Le missioni di Jaruzelski «ambasciatore» di Mosca

Con rincoraggiamento del Cremlino visiterà Pechino e Roma Con rincoraggiamento del Cremlino visiterà Pechino e Roma Le missioni di Jaruzelski «ambasciatore» di Mosca Il generale ha la fiduciIl Cremlino, evidentemente, accorda la più grande fiducia al generale Jaruzelski nel momento in cui gli concede il privilegio di essere il primo dei leaders dell'intero blocco sovietico a recarsi in visita ufficiale a Pechino, dopo circa cinque lustri di rottura e di scisma all'interno del comunismo internazionale. Le linee fondamentali del viaggio del Generale possono riassumersi sia nel tentativo di aprire all'industria polacca, oltre l'area del Comecon. nuovi sbocchi di mercato (vista anche la scarsa competitività del prodotto polacco in Occidente), dove è possibile (come in Cina) vendere ed essere pagati in valuta forte. a dei dirìgenti sovietici - Sia in uno specifico compito di mediazione che viene affidato al leader polacco nel momento in cui il già avviato processo di riavvicinamento tra le due superpotenze comuniste si scontra, ancora, con due dei tre maggiori «ostacoli, ad una piena distensione statai-partitica tra Urss e Repubblica popolare di Cina: l'occupazione viet della Cambogia e l'invasione sovietica dell'Afghanistan. Del resto, che il Generale goda dell'incondizionato appoggio sovietico è provato (come nota in un editoriale Russkaja Mysl del 19 settembre) dal fatto che nel dicembre '81 Breznev sostenne (o suggerì?) il colpo militare contro Solidarnosc e l'instaurazione dello stato di In Italia dovrà spianare lguerra; Andropov la sua abrogazione, la prima amnistia e il secondo pellegrinaggio di Giovanni Paolo n in Polonia; Cernenko la seconda e più ampia amnistia; infine, Gorbaciov ha dato il suo consenso alla terza amnistia, non senza aver onorato Varsavia della sua presenza al recente 10° congresso del Poup. Perciò si deve ritenere che il prossimo impegno politicodiplomatico del leader militar-comunista, il viaggio in Italia, debba essere messo in relazione con la visita che nel nostro Paese compirà, sembra all'inizio del nuovo anno, il capo del partito-Stato sovietico. Gorbaciov. Anche in questo caso, come a Pechino. Jaruzelski sembra preparare il terreno più propizio alle trattative per il suo potente alleato dell'Est. Nello stesso tempo, gli obiettivi dell'imminente visita di Jaruzelski a Roma sono strettamente interni. Li possiamo riassumere nello sforzo di rompere definitivamente l'isolamento politicodiplomatico di Varsavia, se si tiene conto che proprio il premier italiano Craxi è apparso, tra tutti i leaders occidentali, quello più intransigente sul tema dei prigionieri politici e del rispetto dei diritti civili e umani in Polonia. Perciò, essere bene accolto a Roma, è per Jaruzelski un fatto di estrema importanza: esso consente a Varsavia di tornare a godere di una certa rispettabilità internazionale (naturalmente, secondo gli standard di cui l'Occidente in generale e il Dipartimento di Stato in particolare si accontentano). L'invito del governo Italiano, inoltre, apre qualcosa di più che i pur importanti rapporti economico-commerciali tra Varsavia e Roma: esso consentirà al Generale di entrare in Vaticano dalla porta principale. Jaruzelski e il Santo Padre tratteranno non solo'gli aspetti della futura visita di quest'ultimo nella sua terra (potrà il Papa visitare, a Varsavia, la chiesa di San Stanislao Kostka. dove risuonarono le prediche di padre Popieluszko?, potrà andare a Danzica. culla del libero sindacato Solidarnosc?); ma anche le forme di un'eventuale collaborazione tra lo Stato comunista e la Chiesa polacca, parte della quale appare tutt'altro che contraria a questa prospetti¬ a strada a Gorbaciov va, nonostante le attuali difficoltà e incomprensioni. Come si vede, la terza amnistia di settembre, invocata dagli oppositori, dalla Chiesa e dagli stessi governi occidentali, ha aperto a Jaruzelski molte porte (non certo quella di Pechino, intendiamoci: Deng Xiaoping tiene dal '79 nel «gulag» gli intellettuali dissidenti del Muro della Democrazia). Ma l'amnistia non deve bastare a concedere piena credibilità a Jaruzelski — strettissimo collaboratore del Cremlino — (oltre i crediti e i riscaglionamenti vantaggiosi del debito estero). Quello che occorre sottolineare, in ogni sede, è che il governo di Varsavia deve decidersi finalmente a dare spazio alla società di cui l'opposizione rappresenta la Ubera voce (Solidarnosc clandestino: intellettuali dell'ex Kor; rete culturale ed editoriale alternativa). Come hanno sottolineato alcuni leaders di Solidarnosc o dell'ex Kor nelle interviste concesse a giornali occidentali dopo il loro rilascio (notevole è quella di Michnik apparsa su Le Monde) o come ha scritto l'autorevole The Economist in un suo editoriale sulla Polonia, la condizione prima perché l'amnistia non si risolva, di nuovo, in un'ulteriore serie di arresti, imprigionamenti e tensioni, è l'apertura di nuovi rapporti tra potere e società. Le voci critiche devono essere finalmente lasciate libere di esprimersi, in Polonia. Sarebbe bene che tutti gli interlocutori occidentali lo ricordassero, al Generale. Piero Sinatti «Solidarnosc intende agire nella legalità» VARSAVIA — Il leader del sindacato libero polacco. Lech Walesa, ha detto che Solidarnosc intende agire nella legalità dopo l'amnistia concessa dal governo. Ieri mattina a Danzica. parlando a centinaia di sostenitori che lo festeggiavano per il suo 43" compleanno, Walesa ha detto che i leaders di Solidarnosc intendono avere delle consultazioni per emettere nel corso della settimana una dichiarazione comune. In essa tratteggeranno i loro piani alla luce del provvedimento che ha reso liberi quasi tutti i prigionieri politici. etta