Il giovane, il mare e la trota di Lorenzo Mondo

Favola e dramma in «Dogana d'amore» di Orengo Favola e dramma in «Dogana d'amore» di Orengo V Il i Il giovane, il mare e la trota porto acceso e delicato, di braci fredde: il primo bagno insieme, a distanza l'uno dall'altra per rispetto e pudore, comunicando con i messaggi freschi dell'acqua; la segreta vestizione della monaca con un colorato, elegante tailleur durante una gita in Francia. L'infrazione ha la forza di rigenerare il mondo, di creare un habitat diverso in cui si può forse ricominciare a vivere. Ma Armida, la suorina, si getta in un pozzo. E Martino, col suo battello, esplora e draga il Ponente, tra Ventimiglia e Mentane: un ambiente, tra fondali e rocce, che Orengo si porta ormai nelle midolla e che sa rendere con trasparenti pastelli. Un giorno. Martino si mette con Margherita, un'amica di giovinezza, gli sembra possibile per un momento cicatrizzare le vecchie ferite. Ma prima ancora si è imbattuto nella trota. Un nubifragio l'ha strappata al fiume e scaraventata in mare presso la foce, in una polla dove boccheggia tra dolce e salino. Nasce allora nell'uomo una strana affezione. Ciba la trota e le parla, la mette in guardia contro polipi e aragoste, i «Salutz» : poema d'amore in sette canti predoni del mare, la ricovera in una nassa e infine la issa a bordo, dentro un piccolo acquario. La rispondenza tra i due genera dispetto e poi gelosia in Margherita, in quello che chiama sprezzantemente pesce intuisce una sorda rivalità. Registra il delincarsi di un grottesco e morboso -triangolo», ma non riesce a penetrarne la verità profonda. Anche se le accade di sognare la trota, che è diventata un incubo, con uno strano fazzoletto in testa, anche se, spiandola nella vasca, sente uscire dalla sua bocca, tra le bollicine, una strana armonia, forse un canto o una preghiera. Lei non sa, del resto, come noi sappiamo, che un'altra figura del romanzo è stata trovata, tempo fa, in un pozzo, in una murata sorgente d'acqua dolce. C'è da stupirsi se, dovendo scegliere tra Margherita e la trota, Martino non ha esitazioni? Contro la logica del mondo si è già provato una volta ed è deciso a ripetersi con maggiore oltranza. Propiziato da una stupefacente danza in apnea, quasi un volo nuziale di farfalle acquatiche, ecco il tuffo, la fuga con la donna-pesce in due onde appaiate. Il mito di amore e morte viene riproposto da una narrazione che, salvo qualche smagliatura di tipo referenziale, procede tesa e compatta con una singolare tecnica a sbalzi: muovendo da un presente che, mentre avanza, recupera spezzoni di passato, creando a tratti un'atmosfera di sospensione, una indeterminatezza che concorre a identificare figura femminile e figura animale, a proiettarle in un tempo indistinto, assoluto. Lorenzo Mondo Nlco Orengo: «Dogana d'amore», Rizzoli, 146 pagine, 18.000 lire. «Cervelli», racconto-saggio

Persone citate: Orengo, Orengo V

Luoghi citati: Francia, Mentane, Ventimiglia