Esiste una anagrafe di tutte le montagne di Enrico Benedetto

Esiste una anagrafe di tutte le montagne Esiste una anagrafe di tutte le montagne TRA foto, cartine, schizzi e altra documentazione sono quasi 300 mila «pezzi»: la più vasta raccolta informativa sull'alpinismo, in assoluto. La custodisce Torino, al Museo Nazionale della Montagna, precedendo Berna e i grandi repertori anglo-tedeschi. TI «Duca degli Abruzzi» ha incamerato i materiali per gradi, attingendo a va■ rie fonti Italiane e non. Basilarerl ìf lascito di Mario I Farrìlh? 'catalogatore, s'a'ggf: sta, imbattibile con la cinepresa sulle vette: l'acquisizione risale a qualche anno fa. ma solo ora sta decollando l'inventario, opera improba che una schedatura elettronica certo agevolerebbe. Sono molte le immagini o anche i filmati dì grande valore storico, ma la collezione alpinistica attrae soprattutto i protagonisti, gli scalatori. Documentarsi sul Monte Bianco, (bicentenari a parte) è semplicissimo, ma chi voglia organizzare una traversata dello Hoggar o escursioni sulle Alpi neozelandesi trova sbarrate le porte d'ogni biblioteca, anche le migliori. Il Museo diventa allora un appuntamento quasi ineludibile, e fioccano le richieste: molte consulenze a spedizioni ita¬ liane (85 l'anno scorso) più un 40 per cento dall'estero. Se ne occupa il Cisdae, Centro italiano studio-documentazione alpinismo extraeuropeo. Nell'edificio, ben ristrutturato, che ospita il «Duca» al Monte (un caso?) dei Cappuccini, questo grosso archivio occupa un Intero piano. La sezione più interessante risulta quella cartografica. Duemilaquattrocento piante, in varie scale, riproducono una Terra sub specie alpini' stica. Troviamo, a sorpresa, Libia, Albania, Costa d'Avorio, Hawaii (il Mauna Loa), persino le isole Kergulen, remota terra australe francese, interdetta alle donne, che le navi pirata del Fuhrer usarono per scorrerie contro la flotta Usa. Naturalmente, i punti forza sono altri. Per esempio le 86 carte sull'Afghanistan, una fornitura da fare invidia allo Stato maggiore sovietico. Eccellente anche il repertorio himalayano e quello sull'Hindu Kush. Un flore all'occhiello è però l'America Latina, su cui il Cisdae distanzia nettamente i rivali. Novantuno, ad esempio, i rilievi sull'Argentina (oggetto, fra l'altro, d'una recente polemica geo-topografica tra Walter Bonatti e Giuliano Giongo), e quasi trecento le tavole dedicate al Perù. .Evadiamo ogni richiesta d'informazioni, spiega Luciano Ghigo U responsabile •facendoci rimborsare solo le spese postali*. E ora che il trekking dilaga, bisogna accontentare anche i neofiti, un compito esigente se si pensa che dietro ogni impresa compiuta ne troviamo 4-5 rimaste ferme all'ideazione, «sulla carta» appunto. Ma non è tanto il numero di consulenze richieste ad assillare, quanto la loro ampiezza. Inizialmente, difatti, si forniva una documentazione esclusivamente geografica, ma poi è giunto 11 know how sui permessi. Per rimanere al grande alpinismo asiatico, variano infatti quasi annualmente le royalties dei vari Paesi (insuperabile, per esosità, la Cina Popolare). Bisogna inoltre aggiungere il variegato elenco delle zone tabù per gli stranieri, e notizie precise su visti consolari o pratiche. Ma la vendetta del Cisdae per questo superlavoro arriva postuma. Ogni gruppo, ultimata l'ascensione, deve infatti compilare un interminabile formulario: altri dati da mettere in circolo per i clienti venturi. Enrico Benedetto

Persone citate: Giuliano Giongo, Luciano Ghigo, Walter Bonatti

Luoghi citati: Afghanistan, Albania, America Latina, Cina, Costa D'avorio, Hawaii, Libia, Perù, Torino, Usa