Tra un Feroce Saladino e Tex trionfa il fumetto d'autore di Guido Coppini

Conclusa a Genova Sampierdarena la mostra-mercato dei comics Conclusa a Genova Sampierdarena la mostra-mercato dei comics Tra un Feroce Saladino e Tex trionfa 81 fumetto d'autore Il raduno a Casale Monferrato «Mister baffo» è come il kaiser Sfida tecnologica nelle campagne vercellesi Il riso senza mondine punta verso il Duemila Al centro degli interBradford, l'agente « GENOVA — .Fumetti, comics, figurine non hanno età-, dice Elio Bianconi, uno degli organizzatori della Mostra-mercato di Sampierdarena (che si è chiusa ieri) e. naturalmente, collezionista. Cosi non si stupisce quando un anziano signore va chiedendo tra gli stands del -Circolo Buranello-. dove si è tenuta la -tre giorni, dei comics, delle figurine, delle .strisce", copie del -Feroce Saladino - e della «Bella Sulamita-. Quel signore non trovò quelle figurine prima della guerra, quando Nunzio Filogamo sguainava la spada ne -I tre moschettieri» e non le trova oggi. E si capisce: chi mai vorrà staccare dal suo album quell'omino con turbante e scimitarra e quella fanciulla dolcissima per le quali il Paese impazzi, forse più di quanto non abbia fatto per il calcio? Si sono incontrate invece alla mostra chicche di non minor valore affettivo: tavole originali del -Flash Gordon, disegnate da Alex Raymond e disegni di Brick Bradford (durante il fascismo l'autore dovette italianizzare il nome e diventò Gino Ventura), che sono anticipi dell'ondata di pubblicazioni fantascientifiche arrivate nelle edicole e nelle librerie italiane subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. La mostra è stata chiamata «MCB» ed è stato un viaggio nell'antiquariato dei comics e di edizioni per amatori, ma anche occasione di scambi. C'erano banchi ricolmi di libri, sale con plance ricchissi¬ essi le strisce di personX9» - Alcune raccolte me di eroi di carta, manifesti. E una curiosità del tutto inattesa: il poster di -Frankenstein Mater- che pubblicizzò gli orrori in celluloide di Boris Karloff nel 1932, quando il film fu presentato alla Mostra di Venezia, -e alcune signore chiesero la bottiglietta dei sali perché stavano perdendo i sensi dalla paura-. riferisce un anziano signore che era presente. -Purtroppo — lamenta Elio Bianconi — dobbiamo notare una certa indifferenza tra i collezionisti genovesi che preferiscono le mostre di Lucca. Treviso, Milano e perfino Falconara. Ci stiamo battendo perché Genova riprenda il suo ruolo di capitale del fumetto, e per due motivi: la città ha già avuto momenti importanti nei primi Anni Settanta, e sono genovesi alcuni degli autori i cui personaggi conservano ancora interesse e rarità-. Si continuano a chiedere e a vendere, infatti, le strisce di Tex Willer create a Genova da Gian Luigi Bonelli (Giovanni De Leo editore) rimasto fedele al suo personaggio di fuorilegge buono, alla Robin Hood. Col mutare dei gusti, si cercò una soluzione nuova: Tex Willer si trasformò in Ted Killer, nelle sue storie fu inserita un po' di cattiveria che pareva più adatta ai nuovi e meno romantici gusti dell'immediato dopoguerra. Ma fu un insuccesso editoriale: i lettori continuarono a chiedere Tex, bastava il nome e tutti capivano. Va riconosciuto ai comics l'essersi sottratti all'on¬ aggi storici come Flash G di Topolino e Paperino data porno che ha cercato di abbattersi anche su questa espressione artistica: di rifiutare il «nero., la crudeltà eccessiva del racconti e delle immagini. La visita alla mostra (tre saloni, una trentina di banchi dove si barattavano libri, posters e comics) si è snodata lungo un itinerario suggestivo, che sta fra le due guerre. La parte del leone l'hanno fatta i classici. Dal Tarzan di Edgard Rice Burrougs alle avventure comico-balneari di Winnie Winkle. ai moderatamente audaci Diabolik di Anna Giussani a Satanik e Kriminal: alla dolcezza poetica di Linus che ci aiutò a scoprire gli americani. I nomi degli autori sono il Gotha dei cartoons: Hugo Pratt, Crepax, Ongaro, Battaglia, i fratelli Origoni. Bonvi. Facchinelli. Rebuffi. Negli Anni Venti ci fu una pausa. Le famiglie italiane ritennero che il fumetto fosse diseducativo, ma dieci anni dopo si entrò in pieno boom. E i ragazzi tornarono a comprare -Asso di Picche- con il consenso dei padri che ricordarono di aver sognato mondi lontani, abbonandosi a ./ tre boys-scout- e rincorrendo le figurine della Perugina. Resistono Topolino. Fortunello. Paperino: raccolte complete si sono potute avere a meno di centomila lire. Resiste Salgari: va sempre a ruba -La riconquista di Mompracem-. Chi da giovane ha amato Walt Disney non lo tradisce nella maturità. E chi è disposto a voltare le spalle a Corto Maltese? Franco Ma- Meccanizzazione sofisticata, centro ricerche per ottenere qualità competitive sui mercati europei - Un concorso nelle scuole italiane Gordon, Linus, Brick o pagate 100 mila lire Ex barista alessandrino, 57 anni, ha sbaragliato tutti gli altri concorrenti la concorrenza. Nel 1955 in Italia c'erano 176 mila ettari di risaia, poi un'altalena che ha toccato un'estensione di duemila in più nel 1984, ma la produzione per ettaro è salita da 48,3 a 55,8 quintali. Allora le aziende erano polverizzate in 26.130 e sono scese a 8.896. passando da un'ampiezza media di 6,75 ettari a 20.1. Ogni ettaro che nel 1939 richiedeva 1.028 ore di lavoro, nel 1971 ne reclamava ancora 140. ma oggi si è giunti a poco più di 50. Ora si punta verso il Duemila, attraverso una meccanizzazione sempre più sofisticata. Da parte sua. l'Ente Nazionale Risi, istituito nel 1931. sta potenziando nel -Centro ricerche, di Mortara la sua attività negli studi genetici per ottenere qualità competitive, soprattutto sul mercati europei. Il presidente Renzo Franzo ha voluto una nuova sede per il Centro dove, dice, gli specialisti hanno già messo a punto 28 nuovi programmi di ricerca. Altro centro propulsore è la «Borsa risi. di Vercelli che fa capo alla Camera di commercio. Attraverso la sua attività viene commercializzata la produzione nazionale che tocca i 12 milioni di quintali l'anno. Il presidente ingegner Giorgio Frignani ha messo in cantiere un'iniziativa ambiziosa che scatterà il prossimo novembre: un corso di specializzazione biennale in risicoltura e spiega: « Vogliamo creare un moltiplicatore di cervelli che, conservando alla risicoltura italiana il suo primato, le consentano progressi in linea con la sua storia millenaria-. Ma intanto anche le iniziative di mercato si stanno sviluppando. La media europea del consumo annuo è di 3,7 chilogrammi per persona. Quella italiana di 5.5 contro i 150 degli orientali. Ecco perché l'Ente risi, diretto da Angelo Politi, d'accordo con il ministero della Pubblica Istruzione lanciò tempo fa nelle scuole il concorso -Conosci il riso?-. I risultati sono stati buoni in tutte le regioni toccate. Quest'anno si punta sul Lazio, per arrivare il prossimo nella capitale. Un nuovo passo sarà quello di pianificare il programma pubblicitario e d'informazione a livello europeo. Ora anche per il riso siamo coperti dall'ombrello comunitario, ma quando non ci saranno più interventi Cee, solo chi avrà imparato a camminare non si troverà spiazzato. strazza, da Nizza Monferrato, ha portato una rarità: la collezione di Amok, giustiziere mascherato disegnato da Antonio Canale, edito nel 1948 da una Casa che ha ristampato leggende della vecchia America. E poi la storia di spettacoli vecchissimi raccontata dai manifesti, un affascinante viaggio a ritroso su ribalte sfumate nel ricordo. Si sono ritrovati tutti, in questo raduno dei sogni di carta: Popeye. la magica giapponesina -Emi». Giulio Verne. il signor Bonaventura con il milione che ogni settimana gli prestava Sergio Tofano, il -Rip Kirby. de -L'estate della menzogna-, un'infinità di agenti segreti. «Bob Star, poliziotto dai capelli rossi. E ancora: le strisce originali della «X9» di Alex Raymond (1932) nelle quali per la prima volta compare un agente dell'Fbi che. oggi, si farebbe mettere in tasca da un ragazzino di prima elementare. La gente è uscita dalla mostra portandosi dietro un sapore dì vicende antiche che i cartoonisti non vogliono modificare o aggiornare. -Questa è una cultura che non può essere rivista, deve stare nel suo tempo, è una testimonianza di una società diversa e non sta a me dire se era una società peggiore o migliore-, sentenzia un collezionista. Ha comprato molto: gli ci è voluto un furgoncino per portare a Brescia, dove abita, il suo carico di storie scritte e disegnate. CASALE MONFERRATO — Sfoggiando un bel paio di baffi grigi -alla kaiser-, curvati all'insù fino a correre paralleli alle basette, l'alessandrino Francesco Trimarchi si è aggiudicato ieri sera il titolo di -Mister baffo 1986-.. Il riconoscimento è stato assegnato durante il tradizionale raduno casalese: non è un blasone di campione italiano o internazionale, ma fra i barbuti e baffuti italiani il premio Ita un significato particolare perché quella monferrina è la prima manifestazione del genere nata in Italia, nel settembre 1971. A contendersi il titolo sono giunti nella cittadina piemontese anche da Taranto e da Verona, ma su tutti i concorrenti, una trentina, l'ha spuntata Trimarchi, cinquantasettenne, ex barista di Pontecurone. •I baffi li ho sempre avuti — spiega — ma solo da otto anni li curo e partecipo a questi concorsi.. Il mister baffo '86, che recentemente ha conquistato il titolo italiano e quello europeo di categoria, aggiunge: -Per mantenere i baffi in posa ogni mattina dedico loro mezz'ora, li spazzolo, li passo con il phon e li fisso con il gel». Trimarchi ha scelto quale modello delle sue appendici pelose il kaiser Guglielmo, l'imperatore tedesco, ma sono diversi personaggi storici a cui molli si ispirano. Uno di loro, presente a Casale, è Guido Nosconi, ex magazziniere in una ditta milanese, che non solo sfoggia barba e baffi bianchi alla Giuseppe Verdi, ma incarna il celebre compositore grazie a cilindro, mantella nera con sciarpa di seta bianca e bastone da passeggio. Poco più in là, Giuseppe Garibaldi, con tanto di camicia rossa, fez e pantaloni grigio-militare. Si chiama Antonio Ingrosso, pensionato, di Taranto. Con lui a Casale dalla Puglia sono venuti anclie Rocco Bentivoglio, un operaio dell'Italsider sosia di re Umberto I e Antonio Bruno, anche lui lavoratore dell'Italsider. Si comprende chiaramente, osservando la passerella, che lo sfoggio di barba e baffi offre una gratificazione interiore. Per alcuni è una vera e propria affermazione, che compensa i sacrifici fatti per la cura del propri -peli-. Umberto Di Lauro, per esempio, ha impiegato 15 anni per farsi crescere i baffi fino a 85 centimetri. Ora da Chieti, dove vive, si reca a tutti i raduni italiani: si presenta in tenuta da messicano e quest'anno ha ottenuto il titolo mondiale. Ma non tutti cercano la bizzarria ad ogni costo. Un esempio è dato dal torinese Pasquale Paone, 75 anni, ex poliziotto: orgogliosamente ha percorso l- passerella sfoggiando dei semplici e curati baffi -al naturale-. DAL NOSTRO INVIATO VERCELLI — L'immensa pianura sta colorando In questi giorni la sua distesa sempre più piatta, sempre meno solcata da filari di pioppi, con i mille riflessi dorati di un raccolto ricco. Siamo nel cuore della risaia europea, dove in meno di trent'anni il radicale mutamento del paesaggio è stato determinato da un'evoluzione agricola quasi repentina e senza riscontri storici. L'hanno imposta nuove leggi di mercato e la contemporanea mancanza di manodopera. Il progresso tecnologico, qui più che altrove, ha trasformato l'agricoltura in un'attività industriale. Mondine e lavoranti che si aggirano in lunghe file sugli argini fiancheggiati da salici sono ricordi di un ieri vicino, ma fanno parte di un difficile viaggio a ritroso verso stagioni ormai entrate nella preistoria della vita di risaia. Qui dove le impronte dell'antica civiltà contadina vengono di giorno in giorno ricoperte da moderne strategie di sviluppo produttivo, si avverte la tenacia della gente dei campi. Ma nello stesso tempo si respira un'atmosfera di cultura collettiva e individuale che si affina con l'ampliarsi degli orizzonti economici e commerciali.-Il riso che da settemila anni sfama l'umanità diventa per il Vercellese, con il 45 per cento della produzione nazionale, un impegno a continuare sulla strada tracciata dai bisnonni-, dice Enrico Villa, un esperto giornalista che il settore si è accaparrato. -Furono i nostri vecchi gli alleati di Cavour, nel 1853, a costituire l'associazione di irrigazione Ovest Sesia. Poi, nel 1866, inaugurarono il canale che ancor oggi porta il nome del conte e da 120 anni nutre con le acque del Po, della Dora Baltea, del Sesia, del Ticino e del Lago Maggiore il vesto comprensorio risicolo che si estende nelle province di Vercelli, Alessandria, Novara e Pavia-. In questi giorni la risaia è aggredita in ogni angolo da possenti mietitrebbiatrici che falciano, setacciano i chicchi dalla paglia. E' attraversata da trattori e camion che convogliano verso gli essiccatoi 11 frutto. Già metà del raccolto è stato effettuato. Se il tempo si manterrà almeno discreto, nel giro di due settimane tutto sarà finito. Qualche anno fa i lavori si protraevano fino ai Santi. Questo è il punto di forza nella guerra del¬ Mario Facciolo Vito Brasa Guido Coppini a a o