L'eterno giovane Mario Soldati di Milena Milani

Festeggiatissimo a Treviso dove gli è stato attribuito il «premio Comisso» Festeggiatissimo a Treviso dove gli è stato attribuito il «premio Comisso» L'eterno giovane Mario Soldati Sta preparando u TREVISO — «Non davi tradire la tua vocazione di scrittore par fare II registi cinematografico» diceva Giovanni Comisso a Mario Soldati. l|rano grandi amici, con loro c'erano anche Leo Longanesi e Henry Furst, quattro uomini Intelligentissimi, di cui ha raccontato alcune lontane vicende degli Anni 30 Nlco Naldlnl, prima che venisse attribuito II premio "Amici di Comisso" allo scrittore Mario Soldati per tutta ti sua opera. CI trovavamo al Palazzo del Trecento, nel cuore della citta, e Soldati veniva avanti tra gli applausi. L'affetto del suol lettori si rivelava In maniera tangibile, lo scrittore era commosso, adesso si è latto crescere la barba che è bianca, assomiglia a Ungaretti e a Hemingway, ha ringraziato e ricordato l'Indimenticabile Comisso, quando Insieme giravano a ricercare una stazione ferroviaria con pensilina, che poi scoprirono a Bassano, e che servi per un film di Soldati, "Damele Corta". «Ho seguito II consiglio di Co¬ n nuovo romanzo: « misso» affermava Soldati, «adesso scrivo soltanto le mie storie, anzi sto già lavorando a un nuovo romanzo che al Intitola "La trasteverina ossia II giudizio universale", sono al secondo capitolo, questo premio mi onora, Comisso aveva una prosa che incantava e conquistavi., anzi vorrei leggervi le ultime tre righe del suo libro "Sodalizio con de Piala"...». E Infatti le ha lette, poi le ha rilette, e Il pubblico stava In un silenzio religioso. DI qua e di là del lungo tavolo della giuria, presieduta dal miniatro Bruno VlsenUnl, gran patron del premio, due gigantografie dello scrittore trevigiano ci mostravano Il suo volto. La giovane pittrice Olimpie Blesi aveva Interpretato lo scrittore con un notevole disegno, riprodotto sul manifesto donato agli Intervenuti, lo ripensavo alla vita di Comisso, nato nel 1895, morto nel 1969, alte sue stagioni, alla sua umanità, al modo con cui considerava l'amicizia, a tutta la sua opera di narratore che oggi «La trasteverina» - V anche I ragazzi delle scuole conoscono, perché lo sponsor del premio, Giulio Melgra, della Chiari & Forti,-contribuisce con l'editore Longanesi a ristampare tutti I suol libri, che vengono appunto dati agli studenti. Madrina del premio era come sempre l'attrice Giulietta Masina, che ha radici veneta, e con la sua bella voce ha letto une pagina di ognuno del due vincitori: Daniele Del Giudice, romano che vive a Venezia, per la narrativa ("Atlante Occidentale" Einaudi) e Giuseppe Fiori, sardo, senatore della alniatra Indipendente, ex direttore di Paese Sera, per la biografia ("Il cavaliere del Rossomorl", Einaudi). L'editore piemontese ha surclassato gli altri editori, I finalisti per ogni settore quest'anno erano sei. Due gli esordienti: Enrico Yob con "La palazzina di villeggiatura", Sederlo, accompagnato dalla moglie regista Lina WertmOller e Fulvio AnzeUottl, pronipote di Svevo, che ha scritto "Il segreto di Svevo , per lo Studio Tesi. Voglia di ballare di DI mattina c'era stato un Interessante dibattito, ogni scrittore rispondeva alle domande del pubblico. Yob: «Ho scritto per me, la storia vera della casa della mia Infanzia». Del Giudice: «Sto a Venezia perché sono fidanzato con una ragazza veneziana, lo ho 35 anni, lei è più giovane. I miei protagonisti cercano un sentimento di questa nostra epoca. Hanno l'esigenza di Indicare un nuovo orizzonte». Alberto Ongaro, che he già vinto II Campiello, con "La partita", Longanesi: «Non ho la minima Idea di come aia la vita. Ognuno di noi é pedinato, gioca con un nemico Invisibile». Rigonl Stem, "L'anno della vittoria", Einaudi: «lo sono un recuperante di memorie. Nessuno parta mal della povera gente, ma io al. La mia è storia vieta dal basso». Fiori: «Scrivo per quelli dell'ultima Mia. Parlo di Emilio Lusau, é un libro di passione civile». Alvise Zeni, "Cortigiana veneziana", Carrtunla: «Ho descritto il mosaico di una donna galante, Veronica Franco, Giulietta Masina che era anche poetessa; vendeva l'amore ma dialogava con ambasciatori e dogi». Poi tutti Insieme, come Intermezzo piacevole, al Chiostri del Museo Civico, Invitati dal sindaco Antonio Mazzarolll, a gustare le cucina trevigiana di Franco e Piero Zoppe che si sono fatti onore; la «era invece trasmigrazione In maasa e Ponzano Veneto, nelle villa Guamleri, diventata Relais El Toul dove gli Amici di Comisso hanno offerto un pranzo sontuoso. Anche Comisso amava la cucina, era un Intenditore raffinato. Al tavolo con la Masina e Soldati, c'era Giulio Malgara, c'era Maria Corti, scrittrice e saggiata, presidente della giuria tecnica; c'era Fiori con la moglie; Giulietta Masina, ovvero Ginger nell'ultimo film, scalpitavo, - accennando un passo di danza, avrebbe voluto scatenarsi ma il compitissimo Cine Boccazzl, segretario del premio a sua volta scrittore, le guardava con occhi severi. Milena Milani

Luoghi citati: Ponzano Veneto, Treviso, Venezia