Medicina come la terra promessa E numero chiuso di fatto ci sarà di Daniela Daniele

Il rettore Dianzani: «Canno prossimo non più di 300 iscritti» Il rettore Dianzani: «Canno prossimo non più di 300 iscritti» Medicina come la terra promessa E numero chiuso di fatto ci sarà Drastica riduzione di matrìcole quando sarà applicato il Dpr sull'or din amento degli studi medici - Ma quale sarà il criterio di selezione? - Il caso del premio Nobel Luna «bocciato» in Scienze - In Italia un laureato ogni 250 abitanti Perché iscriversi a medicina? «Perché è la facoltà più bella», risponde una famosa pediatra torinese mentre visita una bambina con la tosse. E c'è da giurare che il sorriso che accompagna la risposta è lo stesso che le si era acceso in viso il giorno della sospirata laurea. Ma oggi, «la facoltà più bella» sta diventando una specie di terra promessa, un miraggio per chi ha avuto la «sventura» di nascere una ventina d'anni fa e adesso ha, di fronte a sé, un campo già abbondantemente occupato. Da qualche anno l'Italia parla di numero chiuso a medicina. Da quando stava per diventare di moda il riflusso e anche al vaglio di chi era ben disposto a trattare l'argomento In modo «tecnico», quelle affermazioni suonavano come una reazione al Sessantotto. Da un estremo all'altro. Cosi le iscrizioni sono continuate. Gli immatricolati sono, uno più uno meno, 12 mila. Donat-Cattin, neoministro della Sanità, ha detto la sua in difesa del diritto allo studio. Ha osservato che il problema va affrontato al momento del laurea, non prima. Ha lanciato le sue proposte, più che altro osservazioni sul tema, scatenando le ire di molti. Ma. soprattutto, ha detto no al numero chiuso. Non s'ha da fare. C'è stato, però, chi gli ha rammentato che è inutile scaldarsi tanto, perché le porte dell'università si faranno più strette. A partire dal prossimo anno accademico. '87-88. quando verrà applicato il Dpr di riforma dell'ordinamento degli studi medici. Il numero degli immatricolati, secondo il decreto presidenziale, dovrà essere relativo alle «capacità didattiche delle facoltà». Che significa? Secondo Alessandro Castellani, rettore dell'Università di Pavia e membro del Cun (Consiglio universitario nazionale). «SI, e non soltanto di iscritti. Ma anche di discipline, se si pensa che quelle attivabili sono centinaia e che dovranno essere portate a 140. Finiremo per avere un eccesso di docenti. Occorrerà che il governo pensi anche a questo aspetto della faccenda». In Urss c'è un medico ogni 700 abitanti, in Germania uno ogni 400, In Francia uno ogni 500, e anche negli States il rapporto è in questi termini. In Italia abbiamo un medico ogni 250 abitanti. Come ci siamo arrivati? «Intanto, nei Paesi citati, c'è il numero chiuso. E come siamo giunti a questo punto è semplice: il miglioramento delle condizioni economiche nel dopoguerra, con il più frequente ricorso allo studio e l'incremento demografico». Il ministro della Sanità è preoccupato e non vuole il numero chiuso perché teme che qualcuno venga discriminato di fronte a qualche rampollo con più «meriti» familiari. E allora, come scegliere di dire «tu puoi entrare e tu, invece, no»? «Questo è il nodo di tutta la faccenda. Sono sempre stato molto perplesso nell'affrontare l'argomento. Non credo che ci si debba basare sul rendimento dell'ultimo anno e neppure sull'esame di maturità. Non tutti diventano adulti alla stessa età. Basti pensare al premio Nobel Luria che, proprio qui a Torino, al liceo D'Azeglio, fu bocciato in Scienze. E' rischioso tagliare le gambe a priori, anche se mi rendo conto che è altrettanto rischioso creare disoccupazione». E allora? Quale criterio adottare? «Il metodo migliore, credo, sarebbe quello della selezione naturale. Mantenere un forte impegno nella didattica, premiare i migliori. Certo, bisognerebbe che tutte le università usassero lo stesso sistema Una piacevole, quanto improbabile, ipotesi. •una drastica riduzione, di almeno il 50 per cento, degli iscritti». A quante persone, nella nostra città, verrà detto: «Mi spiace, lei non potrà essere medico?». Di questo e di altri problemi abbiamo parlato con il rettore dell'ateneo torinese, Mario Umberto Dianzani. Allora, a quanto pare, il numero chiuso si farà. Quanti saranno gli iscritti il prossimo anno? «Se ne discuteva, in consiglio, proprio l'altro giorno. Si parla di 200-300 immatricolati». Quanti sono quest'anno? «Ancora non lo sappiamo, con esattezza. Abbiamo avuto un certo aumento al mese di agosto, rispetto agli altri anni, dovuto però, forse, alla notizia che non ci sarebbe stata proroga alle iscrizioni. Comunque, l'anno precendente, '85-'06, furono circa 650». " Una . drastica riduzione davvero, allora? • PER LA RISTRUTTURAZIONE ESCLUSIVO SISTEMA DI MONTAGGIO ANCHE OURANTE IL PERIODO INVERNALE. • PARTICOLARMENTE INDICATO ANCHE PER FRONTESPIZI ORIENTATI A NORD • GARANZIA TOTALE 15 ANNI • BREVETTO INTERNAZIONALE (NOVITÀ PER L'ITALIA) • PREVENTIVI GRATUITI Daniela Daniele Da oggi al Lingotto

Persone citate: Alessandro Castellani, D'azeglio, Dianzani, Donat-cattin, Luria, Mario Umberto Dianzani

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Torino, Urss