Difficile fare Usl diviso dieci senza una bacchetta magica di Luisella Re

Il problema dell'Unità sanitaria presto in consiglio comunale Il problema dell'Unità sanitaria presto in consiglio comunale Difficile fare Usi diviso dieci senza una bacchetta magica Per la prima volta un calendario di manifestazioni cittadine molto intenso Negozi aperii una sera la settimana e l'autunno ispira feste in ogni piazza Intervista a Giuseppe servizi (come il soccors Poter disporre di una bacchetta magica è sogno Infantile. Ma, in questi giorni, ci gS sono funzionari dell'Usi che, & forse, darebbero anche lo stili pendio di un anno intero per averla. Le fiabe sono una cosa e la realta è un'altra. Cosi, per riorganizzare la sav nità torinese, occorre spre: mersi le meningi fino allo sfinimento. Domani il consiglio comunale comincerà a parlare di sanità, discutendo un'Interrogazione del pel. Sarà un discorso lungo. Intanto, impe: - guato nel maxitrasloco, dal «casermone» di via San Se-, oondo alle 10 future Usi. è 11 — dottor Giuseppe Oberto, coordinatore sanitario della 1-23. n ministro della Sanità, criticato per l'infelice uscita su 1.. l'opportunità di mandare 1 neolaureati medici in Africa, è invece stato molto apprez• zato per il discorso sugli am-. ministratoli, «pasticcioni e - impreparati», delle Usi. Do- ■ • nat-Cattin crede che la figlili ra del manager sia la più • adatta a gestire la fabbrica - della salute (o, meglio, della • malattia). •L' osservazione — rispon- • de Oberto —, me lo consenta il ministro, non è pertinente. •• Non possiamo mettere un ■ manager a capo dell'Usi " perché questa non è un'azien'. da, non dispone, come un'a-- stenda, di capitali privati, non vende, ma eroga i propri servisi e soprattutto deve sotc tostare a regole del gioco feroci. Quelle della burocrazia.. Si spieghi meglio. -Se lo vede un manager che decide l'acquisto di una appa- ■ ■ recchiatura e che deve, poi, ' aspettare otto o nove mesi prima che tutte le procedure - siano espletate? Anche il più ■ agguerrito stratega dell'industria cederebbe le armi: Più che di otto o nove mesi di attesa, ormai, si parla di nc tardi che si misurano in anni, i. Il manager dovrebbe avere 11- - berta di movimento, ma re-1 - sponsabilità precise, per essere chiamato a rispondere di' atti e scelte. Invece 1 funzio- — nari sono inamovibili, grazie " al garantismo proprio del ! pubblico impiego. J «E' vero. Il sistema in atto ', nei paesi anglosassoni, dove ', rimani al tuo posto se meriti ', di rimanerci, mi sembra il miI gliore». ì Come si fa a dividere una I Usi in dieci? Vediamo alcuni ; passaggi obbligati. Funzioni e attività. Le 10 . Usi devono lare «tutte tut; to»? La risposta è no. Cosi, ad : esempio, 11 servizio veterina- • rio sarà soltanto in 4 zone, ; come pure quello tecnico, mentre quello farmaceutico andrà nelle Usi che hanno un ospedale. Unico sarà il servi; zio di Igiene Pubblica. Ma ; come? Con tutto il gran par; lare di prevenzione, conti; nueremo ad avere un solo Uf; ficio d'Igiene? { «Si. Occorrerà, però, ristrut; turarlo. Le vaccinazioni, ad ~ esempio, sono attività di me; dicina di base e vanno tolte a j questa struttura. Mentre bii sognerà far funzionare a do| vere altri settori, come le divi! .rioni ambiente, alimenti, laboratorio e altre'. Attività di guardia medica • e soccorso urgente. Chi le gej stira? Una sola Usi, quella in - cui è compresa la centrale j operativa del 57.47 e ogni ; zona dovrà fare riferimento a ; questa. In che modo si rlu; scirà a garantire il coordina; mento, poi. è tutto da vedere. , Il personale. Nota dolente | per la serie di problemi che ! comporta la ridistribuzione i di medici, infermieri, impiei gati e tecnici d'ogni tipo. ! -Ovvio — spiega 11 coordina! tore — che le unità operative ! degli ospedali non si muove'. ranno, ma c'è tutta una parte ! di personale, soprattutto amministrattvo, che dovrà trasferirsi da uffici centrali in ' altri dove non c'è ancora nul' la e tutto da inventare. E ocjcorrerà, su questo, confron■ tarsi con i sindacati'. ! I finanziamenti. Ogni Usi ìavrà bilancio proprio. Ma .come distribuire 1 primi finanziamenti? 'L'unica possii bilità — risponde Oberto — è 'che si giunga al V gennaio .prossimo con un bilancio pre\ventivo per 187 da parte di '.ogni Usi. Non può certo essere 'il presidente della Regione a [stabilire le quote: : Gli stipendi. Come assicurare a tutti i dipendenti lo 'stipendio a fine mese? Do; manda di quelle che possono ! provocare il panico, ma non dimentichiamo che le norme contabili sono tremende e jche le procedure per 1 mandati di pagamento sono rigi■ i I Qberto, impegnato nel «rso urgente) necessario un Franco Ferrara dissime. Bene, se un dipendente di Torino 1 passa, ad esempio, a Torino 4, che non ha l'ufficio dì ragioneria, rischia di non ricevere, il 27 del mese, lo stipendio. I magazzini e le scorte. Gli ospedali del complesso San Giovanni li hanno in comune. Occorrerrà fare la spartizione e non sarà impresa facile. Le sedi distaccate. Come il San Vincenzo, sezione collinare del Maria Vittoria che si troverà in una zona che non maxitrasloco» da via San coordinamento - Rischi di appartiene a quella dell'ospedale... padre. Che fare? 'Mantenere il legame con il Maria Vittoria fino a quando, quest'ultimo, non disporrà di un servizio di medicina adeguato. Oppure chiudere l'ospedale di corso Tassoni, perché molti dei suoi medici vanno a lavorare anche al San Vincenzo.. Non sono che alcuni dei quesiti tecnici coi quali Oberto e il suo collega, il coordinatore amministrativo Biancardi, si stanno cimentando. Ci sono poi quelli politici. La formazione dei comitati di gestione e la nomina dei presidenti. 'Problema secondario — osserva bonariamente Oberto —; perché se non organizziamo per bene le strutture da governare, inutile nominare i governanti'. Non la pensano cosi i partiti che da tempo sono impegnati nell'attività che più è loro congeniale: la spartizione delle poltrone. I discorsi di Donat-Cattin, evidentemente, stanno facendo da leitmotiv nei dibattiti sulla sanità. Anche Franco Ferrara capogruppo repubblicano alla Regione, si rifà alle dichiarazioni del ministro: 'Dice che gli amministratori non devono essere dei portaborse, ma persone con effetti¬ Secondo - Per alcuni ritardi per gli stipendi? Le proposte, equam E' toccato al GranBalon. ieri, aprire il calendario delle manifestazioni cittadine dopo le vacanze. Si comincia cosi a delineare, dall'alto del maxipallone aerostatico issato su piazza dell'Arsenale, la mappa, ancora in gestazione, di una fitta serie di iniziative destinate a movimentare prima l'autunno e poi l'Inverno torinese. Un programma intenso, una collana di proposte, equamente articolate tra il centro e la periferia, che, come anticipa l'assessore al Commercio Carla Spagnuolo. negozi e punti di ritrovo saranno invitati a vitalizzare tramite opportuni momenti di richiamo e di stimolo. Sulla linea inaugurata con tempismo da record dall'associazione «Torinovia Roma», già scesa in pista per i futuri festeggiamenti di «Dicembre-Sera». Ma prima c'è da pensare all'autunno, e tanto vale cominciare subito. Sin da questa mattina, convocati in assessorato i presidenti delle associazioni di strada per definire modalità e particolari di un progetto riservato al mese di ottobre e orienta¬ ve capacità manageriali? Bene, stando ai nomi dei candidati che ci sono giunti alle orecchie, non ci pare proprio che si stia andando in quella direzione. Si ripescano politici di serie B e li si vogliono a capo delle Usi: Qualcuno dice che la sanità non è un'azienda e che, quindi, non ha bisogno di managers. 'Non è vero — ribatte Ferrara — è un'azienda speciale e per questo necessita di qualità imprenditoriali e di disponibilità e di impegno totali. Ogni Usi dovrà gestire intorno ai 200 miliardi a testa, non dimentichiamolo'. E se. Invece, a presiedere la sanità saranno politici e. per giunta, di serie B? « Tutto andrà in malora. E noi repubblicani prenderemo gli opportuni provvedimenti». Difficile leggere nel futuro, anche perché, dato il caos che regna in questo campo, è perfino difficile legeere nel presente. DI sicuro siamo ad un bivio: o si cercherà seriamente il benessere della collettività, oppure parte di quei 200 miliardi, moltiplicati per dieci, rischierà di restare attaccata alle dita a ventosa di qualcuno. E, allora, arrivederci al primo scandalo. Daniela Daniele ente distribuite fra ce to su un'apertura prolungata sino alle 23.30 per una sera alla settimana (probabilmente il venerdì), cui avranno facoltà di aderire i negozi di qualsiasi tipo. Precisa Carla Spagnuolo: 'Questa nuova operazione, ideata con l'avallo fondamentale di Ascom e Confesercenti, avrebbe dovuto aver luogo in settembre ed è poi slittata causa l'apertura ritardata delle scuole. Meglio così, comunque, dato che proprio in ottobre la città, accantonato ogni problema di rientro e ancor lontani i week-end sulla neve, vive uno dei suoi periodi più intensi'. Quest'anno, se propositi e previsioni andranno in porto, sarà ancor maglio del solito: a dimostrare questa generalizzata voglia di sconfiggere la solita apatia si captano nell'aria parecchi sintomi, dalla generosa •fretta' prenatalizia di via Roma al fervore con cui al GranBalon si stan mettendo le basi della prossima edizione ispirata al «c'era una volta» della cucina paesana. Senza dimenticare il 'Settembre in festa» che sta attualmente coinvolgendo ntro Barriera Milano e l'intera sesta Circoscrizione. Dove in una cornice di sport e spettacoli spicca, in piazza Crispi, la prima mostramercato torinese del libro «scontato» cui fanno eco. rispettivamente alla Biblioteca Falcherà ed alla Cascina Marchesa, simpatiche mostre sull'astronomia e sugli strumenti per la misurazione del tempo. , Mentre da parte loro via Barletta e piazza Santa Rita si preparano a rompere il ghiaccio venerdì 26 settembre, quando i negozi resteranno aperti sino a tarda sera nell'ambito di una festa a base di concorsi di pittura, mostre feline e musica rock che si concluderà poi domenica 28 con sfilate di moda, distribuzione di prodotti stagionali e spuntini di massa. Niente di rivoluzionario, come è ovvio, ma ciò che importa non son tanto i risultati quanto questa inedita, diffusa voglia di fare, ritrovarsi, uscire dall'anonimato. Riassume l'assessore: •Ad un anno dai primi tentativi di mettere in diretto contatto la città con i suoi negozi, sta delineandosi una tendenza che promette altri e periferia, testim oniano una voglia di e più approfonditi risultati. Nascono nuove associazioni di via come quella die sta coagulando in via Chiesa della Salute o piazza Castello, si fondano parziali ma combattivi gruppi di negozianti in via Monte di Pietà o via Amendola, aree commerciali iperiferiche quali quella di corso Traiano riescono con le loro feste collettive a instaurare una coesione con i rispettivi abitanti sino a ieri inimmaginabile». E adesso arriverà l'autunno con la sua promettente liturgia di venerdì illuminati nella notte: le vetrine di via Roma trasformate in eccezionale pinacoteca grazie alla collaborazione di prestigiose gallerie d'arte e una gran mostra etnografica a cielo aperto in via Garibaldi, contrapposte ai fuochi d'artificio, le bande e le bonarie riunioni conviviali di tanti quartieri di cintura. Senza sfasature dato eh» come sottolinea il presidente di via Roma e dell'insieme delle associazioni di strada La Penna, -lo scopo è comune, anche se in centro si tratta di convogliare gente che arriva da lontano mentre in periferia basta sconfiggere l'apatia convincerla a scendere di casa». Ciò che conta è cominciare insieme a non chiudersi la porta alle spalle. Precisa Carla Spagnuolo: «Credo che le prossime serate d'ottobre, quando è così piacevole uscire attirati per qualche nuovo film, andare al ristorante o in birreria, curiosare tra le novità della moda del freddo, costituiscano un'ottima occasione. Senza paura di incognite che fan parte di ogni innovazione volutamente sperimentale e temporanea. mi auguro dunque che negozi e pubblici esercizi rispondano nell'interesse di tutti. A partire da Torino, questa città che non saprebbe die farsene di ingiustificati, insostenibili orari alla Las Vegas ma ha tanto bisogno di ricominciare a credere in sé stessa». Un poco alla volta, con la consueta solidità. Proprio questa sera, coincidenza significativa, il Consiglio comunale si pronuncerà sulla costituzione del gruppo tecnico incaricato di stendere il nuovo Piano Commerciale e sulla riqualificazione dell'area tra via Amendola e via Buozzi. Luisella Re

Luoghi citati: Africa, Ferrara, Las Vegas, Milano, Roma, Torino