Corpi intatti emergono dal profondo dei secoli

Corpi intatti emergono dal profondo dei secoli Corpi intatti emergono dal profondo dei secoli Mummie cinesi di tr Nei giorni scorsi sono state diffuse notizie di ritrovamenti di grande interesse medico-legale. Si tratta di una cinquantina di corpi molto ben conservati rinvenuti in una serie di tombe della regione cinese dell'Uygar e che risalgono a circa tremila anni fa. In Canada sono stati resi noti i risultati degli accerta-, menti sulle salme di due membri della spedizione pò-' lare di John Franklin del 1845, sepolti nel ghiaccio e ritrovati intatti .cosi da permettere una diagnosi di tubercolosi e da escludere l'ipotesi di atti di cannibalismo da sempre adombrata. La possibilità della conservazione naturale ed in buone condizioni dei cadaveri da tempo costituisce parte del comune bagaglio culturale. Nel quinto atto dell'Amleto, Shakespeare fa esprimere dal primo becchino tutta una serie di precise valutazioni tremila anni - Il ghiaccio re sui tempi di tale conservazione. Oggi lo studio di resti non solo umani giunti a noi dalla più remota antichità costituisce un importante settore delle scienze bio-antropologiche e dell'archeologia. Prima di focalizzare il problema sull'uomo vanno intanto ricordati 1 casi di ritrovamento di corpi animali anch'essi in buone condizioni. Ad esempio la tundra siberiana contiene ghiacci «fossili» in cui sono stati rinvenuti animali estinti quali il rinoceronte lanoso e il mammouth: dal contenuto di fiori e piante nello stomaco di uno di questi si potè addirittura dedurre come il clima fosse un tempo diverso e quali fossero all'epoca le connotazioni botaniche dell'ambiente. Anche le sabbie del deserto ci hanno conservato strutture animali di grande interesse. Si tratta una massa di strutture biologiche che ci giungono dal passato in si¬ restituisce le vittime di u tuazioni estremamente diverse, cosi da offrire varie possibilità di studio. Concentriamo l'attenzione sulla sola specie umana e sugli esempi di questi giorni. Va innanzitutto precisato che i cadaveri congelati delle spedizione Franklin dal punto di vista tecnico hanno ben pochi punti di contatto con le mummie naturali quali quelle dell'Uygar cinese o più recenti. Qualche osservazione sui primi. Il freddo conserva le strutture biologiche, inibendone o rallentando in misura davvero notevole 11 degrado. Tutti sanno che i ghiacciai alpini restituiscono di tanto in tanto 1 corpi di persone precipitate nel crepacci decenni o secoli innanzi. I cadaveri congelati mostrano per lo più color rosso vermiglio per macerazione dell'epidermide ed apporto di ossigeno all'emoglobina dei vasi più superficiali. Ovvio che la pre¬ una spedizione polare d senza di un cadavere nel ghiaccio non prova di per se sola che l'individuo sia morto assiderato anche in presenza di lesioni traumatiche che spesso sono una conseguenza dei movimenti interni della massa del ghiaccio. I testi del secolo scorso, che avevano ben presenti questi fenomeni, insistono, nelle descrizioni di fratture e disgiunzioni delle suture del cranio. «£' un fenomeno cadaverico — si legge spesso — che può verificarsi per la dilatazione del cervello congelato e pieno d'acqua-. Nulla del genere per i due marinai di Franklin che sarebbero morti in nave e solo dopo qualche giorno sarebbero stati sepolti in una tomba di ghiaccio. Questa ne ha conservato le spoglie sino a noi consentendo cosi a distanza di un secolo e mezzo lo studio radiologico ed istologico di organi e tessuti. Ben diversa la mummificazione naturale che si osserva el 1847 che cercava il pas invece per rapida disidratazione del cadavere. Il fenomeno si realizza per lo più in ambienti a temperatura elevata, asciutti e ventilati ma anche in terreni sabbiosi od in condizioni comunque in grado di assorbire i liquidi. Il processo di mummificazione costituisce un ostacolo all'azione dei batteri della putrefazione e degli insetti cosi che il cadavere si rinsecchisce conservando forma e strutture. Può risultare evidente dopo un paio di mesi ma si ritiene che un anno sia sufficiente a completarlo. Da allora l'aspetto della salma rimane inalterato sinché 1 tarli, gli urti o la disgregazione naturale non lo riducono in polvere. SI spiega cosi la prodigiosa conservazione spontanea dell'aspetto esterno di «Ginger» — è cosi soprannominato per i suoi capelli rossi — cadavere predinastico egizio che risale al 3300 a.O, visibile al saggio a Nord-Ovest Museo Britannico, quella più recente del satrapo esposto al Museo Archeologico di Istanbul e di moltissimi altri casi quale appunto quello recentissimo delle tombe cinesi. Sono noti molti esempi europei quali i cadaveri dell'Età del ferro scoiarti nelle torbiere dello Jutland o quelli conosciutissimi, talora soltanto sino a qualche tempo addietro, di certe sedi italiane come l'Ospizio del Gran San Bernardo, la Sagra di San Michele, la Rotonda di Benzone ed il convento dei Cappuccini di Palermo. L'esame scientifico di questi reperti è di estrema importanza non solo per lo studio dei caratteri, delle particolarità e delle abitudini di vita nelle diverse epoche ma anche per cogliere la storia dell'impatto delle malattie sull'uomo ai fini di una miglior difesa. Pierluigi Baima BoUone Università di Torino

Persone citate: John Franklin, Pierluigi Baima, Shakespeare

Luoghi citati: Canada, Istanbul, Jutland, Palermo, Torino