Barocco da restaurare nella «città del miele»

Cento miliardi per ridare splendore a Noto Cento miliardi per ridare splendore a Noto Barocco da restaurare nella «città del miele» Dall'intervento consepati - Il rilancio della NOTO — Il benvenuto lo danno un anonimo condominio, una falsa stele dorica con frasi d'amore in vernice rossa, una fresca galleria di ficus giganti, la porta ferdinandea dell'800 e le transenne di legno fatte erigere dall'avvocato Corrado Passarello, 55 anni, da 45 giorni sindaco de di Noto. Dietro è da scoprire la -città di miele.. Barocca, eretta dopo il terremoto dell'll gennaio 1693. con calcare bianco che, ossidato dal tempo, ha assunto tonalità dorate. Don Giuseppe Lanza, dura di Camastra, e l'architetto olandese De Gutemberg la volevano candida come la Trani di Puglia o la Casablanca d'Africa, ma uno scherzo della pietra siciliana, fa brillare Noto di ocra antico. Oggi. però, il calcare che all'esterno appare compatto e massiccio, nasconde mali oscuri: -La malta non è nobile. Il tempo e l'incuria ne hanno modificato l'originaria struttura. Si sono variati i rapporti di forza, mettendo in serio pericolo la staticità dei monumenti-, denuncia Giovanni Lavore, ingegnere, unico superstite della sezione di «Italia Nostra».un tempo forte di 40 adesioni. CHE TEM rvativo speranze di lavoro località siracusana passa Nell'81 Lavore lanciò il primo grido d'allarme per le strutture murarie di una zona inserita nelle fasce di rischio sismico. Un anno dopo tentò di promuovere una convenzione con la Facoltà di ingegneria dell'Università di Catania per la determinazione del grado di sicurezza. Sembra, però, che nel bilancio comunale non fosse possibile reperire 30 milioni, trovati invece per proporre le ambrate ballerine brasiliane, apprezzate dai netini. ormai da tempo catturati dal fascino dello spettacolo: nelle piazze di Noto sono stati tra l'altro, girati, molti film. Giovanni Lavore. non vinto, l'anno scorso elaborò una bozza di progetto di legge per una -conservazione attiva, del patrimonio barocco. Bozza disattesa dal Consiglio comunale. Oggi l'allarme per le crepe rilevate sui monumenti più belli di Noto: la cattedrale ed i monasteri e le chiese di Santa Chiara e del Santissimo Salvatore. Il sindaco Passarello da poco eletto, si è trovato a fronteggiare una situazione di pericolo: ha transennato alcune vie del centro storico chiedendo l'intervento dei tecnici del Genio Civile e della Sovrintendenza ai Beni PO FARA* per i molti disoccu attraverso la cultura Culturali di Catania. Dopo il sopralluogo altre strade sono state chiuse. Ormai non v'è più solo da salvaguardare un patrimonio artistico inestimabile, ma anche l'incolumità dei cittadini (domani il ministro Zamberletti sarà a Noto per rendersene conto). A Palermo, Passarello ha ricevuto la solidarietà del presidente della Regione, Rino Nicolosi, che ha cercato, fra le pieghe del bilancio, i fondi per i primi interventi. A Roma il ministro ai Beni Culturali. Nino Gullotti. ha assicurato un finanziamento di 30 miliardi per il prossimo anno. Altri fondi dovrebbero giungere dagli assessorati regionali, dalla Cee. dal Fio: forse si supereranno i 100 miliardi. , Noto respira l'aria della grande occasione: c'è da mo dificare un modello di vita. Dieci chiese, cinque palazzi preziosi, sei monasteri e conventi, un teatro ed il pantheon vanno restituiti alla città. Che la cultura qui sia di casa è un dato certo. Cesare Brandi definisce Noto non un -episodio provinciale, ma della cultura europea». E mentre a Catania ed a Lecce il barocco si sovrappone a preesistenti strutture, qui invece -ha il vantaggio di essere stato pensato non solo in modo razionale, ma con un costante incanalamento estetico-. Una realtà singolare, cui un itinerario della Magna Grecia, voluto dall'allora ministro per il Mezzogiorno Claudio Signorile, riconoscerà dignità esclusiva. Ma a Noto ancor Drinia del terremoto era conosciuto il gusto del sapere: -Non meno di settantamila volumi arricchivano le biblioteche delle case nobiliari e del clero. Si narra di un aristocratico che annoverava nella sua biblioteca più di 2500 tomi di matrice scientifica. Era l'epoca dell'Enciclopedia di Diderot e D'Alambert e. certo, per merito di alcuni illuministi le nuove idee giunsero dalla Francia.'- rileva Corrado Nicolaci, principe di Villadorata. l'ultimo aristocratico che trascorre le sue ore fra i libri. Oggi sono i titoli accademici i simboli della condizione sociale. Cosi a Noto (25 mila abitanti; 3000 disoccupati per lo più con laurea con la -passione* della burocrazia) si vive nella speranza di un terziario che finalmente divenga anche produttivo. Crisostomo Lo Presti