Il Torino non riesce a segnare

A Modena la squadra di Radice continua a difettare nell'intesa e nelle punte A Modena la squadra di Radice continua a difettare nell'intesa e nelle punte Il Torino non riesce a segnare Domina il Taranto, vince il Napoli Dossena, poi fischiato dal pubblico, sbaglia una facile palla-gol - Nella ripresa na impegna seriamente Lorieri: due salvataggi sulla linea della porta granata sione di Piacentini: stavolta tocca a Francini salvare di testa mettendo in angolo con Lorieri oramai battuto. Due minuti dopo la porta del Torino rischia ancora il crollo: su corner. Catellani salta più in alto di tutti e mette dentro, stavolta è Dossena, piazzato sul palo, a salvare in angolo di testa. Prima ed unica ammonizione dei 45' iniziali: Paparesta mostra il cartellino giallo a Torroni autore di due falli consecutivi su Comi. Il Torino continua a trotterellare e al 17' è Junior a cercare il gol ma Ballotta devia coi pugni in corner. Due errori consecutivi di Dossena sono sottolineati dai fischi dei 10 mila tifosi mentre anche da parte dei sostenitori granata si alza qualche protesta per il non gioco del capitano. Alla mezz'ora esatta, Comi si lancia in un ottimo slalom ma indugia troppo nel momento di aprire sulla destra all'indisturbato Sabato co¬ sicché il guardalinee alza la bandierina sbandierando il fuorigioco del granata. Cinque minuti dopo il Torino ha ancora l'occasione per segnare: Ballardini a centrocampo sbaglia un passaggio, pallone dei granata che mettono in azione Kieft. questi lancia Molto lavoro a Modena per Dossena che va via ed entra in area dove attende l'uscita di Ballotta ma poi mette incredibilmente sull'esterno della rete. Un mani, involontario, di Piacentini in area di rigore (37') non viene punito, giustamente, dall'arbitro; il mode- il giovane portiere l.orieri nese è stato tradito da un falso rimbalzo della sfera. Tre minuti dopo Boscolo spara senza esitazione in rete e Lorieri respinge coi pugni mentre a pochi secondi dalla fine il portiere granata non può che guardare la staffilata di Piacentini che per sua fortuna sfiora la traversa ed esce sul fondo. Ripresa ed è ancora il Modena in attacco: al 49' BoscoIo impegna Lorieri con un gran rasoterra mentre quasi subito Rabitti, in contropiede, scavalca la difesa granata ma poi sbaglia il bersaglio. Fischi per Dossena (57') che a quanto pare non è simpatico ai tifosi modenesi e subito dopo una triangolazione volante Dossena-Junior-Kieft salta la difesa locale ma l'olandese conclude alto. Junior riesce ad impegnare Ballotta (61') poi la gara si innervosisce e Paparesta ammonisce Rabitti (pallone calciato per protesta in tribuna) nonché Ballardini e Kieft che si sono presi a calci. Sul neutro di Lecce, Toronto O Napoli 1 Napoli: Garella; Bruscolotti, Ferrara; Bagni, Ferrarlo, Renica; Caffarelli, De Napoli, Giordano (55' Marino), Muro, Carnevale. Taranto: Goletti; Biondo, Serra; Chiarenza, Paolinelli, Rocca; Picei, Dalla Costa (80' Secondini), De Vitis, Maiella™, Paolucci (81' D'Ottavio). Arbitro: Pieri. Rete: 71' De Napoli. dal nostro Inviato BRUNO PERUCCA LECCE — L'effetto Maradona (Diego è bloccato da un dolore inguinale con risentimento agli adduttori della gamba destra) ha pesato sul gioco partenopeo e sull'incasso di Taranto-Napoli, giocata a Lecce per l'indisponibilità dello stadio tarantino, dove sono in corso lavori (tardivi) di ammodernamento. Del resto il tifo su questa costa pugliese ancora piena di sole e di voglia di vacanze era ieri diviso: il Napoli a Lecce, il Milan a Barletta, il Verona a Bari. Tre squadroni in 140 chilometri, troppa grazia a conferma di un calendario di Coppa Italia malamente deciso. Soltanto 15 mila spettatori allo stadio leccese della via del Mare, carovane di tifosi da Taranto accompagnate da una scorta di vigili urbani, gruppetti di tifosi da Napoli (non molti, l'effetto Maradona). II team partenopeo è parso evidentemente scioccato dall'assenza dell'uomo-leader. Ma non dite al general manager Marino o ad altri che Diego sta cercando di riposare. Maradona è uno che vorrebbe giocare sempre, e non è vero che l'anno scorso si sia risparmiato pensando al Mundial da vincere. L'ultimo stop all'asso argentino l'ha dato, il 1" dicembre scorso, una squalifica. In tutto, dall'inizio della stagio- orfani di Maradona, gli a a ne passata ad oggi, superMaradona ha disputato 49 partite, questa doveva essere la cinquantesima. Ecco il conto: 29 di campionato, 5 amichevoli di preparazione con l'Argentina, 7 in Messico, una a scopo benefico a Pasadena, 5 nella fase di preparazione della stagione appena iniziata e 2 di Coppa Italia. Una bella tirata, ed è comprensibile che gli acciacchi comincino a farsi sentire. Ieri sera l'allenatore Bianchi ha dato la maglia numero 10 a Muro, che Castellini definisce «un Maradona minore». Certo Muro non è Pecci, sennò tutti i problemi del centrocampo partenopeo sarebbero risolti. L'assenza di Eraldo pesa sul gioco della squadra azzurra e adesso le incertezze del romagnolo fra l'idea (realizzata) di andarsene e quella di restare sono accampate come scusa alla mancata ricerca di un regista, che non può essere Maradona perché troppo serve la sua presenza in zona gol. a ridosso delle punte. Il Napoli rimpiange di non essersi buttato su Brady. ma ormai è 'tardi. Evitato il «doppioneMuro-Maradona (sia pure con evidentissima perdita nel cambio) tatticamente il Napoli secondo Bianchi doveva essere meno sbilanciato del solito in avanti. Ma indietro lo ha anche costretto la veemente partenza del Taranto, molto grintoso e veloce, impostato bene da Renna sul piano tattico, con Maiellaro in regia. De Vitis punta incisiva e l'ex granata Picei a fare soprattutto da efficace tornante sulla fascia destra nella zona di De Napoli. Al 5', per chiudere su una veloce manovra tarantina. Renica entrava duro proprio su Picei che restava a terra stordito. Quando si riprendeva là punizione di Maiellaro, ribattuta, era raccolta dallo stesso centrocampista il cui tiro secco era parato a terra da Garella. Ancora Maiellaro calciava dalla sinistra sulla rete esterna, mentre il Napoli faticava ad uscire dalla morsa avversaria. Poteva farlo la prima volta su maldestro tocco indietro di Chiarenza il quale lanciava Carnevale la cui botta trasversale si perdeva sul fondo. Si delineava appena lo schema offensivo del Napoli, che chiede a Giordano (in campo malgrado qualche acciacco) il sacrificio di fare da spalla a Carnevale con spostamenti, soprattutto sulla fascia sinistra. I tifosi del Taranto avevano di che entusiasmarsi per la facilità con la quale la veloce manovra della squadra rossoblu infilava la retroguardia partenopea, grazie soprattutto all'inventiva di Maiellaro il quale decideva che fosse la sua l'unica maglia numero dieci in campo ad avvicinarsi — con il dovuto rispetto — a quella di Maradona. Al 25' il leader tarantino entrava in dribling dalla sinistra e metteva in mezzo un pallone sul quale De Vitis in spaccata falliva di poco la deviazione vincente. Solo azzurra per colore, in¬ azzurri colgono il successo con De Napoli difensiva: era il primo e lo pagava fino in fondo. Centrava Muro dalla sinistra, lungo, e De Napoli da destra si ricordava che lo chiamavano Flambo» e batteva con forza sotto la traversa, da posizione difficilissima, battendo Goletti. Il Napoli ad una sola punta, ma il calcio è cosi, finiva per vincere una partita dominata dal Taranto, invano impegnato in forcing fino al termine: tanto, la divisa di Bagni e De Napoli, lontani da una forma «da nazionale». Un Napoli complessivamente sbiadito, che solo a tratti faceva valere la maggiore esperienza dei singoli, anche se il Taranto a gioco lungo pagava la partenza sprint ed era costretto a rifiatare. I tarantini, comunque, ripartivano ancora con slancio all'inizio della ripresa e Pieri non concedeva un possibile rigore per un atterramento in area di Ferrarlo sul solito scatenato Maiellaro. Al 55". visto che il Taranto insisteva in attacco pericolosamente. Bianchi chiamava in panchina l'affaticato Giordano per inserire al posto del centravanti un altro difensore. Marino. A Carnevale si affiancava Caffarelli, con esiti modesti: dopo un'ora di gioco provava il tiro Renica da quaranta metri e la bordata finiva alta tra i lazzi della curva tarantina. Riprovava Muro, con palla a lato. E la risposta di Maiellaro (65') era altra cosa: dribbling perforante dalla destra e botta radente che Garella allontanava in tuffo a fatica. Si innervosiva Bagni, secondo regola, al 70' dopo uno scontro con Chiarenza. e nell'azione successiva alla punizione, finita a lato, il Taranto aveva un attimo d'incertezza Anconetani si affida a Spadolini PISA — Il ministro della Difesa sen. Giovanni Spadolini, che si trovava in provincia di Pisa, ha ricevuto il presidente del Pisa Romeo Anconetani il quale gli ha esposto la situazione della sua società. Lo stesso Anconetani si è incontrato, tramite i consiglieri comunali pri di Pisa. Chellini e Magagna, con il deputato Giorgio Da Mommio (pri), al quale ha esposto l'evolversi della vicenda che. in relazione alla sentenza della Caf. interessa direttamente il Pisa. L'on. Da Mommio ha risposto che oggi si incontrerà a Roma con il vicecommissario straordinario della Figc. dottor Manzella. per esporgli ulteriormente i termini della questione.