Una legge difende i fossili astiani

Una legge difende i fossili astiani Una legge difende i fossili astiani FRA Asti e Baldichieri, In Valle Andona e Valle Botto, da qualche mese è stata creata una riserva naturale speciale di tipo paleontologico che abbraccia 180 ettari di collina. In un ambiente naturale rimasto In buona parte integro e non troppo modificato dall'attività umana, affiorano, in corrispondenza di pareti naturali, alcuni strati ricchi di fossili. Va ricordato che 1 fossili, nell'ambito del territorio nazionale, Bono tutelati da una legge del 1939, che ne vieta l'estrazione e la detenzione, trattandosi di beni inalienabili dello Stato. Non tutti però lo sanno o se ne ricordano. Cosi le classiche località di Valle Andona e Valle Botto sono state prese d'assalto da schiere di ricercatori che hanno saccheggiato gli affioramenti asportandone materiale prezioso e lavo-, rando in modo indiscriminato. In alio: Trunculariopsis truncula conglobata (Michclotti) e Mure* brandaris torularius (Lamarck)- In basso: Isognomon maxillatus (Lamarck) e Glycymeris violacescens (Brachi). E' dunque diventato indispensabile istituire una riserva speciale paleontologica, per tutelare le località fossilifere delle due aree e salvaguardare questo importante patrimonio scientifico. I sedimenti che formano il corpo dei rilievi collinari in entrambe le aree appartengono al Pliocene (5-1.8 milioni di anni fa), ultimo periodo dell'Era Terziaria o Cenozoico. In questo periodo un mare poco profondo si estendeva dall'Adriatico all'attuale Pianura Padana occupando tutto il settore centrale del Piemonte fino all'arco alpina il mare pliocenico deposito una successione di strati di sedimenti che si possono osservare in diverse località dell'astigiano tra le quali, particolarmente favorite, Valle Andona e Valle Botto. La successione sedimentaria in queste località può essere suddivisa in base al tipo di roccia e al contenuto paleontologico nelle seguenti facies: argillosa (facies placemlana), posta inferiormente e rappresentante gli ambienti di maggiore profondità nel mare pliocenico; sabbioso-argillosa {facies di Transizione, presente solo in Valle Botto), che rappresenta un termine intermedio tra la precedente e quella successiva tipicamente sabbiosa (facies astiano), indicante ambienti marini poco profondi legati alla fase di ritiro del mare dal bacino pliocenico astigiano. Infine, sovrapposta a queste, troviamo una facies sabbioso-ghlaiosa (facies vtllafranchtana, da Villafranca d'Asti) tipica di ambienti costieri molto superficiali di passaggio con ambienti continentali. Queste facies sono note in campo internazionale per il loro contenuto paleontologico costituito soprattutto da conchiglie di Molluschi marini, presenti con circa un migliaio di specie tra Gasteropodi, Scafopodi e Bivalvi. Ai Molluschi sì associano anche Antropodi (balani, granchi), Briozoi, Brachiopodl, Coralli ed Echinodermi. Tra i Molluschi più caratteristici di queste due località va segnalata la specie Isognomon Maxillatus, un grande bivalve dal guscio squamoso madreperlaceo e dalla Inconsueta cerniera scanalata. Infine, particolarmente importanti per bellezza e dimensioni, vanno ricordate la Murex brandarU torularius, il Trunculariopsis conglobatus, il Cymatium parthenopaeum, la Malea Orb'.culata e il Cardium. Attualmente sono in programma alcuni interventi per riportare alla luce alcuni affioramenti significativi. Intanto si pensa a un percorso didattico e a una sala' espositiva sul principali aspetti naturalistici e paleontologici della risèrva vicino all'abitato di Valle andona. Piero Damare©

Persone citate: Coralli, Piero Damare

Luoghi citati: Piemonte, Villafranca D'asti