«E l'Italia si vestì di 500» Il raduno ieri a Garlenda di Guido Coppini

Sono stati anche ricordati i cinquantanni della Topolino Sono stati anche ricordati i cinquantanni della Topolino «E l'Italia si vestì di 500» Il raduno ieri a Oarienda Nel paesino c'è perregioni e anche dal GARLENDA (Alassio) — Il guidatore più anziano è Antonio Perrini, 80 anni e 61 dal giorno in cui prese la patente. E' di Albenga. L'auto più vecchia ha una immatricolazione che risale al 1959: è di proprietà di Franca Chiesa di Varese. Quella che viene da più lontano è guidata da un ragazzo di Firenze. Sono tre delle sessanta auto premiate al terzo raduno nazionale delle Fiat 500 svoltosi ieri a Garlenda. paesino di 600 abitanti nell'entroterra fra Albenga e Alassio. al centro della vallata del Verrone. Ma in serata sono arrivati anche alcuni olandesi, anch'essi alla guida di 500 d'epoca, stanchi ma ìelici di poter ospitare l'anno prossimo un raduno di queste auto che aiutarono gli italiani a crescere. La Fiat 500 nasce nell'estate del 1957, costo 465 mila lire, 85 chilometri l'ora, consumo 4 litri e mezzo per 100 chilometri, portata 2 persone più U bagaglio. Progettista l'ingegner Dante Giacosa che fu anche il padre della Topolino. Era l'auto del «dopo la 600». Il successo, all'inizio, non fu entusiasmante. La 500. infatti, fu in campo automobilistico una fuga in avanti: il modesto traffico delle città non consigliava l'acquisto di una seconda auto per gli spostamenti urbani, tanto più in un mercato allora avaro di fasce a medio ed alto reddito. Il suo uso fu snaturato: si videro 500 con bagagli sul tetto avventurarsi in viaggi tipo Torino-Calabria. L'ingegner Dante Giacosa, però, aveva visto giusto. Infatti, alcuni mesi dopo il lancio — come scrisse un poeta — «L'Italia si vesti di 500». Fu costruita fino al 1975: alla fine di quell'anno, la Fiat ne aveva immesse sul mercato 3 milioni e 678 mila delle quali quasi 3 milioni sono ancora in circolazione. Ora si riparla di una nuova microvettura, n progetto è della Fiat e si chiama Xl/72, 450, ce, già .prontfl.W prototipo. Ma la nuova macchina dovrà fare i conti con le mutate esigenze, non potendo essere fornita in versione spartana. Le condizioni per una nuova superutilitaria ci sono tutte ma il problema da risolvere è quello dei costi industriali. E' anche il cinquantenario della nascita della Topolino, prodotta dal 1936 al 1957: ce n'erano una ventina, a Garlenda, a testimoniare un •come eravamo» motoristico. quando la vetturetta (costava alla sua uscita 8900 lire) consenti agli italiani di varcare la frontiera fra la povertà della bicicletta e la ricchezza di auto di rispettabile cilindrata. La 500 ebbe una lunga vita; conobbe una sua nuova giovinezza negli Anni Settanta, quando si dovette fronteggiare una limitazione dei consumi dovuta alla crisi petrolifera. 271 le auto partecipanti al raduno. Uno spettacolo suggestivo, nel grande prato di Garlenda. e nel giro che le auto hanno fatto, fra Alassio, Albenga e i 600 metri della cima di Caso sotto la Madonna della Guardia. Nessuna ha avuto noie al motore, non c'è stato l'intervento di meccanici. Si è sbizzarrita la fantasia degli hobbysti dell'auto «per tutti». Ed ecco la «500 ecologica» della signora Annaluisa Banchieri di Alassio. un'auto decorata di margherite, farfalle, gabbiani e pettirossi. Sul lunotto posteriore una scritta: «Di belle cosi, la Fiat non ne ha più fatte, e forse non ne farà più». Ed ecco la superveloce: è di Adolfo Loddo, genovese, motore 105 cv. Derivato da un'Alfa 2000. una «bomba, capace di arrampicarsi come un capriolo su colli come il Pordoi. Angelo Dagnino, ha montato una gabbietta con uccellini sul cofano: azionando il tergicristallo, la gabbietta si muove e i fringuelli finti che ci sono dentro cinguettano. Quasi un numero da circo. La 500 ecologica è della famiglia Rolandi Ricci, agricoltori, porta orci di olio, pannocchie di granoturco, bottiglie di vino Pigato sul tetto, perfino un giogo e una macchina per spruzzare verderame. C'è una «Turbo lenta», con dietro una enorme chiave di plastica che finge di poter dare la carica. Due colonne di 500. Una ispirata alle case da gioco, con roulette disegnate sul cofano, rastrelli, ragazze in abito da sera con farfallino nero, croupiers che — avvertono — non si mettono fiches in tasca. L'auto di testa inalbera un gagliardet¬ rfino un monumento all'll'estero - La fantasia dei to con la scritta: «Las Vegas, ranch dollar». Un'altra colonna inneggia alla pace, con sfoggio di colombe, cuori e mazzi di fiori di carta. Il teatrino degli amatori della 500 è ricchissimo di personaggi, di estro, di memorie storiche, di incontri dolcissimi. Proprio su una 500 di un quarto di secolo fa, Mauro Cappato e Aurelia Divizia hanno celebrato ieri le loro nozze d'oro, mezzo secolo di vita ir. comune del quale metà in compagnia della vetturetta comprata pochi mesi dopo le nozze e tenuta come un cimelio. I due sposi erano ieri a Garlenda, al terzo raduno della macchina che un po' ha contribuito alla loro felicità. Ma come nasce questo Dimesso tra poc utilitaria - Auto provenienti da tutte le proprietari si è sbizzarrita sulle vetture amore di Garlenda per la 500? Nel borgo, spiegano che proprio da questa auto venne il primo sollievo alla fatica dei campi (più facile il trasporto degli attrezzi e dei raccolti) e la possibilità di collegarsi con maggiore rapidità con 1 centri del litorale. A Garlenda. su 240 famiglie, 45 hanno almeno una di queste vetture (il vicesindaco ne ha tre). E. forse caso unico in Italia, nel paesino c'è addirittura un monumento alla 500. realizzato dallo scultore torinese Antonio Murri. Ieri, dopo le «passerelle», premiazione al campo sportivo con le auto sistemate in parata. Hanno consegnato coppe e medaglie Giovanni Nasi, l'ex calciatore Rino Ferrario, Valter Molino. Poiché la monda¬ hi giorni l'impre nità vuole la sua parte, c'erano anche il più bello d'Italia. Gabriele Mori e Miss Muretto, eletti nei giorni scorsi ad Alassio. A tutti i partecipanti un concreto riconoscimento. Gli sponsor: Fiat Auto, Olio Fiat HPX, batterie Tudor. La Previdente assicurazioni, la Novooliva (surgelati). Non tutte le auto sono rientrate. Qualcuno dei proprietari ha cercato di vendere la sua sul posto, ricavandone i soldi per tornare a casa con mezzi guidati da altri. Primo affare, una 500 di 22 anni fa venduta ad un amatore, per 55 mila lire. Mentre consegnava le chiavi al nuovo proprietario, Galeazzo Carenzi, il venditore, ha mormorato: «Mi viene da piangere». Guido Coppini nditore biellese fe