Nostradamus e la paura di attentati gravano sul viaggio del Papa a Lione di Marco Tosatti

L'autunno francese proietta la sua ombra sulla visita di Wojtyla in ottobre L'autunno francese proietta la sua ombra sulla visita di Wojtyla in ottobre Nostradamus e la paura di attentati gravano sul viaggio del Papa a Lione Una campagna di stampa ha già trasformato un'oscura profezia del '500 in un minaccioso ritornello - I responsabili della sicurezza sono preoccupati: la zona è un crocevia dei terroristi DAL NOSTRO INVIATO LIONE — L'autunno francese proietta la sua ombra di attentati e paure sul viaggio che Giovanni Paolo II compirà a Lione all'inizio di ottobre, complici Nostradamus e una campagna Ji stampa che ha trasformato un'oscura profezia in un ritornello orecchiabile e inquietante. Scriveva Michel Nostradamus, nel Cinquecento: «.Rcmano pontefice, bada ad avvicinarti alla città che due fiumi irrigano, il tuo sangue vedrai poi di là sputare, tu e i tuoi, quando fiorirà la rosa-. Su questi versi alcuni degli otto quotidiani che escono a Lione hanno ricamato con compiacimento. Altri .hanno Aereo canadese in av assunto un atteggiamento critico; e nelle ultime settimane si è avuta una specie di battaglia di stampa sull'ipotesi che il papa venga coinvolto in un attentato nella città dei due fiumi (Rodano e Saone). E' un momento in cui tutto ciò che sa di irrazionale, magico e magari vagamente stregonesco ha buone chances di accattivarsi orecchio e occhio della gente. Le reazioni degli addetti ai lavori sono in genere di incredulità, anche se qua e là fa capolino una venatura di «non è vero, ma vuoi vedere che magari...-. Non è il caso del curato d'Ars, settimo successore del celeberrimo curato.d'Ars, Jean- avaria al Marco Polo Marie Vianney, consacrato da Giovanni Paolo II come modello esemplare di prete. La profezia di Nostradamus? Mi fa ridere-, dice il sacerdote. -La profezia si è già avverata, è un fatto compiuto-, rispondono sorridendo 1 responsabili dei «media» per il viaggio. «Pio VI è morto a Valenza, vicino a Lione, dove ci sono due fiumi, per una malattia polmonare, e accanto alla sua casa c'era persino un giardino di rose-. Anche i responsabili della sicurezza ovviamente non danno molta fiducia al profeta. Ma temono le conseguenze che un si mile messaggio potrebbe avere sulla mento di qualche esaltato. Nella zona di Lione hanno il loro soggiorno obbligato non pochi ex terroristi, di vario colore e tendenza. Non solo: la città, e il suo hinterland, a due ore da Parigi (collegata con il velocissimo Tgv), a un passo da Ginevra, vicina al Sud della Francia e all'Italia, si presenta come un crocevia europeo ideale per i professionisti del terrore. E infatti è stata usata come base più volte, in passato. Cosi la sorveglianza sarà discreta, ma molto presente. Due brigate di polizia, servizi di sicurezza e agenti dei servizi segreti, oltre ai volontari che a migliaia garantiranno il servizio d'ordine nelle manifestazioni di massa, formeranno un ombrello protettivo attorno al Papa, e alla sua nuova «papamobile», una Renault Espace trasformata per l'occasione: molto vetro antiproiettile, niente portiere, si è voluto fare qualcosa di sicuro, dicono i responsabili, ma che non avesse l'aria di un carro armato, o di una specie di elefante che proiettava il Papa in alto, invece di metterlo più a contatto, se non altro visivo, con la gente. Una grande mobilitazione, insomma, per evitare che Nostradamus abbia ragione. Quanta gente verrà? Alla Messa di Lione si prevedono seicentomila persone. E tutta la regione è interessata alla visita, anche se forse non solo per motivi religiosi. Le stesse ragioni che la rendono amata dai terroristi, ne fanno un grande centro di sviluppo industriale, che si sta orientando sempre più verso la produzione di alta tecnologia. Senza rinunciare agli elementi che la caratterizzano come uno splendido esempio della Francia che non è Parigi: pragmatismo, solidi principi borghesi, senso degli affari, una tolleranza che è data anche da un cultura antica di commercio sono i componenti principali del cocktail. Cosi le strade dove passerà il papa avranno una buona parte di pubblicità, e nella visita non manca chi ha fiutato l'affare, sia dal punto divista di immagine che turi Sino a domeni stico. La religione è un po' un punto interrogativo. Il cardinale di Lione, Albert de Courtray, è uomo di grande prestigio e apertura, ed è stimato in città per il suo equilibrio. Su un milione e settecentomila abitanti i praticanti sarebbero attorno ai duecentomila. La frequenza alla messa domenicale si aggira attorno al dieci per cento, con minimi cM tre-quattro per cento in città. E forse anche per questo alcuni parroci si sono interrogati, in maniera pubblica e vagamente polemica, nei mesi passati, sull'opportunità e i benefici di una visita papale.- Marco Tosatti ca venti nazioni o

Persone citate: Albert De Courtray, Giovanni Paolo Ii, Pio Vi, Wojtyla