Fra lo scrittore e Vicenza rapporto di amore-odio di Goffredo Parise

Fra lo scrittore e Vicenza rapporto di amore-odio Fra lo scrittore e Vicenza rapporto di amore-odio VICENZA — Un giorno un ragazzetto coi calzoni corti si presentò a Neri Pozza, che allora aveva appena iniziato il suo mestiere di editore. Era il 1940, quel ragazzetto era Goffredo Parise. Anni dopo sarebbe stato proprio Neri Pozza a dare alle stampe il primo libro di Parise, -Il ragazzo morto e le comete*. Oggi Neri Pozza ricorda la -inconfondìbile vocazione di Parise: uno che voleva lar letteratura, vivere di parole*. Oggi che è morto la città dove è nato noi 1929, quella Vicenza che fa da stondo ai suoi romanzi più riusciti e celebri, ricorda l'uomo che presto è partito in cerca di fortuna, alla ricerca di più ampi orizzonti, di occasioni che la dimensione di provincia non gli poteva dare. Parise non se n'è andato senza lasciare amicizie, senza lasciare affetti: sua madre gli sopravvive — ottantenne di eccezionale lucidità —, i compagni di gioventù, coloro che con lui hanno condiviso il -mestiere* della letteratura. La madre, Ida Vanda Bertelo, ha vissuto con forza la breve malattia e poi la morte del suo unico figlio, dopo dodici giorni di coma. -Ho un solo, grande rammarico — dice —: non poterlo riabbracciare prima che di lui non resti nulla. Ho cosi poco di lui, di questo figlio vagabondo, avrei voluto stringere ancora una volta II suo corpo, accarezzarlo. Goffredo Infatti ha lasciato precise disposizioni testamentarie al sindaco di Ponte di Pieve: sarà cremato e poi le sue ceneri Inumate nel paese che lo ha accolto In questi ultimi anni: Ponte di Piave appunto*. Un rapporto complesso e controverso, quello tra Parise e Vicenza. Un rapporto di odio-amore. -Ho l'impressione che intorno a Vicenza e alla sua infanzia siano gravitati i fantasmi più ricchi e splendenti della sua fantasia — rammenta oggi il poeta ed amico Andrea Zanzotlo —. Parlava molto della città, della scenografia urbana, come di un ineguagliabile luogo teatrale. Ma bastava accennare ai vicentini e partiva con delle polemiche infinite*. A questo proposito gli amici ricordano che Parise, «nato e vissuto bastian contrario criticava ferocemente la maniera d'essere dei vicentini, il loro carattere, la loro cultura. Ma lo faceva sempre parlando in dialetto*. Del resto lo scrittore stesso, in una recente intervista, aveva dichiarato che -Vicenza rappresenta una scenografia essenziale a quanto ho scritto. La mia vita e la mia opera sono la stessa cosa: la mia città è parte di tutto questo*. Senza padre, era stato adottato dall'allora direttore del -Giornale di Vicenza*. Non è vero che fosse vissuto -tra ladri e prostitute*, come ha scritto nella premessa al -Prete bello*. La madre ricorda: -Quando gli feci notare che aveva avuto ben altra educazione, rispose: mamma non prendertela, é tutta reclame, tutta pubblicità*. Tra i primi a significare alla madre di Parise il cordoglio e la partecipazione della città, oltre ad amici e vari intellettuali, il sindaco di Vicenza Corazzin e l'assessore alla Cultura Pacini. M Franco Mognon

Luoghi citati: Ponte Di Piave, Vicenza