Ha vinto lui il papà di don Camillo nella disfida organizzata a Busseto di Pierangelo Sapegno

Il «contraddittorio» pubblico sulla figura di Giovanni Guareschi Il «contraddittorio» pubblico sulla figura di Giovanni Guareschi Ha vinto lui, il papà di don Camillo nella disfida organizzata a Bussolo L'assessore Corticelli BUSSETO — Scriveva il Guareschi di suo padre e sua madre che, non andando d'accordo su niente, erano riusciti ad essere «fa sintesi di un accordo perfetto. Clie possano litigare in pace per sempre!» Anche questo è la Bassa: qui. dove 11 mondo è piccolo e immobile sotto il sole e nella cappa di nebbia, 11 duello e la disputa sembrano far parte del paesaggio, un po' come il contadino in bicicletta e pastrano nero a pedalare sugli argini erbosi dei Po. Cosi, ieri, a Busseto, attorno al Guareschi hanno organizzato una bella disfida: da una parte l'assessore alla cultura della Regione Giuseppe Corticelli, «il denigratore», e dall'altra il biografo e giornalista Beppe Gualazzini, «il cUfensó-" re». Come moderatore — si fa per dire, visto il tifo sfrenato — Baldassarre Molossi, direttore della «Gazzetta di Parma». E' finita come finiscono queste cose qui. nella Padania, con uno che urla nel microfono e la gente che finalmente si diverte ad applaudire. E' finita con il tipo rubizzo con i bottoni del panciotto che scoppiano, che si alza e agita I malviventi sor e Beppe Gualazzini uno di fronte all'altro - E «Giovannino», 18 anni dalla morte, l'ha spuntata il pugno, è finita con un po' di confusione e tre bottiglie di Lambnisco sul palco per festeggiare, una volta concluso il rito. Il povero Corticelli. che pensava a una cosa seria e che s'era preparato persino qualche riferimento culturale, s'è trovato come uno capitato per caso in mezzo al bar Sport, una domenica sera. •Scrittore più fortunato che meritorio», aveva detto l'assessore, scatenando tutto questo bel putiferio, •spregiatore delle società liberaldemocratiche... prodotto dei cantieri milanesi della Rizzoli». I toni, a dire il vero, non erano proprio da critico letterario. Venga a Busseto a discuterne, lq;avevano Invitato. Detto fatto: ecco la disfida. «Contraddittorio» l'hanno chiamato, cosi è scrìtto nelle frecce che portano al Teatro Silvio Pellico. La sala è strapiena, ci sono pure gli altoparlanti e la gente se ne sta anche ferma in piazza ad ascoltare e applaudire. Nel Campetto dell'oratorio 11 accanto solo due ragazzi se ne infischiano e tirano calci al pallone. Corticelli comincia a spiegare. Fa sul se rio. questa volta, niente slo presi sabato notte sulla spiaggia gan: cita, legge. E il pubblico s'infastidisce (qualche risatina, qualche «oooh», qualcuno che alza un dito — e la voce — per parlare). Il moderatore comincia a moderare: •Abbiamo detto che il pubblico non può intervenire: se no non sarebbe stato un contraddittorio, ma una rissa». Continua a moderare meno: «Lasciamogli dire le sue ragioni. Fa già tanta fatica a spiegarle». E finisce a moderare affatto: •Mi deve spiegare perché ìia detto che Guareschi non ha humus emiliano... Lei è di Ferrara, per forza, non è di questa regione». Per spiegarsi meglio aggiunge pure: «/o mi mordo le labbra quando l'ascolto». Si inalbera Corticelli: «£ io mi mordo le dita quando la leggo» . Poi: mMolossi, ci scambiamo il posto? E' meglio che il moderatore lo faccia io, a questo punto...» E Guareschi? Eccolo che arriva. Tocca a Gualazzini e legge «L'Italia provvisoria», qualche brano uno in fila all'altro per dimostrare che Giovannino era un bravo scrittore e un brav'uomo. «Di che cosa l'accusa l'assessore? Di un continuo e pesante an ticomunismo. Perché? L'anticomunismo è un crimine?». E chiude cosi: •Noi non siamo gente di guerra. Siamo gente di polemica». Le micce sono accese. Corticelli dice che Guareschi non gli piace di suo, non come comunista. Cita Enzo Biagi in un'intervista a Tuttolibri (•L'Emilia è più complicata di come la racconta lui»). Luca Clerici e Bruno Falcetto. Dice: «JVon sono solo, vedete». Poi polemizza: «Non c'è spessore critico nel vostro rapporto con Guareschi. Lo idolatrate. Lo avete magnificato. Lui invece ha bisogno di essere sempre meno una bandiera». Si va verso la fine, gli animi si scaldano. Gualazzini: «lei parla come funzionario?» E Corticelli. stavolta alzando la voce: «No. L'assessore alla cultura della Regione è un insegnante in aspettativa». Urla Gualazzini. bello rosso, il sudore sui baffoni: «Ma lei ha letto Guareschi? Come faccio io a parlare con uno che non l'ha letto!». Ovazione del pubblico: dopo due ore di salamelecchi, finalmente si fa sul serio. Ribatte Corticelli, gonfiando le • I CCT possono essere sottoscritti, presso gli sportelli della Banca d'Italia e delle aziende di credito, al prezzo di emissione e senza pagare alcuna provvigione. • La cedola è annuale e la prima verrà pagata l'I.10.1987. • Le cedole successive sono pari al rendimento dei BOT a 12 mesi, al lordo del¬ vene: -Continuo ad avere qualclie dubbio sull'humus emiliano di Guareschi. Ma devo dire che ha azzeccato in pieno l'humus di Gualazzini, con la capacità di mandare tutto in vacca quando non si sa più quel che dire». Fuori, c'è la Bassa di Guareschi, mentre scende la sera. Le distese di campi, i campanili, la luna rossa che viene fuori all'orizzonte. L'atmosfera è da sagra paesana, la gente con il vestito nuovo della festa che ride o si arrabbia davanti al duello, e quelli che si guardano in cagnesco sforzandosi di sorridere (-dev'essere il sole, un sole maledetto, che martella i cervelli durante l'estate», scriveva il papà di don Camillo): qìiésta'é' la Padania. •questa è la mia strada del Texas», come la chiamava Guareschi. Bonvicini. detto Bonvi. l'inventore di Sturmtruppen va sul palco e dice l'ultima parola: «Ha vinto lui, il Giovannino. Quale altro scrittore avrebbe scatenato un dibattito come questo con tanta gente cosi, diciott'anni dopo la sua morte?» E va bene, mettiamola cosi: ha vinto Guareschi. Pierangelo Sapegno

Luoghi citati: Busseto, Emilia, Ferrara, Italia, Texas, Tuttolibri