Un mosaico di razze con trecento tasselli

Un mosaico di razze con trecento tasselli Religioni, dialetti e etnie nel complesso identikit di un Paese che ha saputo trovare un delicato equilibrio Un mosaico di razze con trecento tasselli Ricca di territori e popolazioni con caratteristiche molto diverse, la Nigeria ha raggiunto periodicamente un certo equilibrio etnico, destinato tuttavia a modificarsi in continuazione. Difficile stabilire storicamente quali furono i primi ceppi ad insediarsi in un Paese che qualcuno ha definito •riassuntivo dell'intero Continente Nero'. Ibo e Ijaw sarebbero tra i più antichi abitatori di questa terra, discendendo da popolazioni rifugiatesi qui, in particolare nell'inaccessibile zona sudorientale, per sfuggire all'espansionismo dei Peul. Ma la formazione della Nigeria propriamente detta, sotto il profilo etnico, risale a un'epoca relativamente più tarda. Fu solo tra 11 settimo e l'undicesimo secolo, infatti, che Yoruba e Haussa giunsero a impiantarsi saldamente ''' nella zona Nord, e bisognerà anco¬ ra attendere un trecento anni prima che le irrequiete genti Peul si affaccino al Nord per poi estendersi progressivamente nei territori meridionali. Oggi gli etnografi sono riusciti a censire, complessivamente trecento gruppi, con altrettante lingue o dialetti. Li si può ricondurre, tuttavia, a due fondamentali aree: quella sudanese (Haussa in primis) che occupa le zone aride, e la guineana. Con qualche semplificazione, si può parlare di dieci raggruppamenti primari: Kanuri, Fulani, Yoruba, Haussa, Ibibio, Ibo, Tiv, Nupe, Ijaw ed Edo. Sono gli Haussa, soprattutto, ad assumere un ruolo preminente in alcune province (Sokoto, Zarla, Kano). Li aiuta a mantenere l'unità non tanto un solidarismo linguistico-tribale — sono presenti, anzi, vistose differenziazioni — quanto UÈ comune fede islamica. Il loro maomettanesimo si connette al filone sudanese e certo per riti e sensibilità religiosa si discosta abbastanza dalle origini, ma non per questo è meno sentito. L'avvicinamento al Corano, libro di cultura e saggezza, ha permesso a questo gruppo di assumere nei secoli anche un certa eccellenza nel campo dell'Istruzione, messa poi volentieri a frutto in campo commerciale. Non sono gli unici, però, a venerare 11 Profeta. Bisogna ricordare, tra gli altri, anche i Nupe, che grazie alla loro collocazione geografica in zone di forte transito e scambio, entrarono presto in contatto con i colonizzatori mutuando alcuni elementi di civiltà europea. Quanto ai Fulani, loro zona naturale resta la savana, poco adatta all'agricoltura. 8ofio quindi per la maggio¬ ranza, come secoli fa, pastori. Tra loro e gli Haussa non c'è osmosi ma neppure rivalità: non di rado capita che la stessa zona ospiti popolazioni di entrambi i ceppi senza dar luogo a conflitti tribali. Un discorso a parte meritano gli Yoruba. Furono tra le popolazioni maggiormente schiavizzate nel periodo delle deportazioni collettive. Migliaia e migliaia di appartenenti all'etnia finirono in Brasile, dove costituiscpno tuttora la parte più rilevante della popolazione nera. Da segnalare, fra l'altro, come questa emigrazione in catene abbia saputo mantenere straordinariamente a lungo una sua identità nazionale. Oggi, anzi, il Brasile non.solo negro va riscoprendo la religiosità yoruba, in forte espansione quasi ovunque come tale ovvero attraverso .culti afro-cristiani. I Troviamo questo ceppo -sn un'area vastissima: la base resta quella contadina, ma va ricordato che proprio dall'etnia yoruba proveniva la prima classe dirigente nera Questo aspetto etnicamente polimorfo del Paese si riverbera anche sul piano scolastico-culturale. 8pesso infatti, all'estero, si considera la Nigeria uno Stato tout court di lingua inglese — come se la colonizzazione avesse potuto veramente incidere su ogni strato dei «sudditi» — salvo poi ostentare meraviglia nell'apprendere che solo una parte delle genti nigeriane riesce a parlarlo, persino a comprenderlo. Esiste, a dire il vero, una lingua locale franca, ed è quella Haussa, che ha il vantaggio, fra l'altro, di essere parlata anche oltre 1 confini nazionali. Oli Yoruba Si servono invece d'un linguaggio tonale, • d'origine remota e con suoni assolutamente particolari. Di qui le grosse difficoltà nell'apprendere altre parlate e nel pronuciare le consonanti inglesi. Si sviluppano cosi, non di rado, idiomi misti che utilizzano parole d'origine diversa, snaturando sintassi e vocabolario sino ad ottenere una melange quasi irriconoscibile. A Lagos, per esemplo, si sente tranquillamente parlare un pidgin porto-anglo-yoruba. Nel Sud del Paese, alrr no da un punto di vista europeo, la situazione è migliore. Complice una maggiore presenza missionaria, infatti, la lingua di Shakespeare è relativamente comune. In epoca coloniale o immediatamente post-coloniale, tutti i quadri intermedi — si trattasse di ufficiali dell'esercito, maestri, funzionari civili — erano obbligati a conoscerla, e questa circostanza finiva.per «con¬ tagiare, in qualche modo le persone che avevano a che fare con loro. Ora questa classe media angloparlante va scomparendo e i risultati non sempre sono buoni. I libri di testo nelle scuole continuano per esempio a essere in inglese, ma talora gli stessi insegnanti hanno qualche problema di comprensione. Oltretutto, i manuali offrono volentieri una lingua quasi ottocentesca, con locuzioni che fanno sorridere gli attuali cittadini del Regno Unito. La crescita travolgente degli scolari, grazie alle sempre maggiori campagne di alfabetizzazione, crea altri problemi, richiedendo sempre nuovi maestri. Importare insegnanti dall'Europa costa troppo, sicché le autorità nigeriane optano spesso per un compromesso, assumendo docenti fra gli esuli ghanìani. Il problema, comunque, si ripropone anche ai livelli più alti. Lo stesso ordinamento universitario viene pesantemente condizionato. La Nigeria ha una ventina di atenei, che devono regolarmente dedicare i primi due anni a stages linguistici, abbreviando quindi sensibilmente il corso di laurea vero e proprio. Un docente straniero, trovatosi a far da commissario d'esame, ha detto di aver «passato» i candidati non per quanto sapevano ma •per quanto presumevo avrebbero detto se avessero saputo come'. L'impiego non raro di insegnanti filippini peggiora, se possibile, le cose, dando anche ai migliori allievi una pronuncia quasi irriconoscibile. Nelle aree a tradizione isla mica, poi. la «pubblica» è particolarmente debole. Molti genitori tengono infatti i figli lontani dalle aule governati ve e si sobbarcano spese notevoli per affidarli piuttosto s scuole coraniche. "" i

Persone citate: Fulani, Profeta, Shakespeare

Luoghi citati: Brasile, Europa, Lagos, Nigeria, Regno Unito