Il tremendo sinistro di Oliva farà ancora molte vittime

Boxe, dopo la troppo facile vittoria su Brunette, Patrizio si è meritato l'ammirazione anche del manager dell'americano Boxe, dopo la troppo facile vittoria su Brunette, Patrizio si è meritato l'ammirazione anche del manager dell'americano Il tremendo sinistro di Oliva farà ancora molte vittime «Non pensavamo che il del ridicolo statunitense dal nostro inviato GIANNI PIGNATA NAPOLI — Ai primi accenni di dubbio sulla validità di Brian Brunette come avversario mondiale. Rocco Agostino prende fuoco. E Patrizio Oliva, seduto al suo fianco nella rituale conferenza stampa notturna del dopomatch, sta alla battuta. Non si capisce bene se il manager genovese faccia sul serio o reciti una parte, se si arrabbi davvero o faccia soltanto finta quando tuona: «Chi la pensa cosi non capisce niente di pugilato». Benissimo allora: dal «banco degli asini», dove ci troviamo del resto in buonissima compagnia, ribadiamo che l'americano del Minnesota, spazzato via sabato sera dal campione del mondo in meno di 9 minuti alla prima difesa del titolo dei superleggeri Wba, era soltanto un pugile da caricatura. Rocco Agostino dal suo punto di vista non ha nulla da rimproverarsi poiché Bru¬ campione fosse così forte» ammette Decubas - Agostino polemico con chi mette in dubbio la consistenza se - A novembre o a febbraio il napoletano affronterà Gonzales: ora vuole solo pensare ad abbronzarsi nette, imbattuto dopo 23 incontri e considerato dalla Wba all'ottavo posto delle classifiche mondiali, sulla carta era certamente un avversario valido. Del resto, quando un manager riesce a far guadagnare al proprio pugile 320 milioni per quattro schiaffetti ad un burattino di carta pesta, è senza dubbio un grande manager. Può darsi benissimo che Brian Brunette abbia la potenza per risolvere i match con un colpo isolato di fronte ad avversari del suo calibro. Il pugilato come tecnica tuttavia per lui è materia sconosciuta. Si'è presentato a contendere il titolo mondiale ad Oliva a collo eretto, rigido sul tronco, agitando comicamente i pugni a rispettosa distanza dal naso di Patrizio, in una posizione di guardia tanto assurda da non risultare né arma di difesa né di offesa. 1 job sinistri di Oliva li ha presi tutti in faccia, i destri anche, al primo diretto anzi l'occhio sinistro gli si è enormemente gonfiato chiudendogli in pratica ogni minima possibilità. L'americano insomma è uscito ingloriosamente di scena dopo 8'38" di lotta senza essere praticamente riuscito a tirare nemmeno un pugno. E le privazioni affrontate per rientrare nel peso non modificano il giudizio negativo. In tutto questo ovviamente c'entra pure moltissimo l'enorme abilità tattica di Patrizio Oliva, che riesce a far apparire i suoi avversari assai peggiori di quello che siano grazie alla capacità di intuizione, alla scelta di tempo, alla rapidità negli spostamenti, alla fulmineità dei colpi di incontro che lo rendono praticamente un «mostro» soprattutto per avversari di stile americano, abituati alla rude scazzottatura fine a se stessa. Non è certamente colpa di Oliva se Brian Brunette gli si è praticamente sciolto in mano come un gelato. Patrizio era preparato da vero professionista per un vero campionato. La controprova più convincente viene da Luis Decubas, il portoricano manager di contratto di Brunette anche I se il pugile è in pratica guidato dal fratello Tom. Decubas, unica persona equilibrata in un clan di esagitati, ha partecipato alla conferenza stampa in sostituzione del suo pugile rientrato in albergo con la coda fra le gambe: «Oliva — ha detto — tiene una tremenda mano izquierda». E secondo lui la tremenda mano sinistra di Patrizio, una mano da fuoriclasse, gli consentirà di tenere il titolo mondiale a lungo e di battere anche Rodolfo Gonzales e Frank Warren, pugili d'attacco che si troverebbero disorientati di fronte alla boxe scientifica del napoletano. ■Quanto a noi — dice ancora Decubas — non cerchiamo scuse, non pensavamo che Oliva fosse cosi forte. L'occhio chiuso dopo poche battute ha impedito a Brunette di farsi valere e senza quel guaio Brian non avrebbe certamente perso cosi malamente. Nella mia scuderìa ci sarebbe un altro uomo valido per Oliva: il messicano Rocky Montoya. Ma certamente non lo porterei In Ita¬ lia per soli 12.500 dollari». Un'ammissione che convalida in pratica come al di là delle farneticazioni del clan di Brunette anche in Usa chi conosce la boxe abbia vissuto questa avventura nei suoi precisi limiti. Sul futuro di Oliva Rocco Agostino è stato volutamente impreciso: l'inglese Terry Marsh, troppo facile ai forfait improvvisi, non merita fiducia come avversario mondiale; probabile che il primo turno tocchi in novembre a Rodolfo Gonzales oppure che il messicano sia l'avversario di febbraio lasciando la prima chance ad un altro nome. Quanto ad Oliva, di cose Patrizio ne ha dette tante, troppe. Ma quello che gli premeva di più di far sapere a tutti era questo: «Ho avuto finalmente la soddisfazione di sentire i napoletani vicini al mio cuore quanto io sono vicino al loro». Il programma immediato del campione del mondo è uno solo: «Prendere il sole. Voi slete tutti abbronzati, ma in palestra non ci si abbronza molto». ti jj | Napoli. Oliva esulta dopo la facile vittoria su Brian Brunette Mike Spinks si conferma Czyz spodesta 10 slavo Kacar LAS VEGAS — Due titoli mondiali IBF in palio a Las Vegas, quello dei massimi, che Michael Spinks ha conserti vato agevolmente, e jj quello dei mediomassimi, che lo statunitense Czyz ha strappato allo jugoslavo Kacar. Per Spinks tutto facile contro il norvegese Steffen Tangstad, campione europeo. Spinks ha atterrato due volte il rivale con potenti sinistri al volto, e la seconda volta 11 norvegese è rimasto a terra per 1 fatidici 10", durante 11 quarto round. Per Spinks è stata la 30* vittoria, la 20° prima del limite. Era la seconda difesa del titolo conquistato il settembre scorso battendo Larry | Holmes. Quanto a Czyz. ha dominato Slobodan Kacar per cinque round, prima che l'arbitro interrompesse il match. Lo jugoslavo aveva conquistato il titolo nel dicembre scorso.

Luoghi citati: Las Vegas, Minnesota, Napoli, Usa