Gordimer l'apartheid con paure e amori attraversa le persone di Masolino D'amico

I racconti della scrittrice sudafricana I racconti della scrittrice sudafricana Gordimer: l'apartheid con paure e amorì attraversa le persone (Copyright N.Y.Reviewof Books.Oper JOHANNESBURG, oggi. Un predatore sconosciuto (forse uno scimmione selvatico) compie piccoli danni e razzie, uccidendo animali domestici, perpetrando furti nelle case, spaventando una coppia illegittima; un ragazzino lo fotografa per caso, un quartetto di chirurghi Impegnato in una partita di golf lo incontra e dirama descrizioni contrastanti sul suo aspetto. Frattanto due sedicenti coniugi australiani prendono in affitto una fattoria isolata, e dopo un prudente periodo di installamento vi ospitano due negri, apparentemente come manodopera, In realtà nel quadro di un'operazione di sabotàggio contro, il regi-.', me... Le due vicende, quella con le Incursioni dell'animale fuggiasco e quella con la preparazione e l'esecuzione dell'attentato, proseguono parallele e all'apparenza indipendenti nel magistrale racconto lungo di Nadine Gordimer, Quo/cosa là fuori, fino a un finale che pur senza riunirle, misteriosamente le concilia, come concilia, non risolvendole ma comprendendole, o perlomeno dandoci gli elementi per cominciare a farlo, le molte tensioni che percorrono la realtà sudafricana. Se ancora esistono lettori italiani lontani dall'opera vasta e articolata, e an¬ Nadine Gordimer vista da Levine a Mundi e per l'Italia .La Stampa.) cora per buona parte da tradurre, di Nadine Gordimer, questo racconto, che ' dà il titolo al suo libro più recente, costituisce un'introduzione eccellente, in quanto presenta in forma sintetica e con eccellenza stilistica alcuni dei temi caratteristici dell'autrice. Il più vistoso di tali temi riguarda ovviamente la condizione di un Paese lacerato dall'apparentemente insanabile conflitto fra sfruttatori bianchi e sfruttati di altro colore. Nel mostrare questo conflitto la Gordimer, ammirevole esponente della tradizione cosiddetta liberal, denuncia la situazione con un tono efficace proprio in quanto,. | equilibratLsBiino, P.«ìRriBndOvdri.,t3sarne ao? canto alle ragioni, le debolezze di entrambe le parti. Ma per quanto denso e attuale questo tema, sarebbe riduttivo fare della Gordimer «soltanto» un'avversaria dell'apartheid. La scrittrice è forse in primo luogo notevole per la sua capacità di comprendere, e di rendere, i rapporti fra le persone, fra bianchi e negri, certo, ma forse soprattutto fra uomini e donne. Si veda qui con quanta finezza di sfumature è resa la stanchezza insinuatasi nella consuetudine fra i due rivoluzionari bianchi, ex amanti, e come viene introdotta quasi Impercettibilmente l'inconfessata e sterile attrazione provata dalla donna per uno del sabota¬ DARIO tori negri. Si veda anche l'episodio brevissimo e pur tanto incisivo della coppia clandestina disturbata dalla scimmia. La seconda qualità della Gordimer possiamo definirla pittorica. Nel senso di una grande forza evocatrice di ambienti: la Johannesburg dei negozi e delle strade affollate, per la quale uno dei clandestini imprudentemente va a passeggiare, curioso dei cambiamenti dopo cinque anni di assenza; l'arredamento della casa di due borghesi di frontiera (con la civetteria, ci spiega l'autrice, di non foderare i sedili di zebra, bensì di impala); il ristorantino cinese davanti alla questura, dove i poliziotti vanno a bere una birra illegale e a guardare la televisione. Terza qualità della Gordimer, anche questa essenziale per un romanziere, 11 senso di competenza trasmesso a proposito delle cose di cui si parla. Si tratti delle abitudini del babbuini o della costruzione di un sassofono di fortuna, le informazioni ci vengono impartite in una maniera che sarebbe riduttivo definir giornalistica: non abbiamo reportage, ma, sentiamo, il prodotto di un'esperienza lunga e profonda. La Gordimer sembra sempre porgere solo quello che conosce davvero, e pertanto convince anche quando ci parla dall'Interno, poniamo, della testa di un giovane di colore. Oltre a quello che gli dà il titolo, il libro contiene nove racconti brevi e talvolta brevissimi, meno in. dispensabili ma mai indegni della scrittrice. Alcuni si leggono quasi come canovacci per racconti più lunghi o per romanzi rimasti allo stadio di progetto; altri contengono poco più di una situazione. Il più sorprendente è la lettera immaginaria scritta dal padre di Kafka in risposta alla celebre invettiva del figlio: un elegante esercizio letterario in cui si spezza una lancia per il vituperato genitore di un genio, presentandolo come un piccolo tradizionalista ebreo estremamente simpatico nella propria conclamata mediocrità. Masolino d'Amico Nadine Gordimer: «Qualcosa là fuori», trad. Marisa Caramella e Ettore Capriolo, Feltrinelli, 185 pagine, 19.000 lire. «ZECCHI

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