Domenica deserta allo stadio Palermo si scopre senza sport

INTERNO INTERNO Domenica deserta allo stadie Menno si scopre senza sport une - L'editore Sellerìo: «Ci sono anche altri problemi» - Sciascia: Pino Caruso: «Vittoria, sconfitta: ora hanno inventato la scomparsa» cuore più che badando alla sintassi, come: «Il Palermo è stato ucciso da Matarrese e quindi, come dice la legge, chi sbaglia paga». E poi striscioni listati a lutto fatti stampare per la «morte» del Palermo; con una vernice spray nera una vistosa scritta su uno dei portoncinl in ferro: -Il Palermo è stato giudicato tra gli altri da un latitante e da un corruttore di arbitri. A quando l'elezione di Lido Gelli a consigliere di Lega?-. Poi cartelli che esortano a non giocare al totocalcio e manifesti della Usp, Unione popolare siciliana, formazione politica di matrice autonomistica che fa leva sui non tutti sopiti palpiti indipendentistici dei siciliani, e che lamentano tra l'altro come « ancora una volta Roma colpisce la Sicilia e Palermo-. Il segretario politico della Usp, l'ex deputato democristiano Ernesto Di Fresco, vulcanico e contraddittorio personaggio della politica palermitana, l'altro ieri s'è dimesso dal Consiglio comunale per protesta contro la radiazione del Palermo. Ad accrescere la deprimen¬ ale della Tri rivulziana al te sensazione, ieri alla Favorita vuota e silenziosa, qualche gatto randagio, poche automobili (due con coppiette, una con una ragazza ed il padre che facevano scuola guida), un solo gruppetto dì tifosi (per l'esattezza 5) ancora disposti a commentare amarezze e delusioni, l'astio verso la Lega e la Federcalcio ma pure nei confronti dei dirigenti che hanno «affossato» il Palermo e contro i quali, peraltro, in tribunale mercoledì si terrà la seconda udienza per la procedura fallimentare intentata da parte del creditori. Palermo senza Teatro Massimo da 12 anni (ma finalmente la ristrutturazione sembra avviata a conclusione e nel 1988 uno dei teatri più belli d'Europa potrebbe tornare a vivere), senza un palasport sempre promesso e mai realizzato, con pochissimi impianti sportivi, la città dove il risanamento dei quattro vecchi mandamenti è stato sempre promesso e mai attuato, con 80 mila disoccupati e sottoccupati su 800 mila abitanti, con spaventosi rioni-dormitorio, con la sporcizia che Castello Sforzesco dilaga nelle strade, -questa Palermo per il calcio nei giorni scorsi è riuscita a mobilitarsi come forse non le era mai capitato-. Un'osservazione che è stata fatta, per esempio, dall'editore Enzo Sellerio, che, con altri intellettuali ed esponenti della Palermo che conta ha detto la sua sulla cancellazione del Palermo dal calcio professionistico: -Certo il calcio è importante — ha notato Sellerio — ma che dire di tutte le altre cose non risolte?-. E Leonardo Sciascia, che non a torto è da molti considerato la coscienza critica della Sicilia: -A torto o a ragione — ha detto lo scrittore — la scomparsa del Palermo dalle scene calcistiche rappresenta un ulteriore motivo di depressione per la vita quotidiana dei siciliani-. Per Sciascia addirittura il calcio, al punto in cui si trova, tra scommesse e polemiche, -dovrebbe scomparire-. Come sempre caustico. Pino Caruso, l'attore palermitano la domenica sempre presente all'Olimpico dato che abita a Roma, ma puntuale alla Favorita ogni volta che si trovava a Palermo: -Nei fatti sportivi finora come risultati esistevano due sole possibilità: la vittoria o la sconfitta. Adesso hanno inventato la scomparsa — rileva Caruso —: per esempio Juventus batte Palermo per la scomparsa di quest'ultima. Il che se non altro agevola le cose perché non c'è bisogno di fare il girone di ritorno-. Fra i molti commenti di questi giorni, quello dì Beppe Furino, nato a Palermo, ex rosanero e successivamente juventino dì tante battaglie: -E' brutto non vedere giocare la domenica la squadra della propria città. Cosa si può sperare ora? Ci vorrà tanta buona volontà per riuscire a tornare tra le grandi, cosa che auguro di vero cuore al Palermo-. E Cesto Vickpalek, punto fermo nei quadri juventini che indossò .per cinque, stagioni il rosanero afferma: -Non è facile stabilire come siano andate davvero le cose, bisognerebbe conoscere bene la situazione, ma certo dispiace che una grande città come Palermo sia rimasta sema calcio-. In municipio il sindaco Orlando, che con il ministro per le Regioni Carlo Vizzini e con esponenti della Regione e dell'imprenditoria tentò in extremis il salvataggio del Palermo, per oggi ha convocato una riunione dei capigruppo con all'ordine del giorno il problema dello sport a Palermo. -Ma sia ben chiaro — dice il sindaco — cfte non demordiamo perché continueremo a chiedere un'indagine seria e serena sulla gestione del calcio in Italia e per conoscere tutti gli aspetti di questa amara vicenda-. Grande apprezzamento degli sportivi palermitani per la proposta fatta a Napoli da Diego Maradona perché si giochi a Palermo un incontro tra i migliori calciatori italiani e stranieri che sono attualmente impegnati nei campionati in Italia. «La scomparsa di una società del Sud mi ha ferito, sona triste per i tifosi rosanero — ha detto tra l'altro l'asso argentino — una gara fra stranieri ed italiani alla Favorita li renderebbe felici. Io sono pronto, spero proprio che la si possa organizzare-. Antonio Ravidà