Il re mago che non trovò Betlemme di Giovanni Tesio

Il re mago che non trovò Betlemme Il re mago che non trovò Betlemme bilissimo protagonista di uno dei racconti), sono cosi scettici da apparire candidi. Come il protagonista eponimo del primo racconto Don Fedro de Callegos, possono correre dietro una forza oscura e battere contrade a duello per ritrovarsi sprofondati in un presago odore di fine. □ sogno può apparire più reale della realtà e possono rincorrere, come in Joska la rossa, un puro nome di canzone, essere presi nel vortice di una danza zingara, che ammalia: essere catturati dagli enigmi e dai labirinti di un continuo interludio di vita. Come dice la protagonista di una delle storie più belle, Gisèle, «un sogno dev'essere ben vasto, per avere un qualche peso, per occupare un po' di spazio nel mondo reale». La storia ha le stesse dimensioni dell'immaginario. Dione il greco scopre che l'esistenza di un Jeshua un po' bulgakoviano è tanto più vera nel suo aereo fluttuare di ipotesi e di voci. Coitz, il poeta azteco, sa bene che le cose sono ombre create dal sole. I personaggi di Sgorlon si caricano di striscianti stanchezze. Vengono da un incanto letterario che qualcosa deve a Buzzati, come nel racconto La rinuncia, e qualcosa a Quarantotti Cambini, come nel racconto La casa di Coro ss: un minuscolo «romanzo di formazione» alle radici del malessere magico dell'infanzia. /I quarto re mago, il racconto che dà il titolo alla raccolta, ha dentro la sua lezione. Il quarto re parte alla ricerca del bambino ebreo, che non trova e non troverà. Ma la ricerca diventa la sua ragione di vita. Cosi dev'essere anche per lo scrittore: un eterno rincorrere l'unica realtà, che ha luogo nell'ai tabulazione e nella chimera. Giovanni Tesio Carlo Sgorlon, «Il quarto re mago», Studio Tesi, 339 pagine, 22.500 lire. 1.

Persone citate: Buzzati, Carlo Sgorlon, Dione, Quarantotti Cambini, Sgorlon

Luoghi citati: Betlemme