Dalla crisi dello Shuttle ai razzi commerciali

Dalla crisi dello Shuttle ai razzi commerciali Dalla crisi dello Shuttle ai razzi commerciali tecnologia per lanciare In orbita satelliti e apparecchiature di interesse industriale. Negli Stati Uniti ci sono imprese di proporzioni anche modeste, come la Truax Engineering di Saratoga, che con un Investimento dell'ordine di circa un milione di dollari stanno assemblando razzi vettori fatti nel garage dietro casa, proprio in previsione di una situazione come quella che. si è presentata dopo la. deci-sione Ci Reagan. Bob Truax è un ex Ingegnere della Marina con uno staff di una quarantina di part-tlmer volontari, convinto di poter mettere in orbita un satellite commerciale nel 1989. Ma ci sono anche potenti corporation come la Martin Mariella, la Hughes Aircraft e la Genera! Dynamics, costruttrici del grandi razzi della prima generazione spaziale, le quali non aspettano altro che potersi assumere i compiti di-lanciatori di satelliti, finora monopolizzati dagli shuttle della Nasa. In comune, tutti questi imprenditori piccoli e grandi del business spaziale hanno l'Idea di tornare a usare 1 lanci di razzi «a perdere», come potranno essere nuove versioni del «Titan» e dell'.Atlas-Centaur» che per vent'anni hanno accompagnato i progressi Nella scuola superiore occorre una riform dell'uomo nello spazio, ma che erano stati posti fuori uso dagli shuttle pilotati dall'uomo. C'è una rivalutazione dei vecchi .expendable vehicles», cioè dei vettori che si disintegrano nel lancio, i quali fin che dura la inutilizzazione degli shuttle risultano più semplici, meno costosi e più adatti per uno del compiti più frequenti per cui venivano usati gli -shuttle, quello di lanciare ijjsattìliy.'per. comunicazioni, Commissionati da clienti che pagano per averli in orbite geostazionarie 36 mila chilometri al di sopra della Terra. Molto dipenderà dalla rapidità con cui l'Industria americana sarà in grado di organizzarsi. Si stima che le compagnie Interessate in queste grosse imprese difficilmente potranno essere pronte a lanci utili prima del 1989. Per allora 1 rivali lanciatori di satelliti concorrenti degli americani, cioè gli europei di Arianespace, i cinesi e i giapponesi, potrebbero aver messo grosse opzioni sul mercato dei lanci commerciali. Arianespace appare il concorrente più Immediato degli americani. Appena superate le difficoltà che hanno provocato S incidenti su 18 lanci, «Ariane» dovrebbe essere in grado di effettua¬ re 8-10 lanci utili all'anno dal 1988. Dal punto di vista commerciale ci sono alcuni dubbi che 11 futuro mercato dello spazio sia abbastanza grande da soddisfare le aspettative delle corporation americane e di altre nazioni che pensano di trarre vantaggi dalla se- a dei programmi che t Dopo l'incidente del «Challenger» la Nasa si occuperà soltanto di progetti militari e scientifici Quindi ai privati e ai Paesi concorrenti si apre il business della messa in orbita di satelliti. I programmi americani, europei, sovietici, cinesi e giapponesi spensione dei voli della Nasa. La competizione diverrebbe ancora minore se la Cina e il Giappone che finora hanno effettuato soltanto lanci per proprio conto, entrassero nell'affare dei lanci commerciali. Ma c'è tutto un settore di specialisti che ritengono 11 mercato dello spazio senza limiti, come prevedono gli esperti della Martin Manetta, che pensano di utilizzare il loro grande razzo •Titan», già usato in numerosi lanci di satelliti militari del dipartimento della Difesa americano, per soddisfare le richieste di almeno una ventina di organizzazioni internazionali che chiedono di avere in orbita satelliti per comunicazioni. Una compagnia che ha tenga conto della ri perà 11 suo «Jarvls», le altre adatteranno 1 piani dei loro razzi che sono rispettivamente il «Tltan», 1'«AtlasCentaur» e il «Delta». Quanto alle piccole compagnie, come quella di Truax o dell'ex astronauta Deke Slayton del «Mercury 7», che sta costruendo -un razzo a quattro stadi chia- grandi piani è la Hughes Aircraft, la maggiore costruttrice mondiale di satelliti, affiliata alla General Motors, la quale intende realizzare 11 progetto di un potente razzo a tre stadi chiamato «Jarvls», dal nome dell'ingegnere della Hughes morto nel disastro del «Challenger», il proget- mato «Conestroga» per il lancio di satelliti, il loro problema fondamentale è finanziario. «Tutti stanno guardando il cielo in attesa di segnali, aspettano gente che voglia Investire», dice Slayton, convinto che lo spazio è l'affare del 2000. Anche dall'Unione Sovietica vengono segni di disponibilità al lancio di satelliti con razzi «a perdere». Nessuno in Occidente li ha ancora usati, ma il prezzo indicato per via indiretta sarebbe di 24 milioni di dollari rispetto al prezzo standard di 70 milioni dei lanci con gli shuttle a carico pieno della stiva. La Cina da parte sua fa sapere che farebbe prezzi del 10-15 per cento Inferiori al mercato corrente. to è basato sui motori a razzo del «Saturno», il vettore che portò gli astronauti sulla Luna dal 1969 al 1972. •Jarvls» sarebbe un razzo enorme, alto come un edificio di 20 plani, capace di portare a prezzi concorrenziali In orbita non meno di sei satelliti contemporaneamente per un peso complessivo di 10 tonnellate. Nonostante l'annunciato uso militare-scientifico del prossimi shuttle, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha indetto una gara (finanziata con S milioni di dollari) per progetti di vettori per satelliti militari tra le quattro grandi corporation Usa: Hughes, Martin Marietta, General Dynamics e McDonnell Douglas. La Hughes svilup- rivoluzione informatica slmile a quello americano nel giro di pochi anni (o pochi mesi) possa essere messo in orbita dai sovietici. Di sicuro sono state rilevate dal satelliti-spia prove di modelli di questo veicolo spaziale in formato ridotto. Quasi ufficialmente 11 primo volo della navetta russa viene previsto a Mosca per il 1986 o il 1987. Più lontana, verso il 1995, è prevista la prima prova spaziale dell'.Hermes», la piccQla nav^tto^spa^Lale accoppiata a una versione dell'.Ariane, più potente dell'attuale. Il progetto •Hermes» su disegno francese è stato approvato recentemente dal consorzio di 11 paesi che fanno parte dell'Agenzia spaziale europea, l'Esa. 'L'Europa ha un evidente interesse a una politica spaziale indipendente dagli Stati Uniti», ha detto Ian W. Pryke, rappresentante dell'Esa a Washington: «n vecchio continente vuole essere una potenza spaziale». Anche il Giappone sta portando avanti studi per la progettazione di una navetta spaziale prevista operativa per la fine del secolo. Prove aerodinamiche sono state effettuate In gallerìa del vento e, sganciato da un elicottero, un primo modello di shuttle giapponese ha fallito l'atterraggio planato, Ma la vera questione pare quella delle prenotazioni. Decine di clienti sono in lista di attesa con «Ariane», che ha ordini fino al 1989. Il razzo «Lunga Marcia 3» della Cina, da parte sua, può portare in orbita soltanto satelliti che pesino non più di 1.500 chili e il Giappone non sarà pronto a effettuare lanci commerciali regolari prima di cinque-sette anni. C'è l'Unione. Sovietica che sarebbe Jnjgmdo, di venire „ incontro " alla»»*' domanda mondiale di propri lanci di satelliti, ma gli Stati Uniti non consentono a nessun satellite che contenga importante tecnologia americana di passare attraverso la custodia dei sovietici. Con la Cina il caso è diverso, perché 1 cinesi permettono la custodia diretta di un certo numero di sorveglianti occidentali. 24 ore su 24. fino al lancio degli apparati. La Cina dice di essere in grado di assicurare 12 lanci all'anno. La concorrenza agli shuttle della Nasa non è limitata ai razzi «a perdere» in grado di lanciare satelliti disintegrandosi. Piani per navette spaziali pilotate e riutilizzabili stanno proliferando fuori dagli Stati Uniti. Ormai è atteso da un momento all'altro l'annuncio che uno shuttle molto media superiore dovranno essere ripensati in funzione dell'informatica (disegno di Vladimir Renan) cambia. inchiesta su questi problemi potrebbe fornire informazioni di alto interesse. Ritornando infine a questioni veramente fondamentali, ma molte volte trattate in forme «meccaniche» esasperate, esasperanti, formativamente irrilevanti, valga un esemplo per tutte: le disuguaglianze. Esse sono estremamente importanti, sotto tutti 1 punti di vista. La loro pura trattazione teorica, su un testo che ho sottomano, occupa 40 pagine! E pensare che le cose veramente Importanti, su questo argomento (esaspero volutamente la situazione a scopi polemici), sono poche, ad es. il fatto che moltiplicando una disuguaglianza per una quantità negativa 11 senso della disuguaglianza stessa Le osservazioni fin qui fatte non valgono, sia chiaro, soltanto per la matematica. Quando, a casa nostra, riordiniamo un armadio, di solito troviamo tante cianfrusaglie da buttar via che si fa spazio più che sufficiente per le code che valgono. E se lo si facesse anche per 1 programmi scolastici? Francesco Lerda