IL GRUPPO AGUSTA e la cooperazione con i Paesi emergenti

IL GRUPPO AGUSTA e la cooperazione con I Paesi emergenti L'Importanza delle tecnologie aeronautiche nei processi di sviluppo economico IL GRUPPO AGUSTA e la cooperazione con I Paesi emergenti Se i trasporti, la difesa aerea e l'acquisizione di tecnologia e «know-how» ad alto livello sono fra i problemi prioritari di un paese in via di sviluppo, risultano anche scelte motto delicate per il peso degli investimenti relativi e l'affidabilità di chi fornisce questi strumenti di progresso economico e civile. E, nel caso della Nigeria, questi problemi sono stati particolarmente avvertiti dal gruppo Agusta, che si presenta quindi alla nazione africana non solo come un semplice fornitore di velivoli, ma anche come un partner industriale in grado di collaborare, con l'esperienza di tre quarti di secolo, allo sviluppo tecnologico del Paese attraverso il trasferimento di «knowhow» e consulenze specializzate. Una proposta del genere trova riscontro in fatti precisi: rAgusta è l'unico raggruppamento aeronautico italiano — e fra I pochi nel mondo — in grado di coprire a 360 gradi tutte le produzioni del settore, dagli elicotteri agli aerei, dalla sistemistica alla manutenzione, fino alla sperimentazione di soluzioni innovative per i velivoli del futuro. Un «mix» di attività reso possibile dalla stretta integrazione fra le tre divisioni del gruppo: Elicotteri, Aeroplani, Sistemi aerospaziali, dietro le quali lavorano duemila tecnici impegnati nella ricerca e circa 9500 dipendenti distribuiti in diciotto società. Tre realtà industriali, quindi, che non sono riunite solo da un marchio ma che sono abituate a lavorare insieme da tempo, trovando ognuna nell'altra il proprio completamento. Il risultato, in termini di produzione, è una gamma completa di velivoli civili e militari, con i relativi sistemi; in tormini di uomini, di personale ad altissima qualificazione in ogni campo. Nel settore dell'ala rotante, ad esempio, rAgusta può vantare una produzione che conferma il livello tecnologico raggiunto. L'elicottero brturbina A-109 che riscuote notevole successo di vendita anche negli Stati Uniti e in Giappone, si distingue per la sua sicurezza, aerodinamicità e confort. Non a caso trova applicazione sia in Italia che all'estero nella versione eliambulanza per il soccorso d'urgenza. Dell'A 109 è stata realizzata anche una versione militare in dotazione presso numerose Forze Armate in tutto il mondo. Altro elicottero biturbina polivalente e altamente affidabile, per usi sia civili sia di difesa, è l'AB412. E' il discendente della gloriosa serie 212, che ha accumulato finora oltre SO milioni di ore di volo, perfezionata poi con tecnologie avanzate in ogni suo aspetto. La sua cabina spaziosa può trasportare fino a 13 passeggeri (è qualificato anche per un solo pilota) su distanze fino a 666 km (359 miglia nautiche) a una velocità di 235 km/h (127 nodi), per un peso massimo al decollo di 11.900 libbre (2041 kg), uno dei più alti della categorìa. L'AB-412 è cosi particolarmente adatto per il trasporto misto di uomini e materiali, supporto tattico, missioni di sorveglianza e pattugliamento, protezione civile, trasporto off-shore, un campo di impiego in grande sviluppo nei paesi produttori di petrolio, fra cui ò là stessa Nigeria. Ma l'esempio più recente del ruolo di prestigio che il Gruppo Agusta riveste tra i produttori aerospaziali a livello mondiale ò senza dubbio l'A129 Mangusta, il più avanzato elicottero controcarro esistente in Europa. Non a caso l'A 129 è stato scelto le scorse settimane da quattro Pae¬ ■ INFORMAZIONE PUBBLICITARIA —| si europei, Italia, Gran Bretagna, Olanda e Spagna, come macchina da cui sviluppare l'elicottero da difesa «Tonai» degli Anni 90. Oltre all'agilità e alle prestazioni elevate, l'A-129 incorpora le soluzioni tecnologiche più avanzate per la visióne, la navigazione e il controllo dei sistemi d'arma, attraverso i due computer di bordo gemelli e dispositivi comandati dai movimenti della testa del pilota, come pure i più perfezionati sistemi di difesa «passiva» dalle intercettazioni nemiche. Tuttavia, la flotta aeronautica di un Paese è composta anche da piloti da addestrare; una necessità sempre più urgente e onerosa dal punto di vista economico. Anche questo problema trova un riscontro preciso nella gamma di velivoli del gruppo Agusta, con la «famiglia» dei due addestratori della Siai Marchetti, l'SF-260 e l'S-211, in grado di coprire ogni fase del training dei piloti. L'SF-260, monomotore a turboelica, è stato venduto in oltre 800 esemplari in tutto il mondo, per l'addestramento basico e acrobatico, confermandosi come una delle realizzazioni di maggiore successo del gruppo. Per far fronte alle esigenze di numerose forze armate di utilizzare carburante jet per tutti i loro aeroplani è stata sviluppata la versione a turbopropulsore dell'SF-260 sostituendo il motore a pistoni con il turbomotore Allison 250-B17C da 420 SHP. L'S-211 è invece un addestratore a getto dell'ultima generazione, caratterizzato da un impiego elevato di materiali compositi anche in parti strutturali, da una avionica modernissima (fra cui il sistema integrato «nav-attack» sviluppato sempre in casa Agusta) e da un rapporto costobfficienza particolarmente vantaggioso nel training dei piloti. Ma un paese come la Nigeria, in cui vivono quasi cento milioni di persone in una superficie grande come tre volte l'Italia, ha anche esigenze di trasporto aereo su medie distanze in zone dove non esistono infrastrutture. Il gruppo Agusta ha una soluzione anche per una necessità del genere, con il biturboelica da trasporto SF600 «Canguro» della Siai Marchetti. Economico nella gestione, semplicissimo nella struttura e nel pilotaggio, ma insieme robusto e dotato di un'alta capacità di carico, l'SF-600 può soddisfare completamente le richieste di collegamenti con zone isolate (per posta, passeggeri o merci), di operazioni di soccorso, di supporto alla protezione civile, grazie anche alla possibilità di atterrare e di decollare senza pista e in breve spazio. Infine, l'ultimo passo — ma non certo il meno difficile — da affrontare per la gestione autonoma di una flotta aeronautica è rappresentato dalla manutenzione dei mezzi. Per questo motivo, il gruppo Agusta è intenzionato a collaborare con la Nigeria per l'istituzione di un centro di manutenzione di elicotteri e aerei, forte della sua lunga esperienza nel settore. Questo è proprio uno degli esempi più significativi del modo con cui trasferire «know-how» e capacità tecniche in una nazione in crescita. La formazione del personale specializzato è infatti il cardine sul quale ruota la possibilità di sviluppo autonomo in un settore ad alta tecnologia come quello aeronautico, che ha bisogno di una dedizione continua. Ùn centro di manutenzione risponde cosi non solo alle esigenze pratiche di un servizio costante che per motivi di sicurezza e logistici non può essere affidato altrove, ma anche alla necessità di creare un «polo» di conoscenza e di esperienza nel settore, un nucleo su cui fondare il proprio sviluppo in campo aeronautico. g Il SI Al 8 211, addestratore basico con propulsione a turbofan, di concezione molto avanzata e studiato per II migliore rapporto di costo/efficienza nell'addestramento del piloti

Persone citate: Aeroplani