Forse «dilettanti» I due banditi Volevano rapire l'industriale di Roberto Eynard

Forse «dilettanti» I due banditi Volevano rapire l'industriale Forse «dilettanti» I due banditi Volevano rapire l'industriale Gli avevano legatodella vittima - Era BIELLA — I segni sono ancora visibili sul capo e sul volto di Piero Botto Varionet. 64 anni, l'industriale tessile che venerdì sera attorno alle 22. nel giardino della sua villa, è riuscito a sfuggire ad un tentativo di sequestro quando già era stato legato ed imbavagliato da due malviventi. Ieri l'imprenditore che risiede a Polto di Ponzone, frazione di Trivero ad una trentina di chilometri da Biella, nella stanza numero quattro al secondo piano dell'ospedale degli Infermi, ha ricevuto le visite di molti amici e collaboratori. Il suo morale è alto: l'esame della tac è stato negativo e numerose altre visite mediche hanno esclùso conseguenze, anche se l'imprenditore dovrà restare ricoverato ancora qualche giorno. Nel frattempo proseguono le indagini di carabinieri e Per disinnescare l'o to i polsi poi si sono spaventati all'arrivo della moglie ano a conoscenza delle abitudini dell'uomo aggredito polizia per scoprire l'identità degli assalitori, due uomini dalla corporatura tarchiata che avevano il viso coperto da passamontagna. Dice il capitano Michele Di Santo, comandante la compagnia carabinieri di Varallo: *Stiamo impegnado un gran numero di militari. E' intervenuta pure una unità cinofila della polizia e sono stati impiegati degli elicotteri. Di più non posso aggiungere'. Michele Di Santo, un giovane ufficiale che nella sua carriera si è già messo in luce più volte, glissa il discorso ma si sa che è in atto in tutto il Biellese e particolarmente nella zona della valle di Mosso e della Valsessera una grande «setacciata». Qualcosa ih più si riesce a sapere sulla dinamica dell'episodio: 'Disponiamo di elementi che suffragano il tentativo di sequestro — aggiunge rdigno sgomberate m Michele Di Santo — // "cervello" dell'azione aveva individuato un buon bersaglio, facilmente raggiungibile, ma fortunatamente non ha scelto degli specialisti. L'ipotesi della rapina è molto meno credibile anche se a Piero Botto i banditi hanno portato via il portafogli. Loro non miravano di certo a un paio di biglietti da centomila lire: Sulla partecipazione all'impresa di persone che hanno poco a che fare con i sequestri organizzati in grande stile non ci sono dubbi. Il tentativo si è infatti prolungato a lungo, «troppo a lungo» e sono bastati la grande presenza di spirito, la tenacia di Piero Botto Varionet, la sua resistenza e volontà, per sconvolgere i plani dei banditi. Cosi i malviventi hanno deciso di trascinare l'imprenditore nel giardino «per legarlo igliaia di famiglie ed imbavagliarlo in modo che non potesse reagire', una mossa che. unitamente al casuale arrivo della Delta guidata dalla moglie, Giovanna Sodano, ha fornito all'industriale biellese la possibilità di mettersi in salvo. I banditi hanno per fortuna commesso un paio di errori da «dilettanti», prima legando i polsi dell'uomo davanti al corpo e non dietro la schiena e poi lasciandolo solo in un angolo del prato «per andare a vedere chi c'era sul la Delta*. Sostiene ancora il capitano Michele DI Santo: «Quasi sicuramente non sono stati fari dell'auto a distogliere i due sequestratori, In realtà dopo aver bloccato l'imprenditore si sono avvicinati allo spiazzo davanti alla villa per valutare la situazione e prò babilmente per aggredire anche la moglie. Ma la donna che non si è accorta di nulla quasi contemporaneamente è ripartita. I suoi movimenti, senza die lei lo sapesse, hanno dato al marito il tempo di liberarsi: Ma come hanno potuto i banditi avvicinare Piero Botto lungo il vialetto che dalla fabbrica conduce all'abitazione dell'imprenditore? In realtà è stato un gioco da ragazzi per i due che probabilmente contavano su un complice in attesa al volante di una vettura parcheggiata poco distante. La proprietà Botto, infatti, si compone di una vasta area divisa in due: più della metà è costituita dalla filatura creata dal padre Edoardo negli Anni Trenta, l'altra da un complesso di circa ottomila metri quadrati con la villa al centro e circondata da giardino e bosco. A delimitare la zona, in taluni punti, vi è solo una vecchia rete metallica scavalcabile senza difficoltà. Inoltre rappezzamento è collegato con un sentiero di facile accesso ad una strada comunale. Ed è da 11 che gli aggressori con ogni probabilità sono entrati. Roberto Eynard festazioni al grande

Persone citate: Botto, Giovanna Sodano, Michele Di Santo, Piero Botto, Polto

Luoghi citati: Biella, Mosso, Ponzone, Trivero, Varallo