«Salvati» i tre del doping

STAMPA SERA SPORT Anno 118 " Numero 232 " Lunedi 1 Settembre 1936 21 |0 «Salvati» i tre del doping II presidente Omini 45BH^r STAMPA SERA SPORT Anno 118 " Numero 232 " Lunedi 1 Settembre 1936 21 |0 «Salvati» i tre del doping II presidente Omini 45BH^r Quanto è dura la pista per i deludenti azzurri COLORADO SPRINGS — La vicenda dei tre dilettanti azzurri risultati positivi, da anabollzzanti, in un controllo medico effettuato in Germania nel corso del «Region Tour» dal 5 al 9 agosto scorso, s'è concluso con un •arrangiamento» che offende il diritto e la morale sportiva. Gli imputati, rei confessi, sono stati condannati alla pena prevista, ossia ad un mese di sospensione, ma la decorrenza è scivolata dal 14 agosto, giorno della comunicazione ufficiale, al 9 settembre. Ciò significa che l'attenuante di essere «pentiti» non gli ha concesso la riduzione della pena, come nella giustizia ordinaria, ma lo spostamento della stessa. Il «premio» di disputare il campionato del mondo a squadre (il prossimo 4 settembre) nel quale Poli, Podenzana, Vanzella, i tre condannati, assieme ad un quarto compagno innocente potrebbero vincere una medaglia) è in fondo quel che volevano. L'Italia nel 1984 ha portato a casa nella specialità, una medaglia d'oro dai Giochi di Los Angeles e l'anno scorso una di bronzo dai campionati mondiali di Bassano del Grappa. Dopo che l'Uci, l'organo internazionale, se n'era pilatescamente lavato le mani, la vicenda è proseguita con un patteggiamento fra il presidente italiano Omini e quello tedesco. Ghonner, preoccupato soprattutto di salvaguardare il prestigio e l'efficienza della propria federazione sia per la serietà del controllo (del resto non messa in dubbio) sia per il rispetto di procedure che se differivano lievemente da quelle in L'Uci si lava le mani, la Federazione tedesca si preoccupa unicamente di salvaguardare l'efficientismo dei propri controlli e quella italiana fa scivolare la sospensione di un mese, al 9 settembre - Così Polii, Podenzana e Vanzella potranno correre la 100 km di CARLO VALERI ternazionali escludevano tuttavia ogni possibilità, di errata interpretazione o di scambi di flacone, ha preteso l'accettazione firmata di un documento di tre cartelle nel quale si ammettevano appunto la funzionalità e quindi l'efficientismo del controlli tedeschi e ci impegnavamo a ritirare il ricorso per vizio di forma. Cosi la federazione Italiana, che per regolamento è l'organo che deve far eseguire la sentenza, ha fatto scivolare la decorrenza dei termini al 9 settembre. I colpevoli, reo-confessi, hanno ottenuto cosi l'agognata partecipazione al campionato del mondo. Il presidente Omini ha giustificato questa «mostruosità» giuridica e sportiva che annulla, o svisa gravemente, il concetto di pena, asserendo che la convinzione di essersi trattato soltanto di un incidente di percorso l'ha spinto a farlo. -E' stato Infatti l'uso prolungato di una pomata cicatrizzante, contenente uno steroide anabolizzante, e non l'assunzione per via orale, intramuscolare o endovenosa della sostanza proibita — ha detto Omini — a provocare la positività. Faremo ora un'inchiesta, non appena giunti in Italia, sia per accertare quale medico abbia consigliato la pomata, sia per sapere se la causa della positività non sia di altra natura. E puniremo i responsabili». Il medico che avrebbe consigliato la pomata (il suo nome l'ha fatto il massaggiatore Salvato) è il dottor Marcello Faina, segretario della commissione medica federale e coordinatore di vari congressi medico-scientifici internazionali. Lo stesso Faina ne avrebbe conces¬ so l'uso anche a Casablanca, in occasione dei recenti campionati del mondo junlores, ai quattro dilettanti della 70x4 che poi vinsero la prova. Sottoposti a controllo, risultarono però negativi. Negative anche le ricerche fatte effettuare con tutta urgenza dalla federazione ciclistica a Roma, in questi giorni, su flaconi di liquido organico Inviati al laboratorio abilitato, dall'America. L'ha confermato Omini. Ma perché allora il laboratorio di Colonia ha trovato tracce di «Clostebol» contenuto, in Italia, nel Trofonernim in pomata, in spray e in collirio, ma chissà in quanti altri medicinali, a Casablanca o all'estero? -Perché il laboratorio di Colonia è quello, in Europa, che ha i mezzi più moderni e sofisticati di ricerca-, è stata la risposta. E se fosse altrettanto sofisticato il laboratorio di Colorado Springs? Non si rischia, se sottopósti a controllo (è obbligatorio per i primi quattro quartetti) che gli azzurri siano ancora positivi, aggravando gli effetti di un caso che è già uno scandalo? E' uno dei tanti interrogativi che il «caso doping» propone. Dal colossale «pateracchio», considerato dal presidente Omini una vittoria politica.... il ciclismo italiano ricava soltanto un gros so danno: non si allontanano infatti i sospetti (anzi!) e et si espone a pesanti sarcasmi. Che cosa accadrà se qualche federazione presenterà ufficialmente del reclami? Ammessa la positività (sia pure per banale leggerezza), non sareb be stato meglio accettare la condanna senza appellarsi a cavilli regolamentari fragilissimi? E come sarà accolto, alla partenza e sul percorso? Colorado Springs. Octavio Dazzan nelle qualificazioni del keirìn COLORADO SPRINGS — Grosse sorprese nell'assegnazione dei due titoli di velocità dilettanti e donne nella tarda nottata di sabato ai mondiali di Colorado Springs. Due maglie iridate hanno cambiato spalle: Hesslich, tre volte mondiale, ha perdute la •bella- contro il più giovane e più potente connazionale Huebne- (Germania Est) e Christa Rothenburger, pure tedescoorientale, che si è data al ciclismo appena da sei mesi, passando, come altre sue colleghe soprattutto americane, dal pattinaggio ai pedali, si è aggiudicata la finale. Nuova anche la seconda classificata, la giovane russa Salumiaee. Deludenti la campionessa in carica Nicoloso, finita addirittura settima (terza della finale dal quinto al decimo posto) e la favoritissima Paraskevin, recente recordwoman dei 200 metri lanciati, soltanto terza. Tutto sommato l'unico risultato soddisfacente nella nottata, assai nera per gli azzurri, è il quinto posto nella velocità di una ragazzina, Elisabetta Fanton, vittoriosa appunto nello sprint per i piazzamenti dal quinto al decimo posto. Rocambolesche vicende nel keirin. Golinelli, uno dei favoriti per la medaglia, è stato squalificato nell'eliminaoria per un peccato veniale (affiancamento dell'allenatore che era, ironia della sorte, proprio il et. azzurro dei dilettanti Sergio Biancìietto) e ammonito per comportamento ingiurioso: in seguito eliminato anche dalla finale dei recuperi perché letteralmente sgomitato via da un americano e da un giapponese senza die la giuria stavolta intervenisse. Andava ancora peggio a Dazzan: nella finale del keirin, sbilanciato da un americano, Octavio finiva rovinosamente a terra coinvolgendo due giapponesi. Un grosso ematoma all'anca destra, abrasioni e ferite varie al braccio sinistro lo consegneranno menomato alle prove di velocità i cui ottavi si svolgono nella tarda notte italiana con un Golinelli che ha buone chances. Ma la sorpresa più negativa per noi nella stessa nottata, è stata la secca sconfitta del quartetto azzurro campione in carica dell'inseguimento, dai quarti di finale. I nostri hanno oltretutto realizzato il peggior tempo della serata: 4'24", cinque secondi in più del tempo ottenuto a Bassano del Grappa, nonostante i benefici dell'altura. Gli azzurri hanno rischiato, perdendo Grisandi troppo in unticipo, di farsi raggiungere dagli scatenati tedeschi orientali che hanno realizzato la migliore prestazione mondiale con 4'15"55. La giornata di ieri è cominciata abbastanza bene per noi con il passaggio del turno di Nicotti-Faccini nelle qualificazioni del tandem. Pur avendo dovuto ripetere la prova per un'irregolarità (sono scesi sotto la linea) i due ragazzi hanno ottenuto il secondo miglior tempo (10"15. contro il 10"11 degli americani) precedendo l'accoppiamento cecoslovacco (mondiale uscente) che dovranno affrontare in semifinale. C'è insomma la speranza di una prima medaglia, magari di bronzo. Nella prima delle due eliminatorie per la corsa a punti dilettanti (contrassegnata da diverse cadute), l'azzurro Conticini ha passato il turno. L'altro azzurro in gara, Davide Solari, era addirittura il protagonista della seconda prova di qualificazione vincendola. Entrambi passano | quindi alla finale. c. v.