appassionanti gare di velocità, in cui esprime tutto il suo potenziale di forza e abilità di volo, oppure il materiale d'elezione di quanti al mondo studiano l'orientamento degli uccelli. Ecco perché i colombofili trepidano al passare dei minuti, nell'attesa di veder apparire i loro campioni e sperimentatori: nella ricerca delle basi sensoriali e dei tacca anche la Posido meccanismi di orientamento che rendono possibile il rientro, le tentavo tutte, pur di far perdere ai colombi quell'ideale filo d'Arianna che li lega al nido. In questo particolare campo scientifico, che ha i centri di ricerca maggiori presso l'Istituto MaxPlanck di Seewiesen in Baviera e presso le università di Pisa, Francoforte, Tubinga e New York (Cornell), i progressi sono stati molto rapidi in questi ultimi anni. Oggi sappiamo quindi con sicurezza che i colombi posseggono almeno due meccanismi bussolari con cui selezionano e mantengono la rotta di volo: uno basato sul sole (bussola solare), l'altro sul campo magnetico (b. magnetica). Il primo è un meccanismo che il colombo deve apprendere, il secondo è invece innato e quindi fondamentale. E' tuttavia intuitivo che, per ritrovare la propria casa da un luogo sconosciuto, una o più bussole non sono risolutive, cosicché ora gli sforzi maggiori sono indirizzati a scoprire in che modo e di cosa si servono gli uccelli per localizzare la loro posizione rispetto alla meta e stabilire la rotta più opportuna. nia, la pianta che a assomiglia a un'alga Gli stimoli coinvolti, secondo le due teorie più attuali, sarebbero di natura olfattiva oppure magnetica. La possibilità che stimoli olfattivi siano alla base della navigazione del colombo, è un'ipotesi avanzata dal gruppo di Floriano Papi a Pisa: negli ultimi quindici anni questo gruppo ha portato tutta una serie di evidenze sperimentali, tanto che questa ipotesi può ritenersi provata. Il coinvolgimento degli stimoli magnetici nella navigazione non ha invece ricevuto quel supporto empirico necessario, se non altro, a creare una fondata e consistente ipotesi di lavoro. I fatti sperimentali ci dicono che un colombo con un apparato olfattivo non funzionante è incapace di dirigersi e far ritorno alla propria colombaia. Al contrario, colombi che portano sul capo o sulle ali piccoli magneti o più sofisticate spirali di Helmholtz, tali da produrre nel loro intorno un fortissimo campo magnetico artificiale, non solo sanno orientarsi correttamente sotto il sole, ma fanno anche regolarmente ritorno a casa. Emilio Baldaccini

Persone citate: Emilio Baldaccini, Helmholtz

Luoghi citati: Baviera, Francoforte, New York, Pisa