Rapporto di Scalfaro agli Usa

Rapporto di Scali aro agli Usa Incontri a Washington sul, terrorismo dopo le proposte di JMtosca Rapporto di Scali aro agli Usa «Per collaborare è necessario che l'Urss abbia valutazioni del fenomeno uguali alle nostre» DALLA REDAZIONE DI WÀSHINGTON WASHINGTON — La proposta fatta da Shevardnadze ad Andreotti di consultazioni bilaterali a livello di esperti tra l'Urss e l'Italia contro il terrorismo è stata uno dei principali temi dei colloqui del ministro degli Interni Scalfaro con il ministro della Giustizia americano Meese e col sottosegretario di Stato Whitehead. Giunto domenica a tarda ora da Roma, accompagnato dal capo del Sisde, il prefetto Parisi e da funzionari dell'antiterrorismo, Scalfaro ha dichiarato di non credere che si possa respingere un progetto di collaborazione antiterrorista «a patto che la valutazione del fenomeno sia assolutamente eguale». Ricordando che l'Urss non applica la definizione di terrorismo a quelli che considera popoli oppressi che combattono per la libertà, ad esempio i palestinesi, il nostro ministro ha affermato che .le posizioni vanno chiarite». L'interesse del governo americano per l'iniziativa sovietica è acuito dal fatto che la settimana scorsa all'Onu, oltre ad Andreotti, Shevardnadze ha avvicinato anche il ministro degli Esteri inglese Howe. Gli Stati Uniti vogliono chiarire se l'atteggiamento dell'Urss nei confronti del terrorismo sia realmente cambiato. Collegato a questo tema è quello della Siria, il più forte alleato del Cremlino in Medio Oriente. Mentre il presidente Reagan ha scelto la Libia come obiettivo delle sue ritorsioni contro il terrorismo, la pista siriana rimane tra le più seguite nella caccia agli autori dei più gravi attentati di quest'anno. Tra i reaganauti, non pochi sostengono che Mosca non può essere all'oscuro dei legami diretti o indiretti di Damasco con alcuni gruppi terroristici. La visita di Scalfaro a Washington si è svolta nel quadro dell'accordo del giugno '85, che ha costituito un comitato tecnico antiterrorista italo-americano, e che ha permesso una strettissima collaborazione tra i due Paesi, simile a quella già realizzata nella lotta contro la droga. Il comitato è copresieduto dal prefetto Lattarulo e dal direttore dell'eoi, il giudice Webster. Oltre che al ministero della Giustizia, Scalfaro ha trascorso alcune ore anche al Dipartimento di Stato, a colloquio col capo dell'antiterrorismo Brenner, e col direttore degli Affari europei, la signora Ridgway. Le discussioni hanno riguardato anche la riunione di Londra del gruppo Trevi, che coordina la strategia contro 1 terroristi, il recente accordo dell'Italia con la Grecia, i contatti in corso tra il nostro Paese e la Francia, la prossima visita di Scalfaro in Turchia. Da entrambe le parti è stata manifestata soddi sfazione per i progressi compiuti, e per la quasi unanimità di vedute. L'Italia, ha osservato Meese, è un esempio per gli altri Paesi, e ai patti sottoscritti con Roma noi ci ispiriamo per creare una rete da cui il terrorismo internazionale non possa più districarsi. In concomitanza con la visita del ministro degli Interni italiano, il Pentagono ha pubblicato un rapporto critico della preparazione degli Stati Uniti alla lotta antiterrorista, destando aspre polemiche. A suo parere, la superpotenza è vittima di «confusioni ed errori interni, causati dall'incertezza dei suoi obiettivi e dei suoi ruoli, dai contrasti burocratici e di interessi, e dalle caratteristiche degli attentati». Mentre il Paese, ha affermato il Pentagono, è pronto in caso di conflitto, è scoperto contro il terrorismo. In questo caso gli strumenti militari sono stati potenziati, con la formazione della cosiddetta Delta Force dell'esercito e delle Seals «foche» della Marina, gli stessi che intervennero a Sigonella per il dirottamento della Achille Lauro. Gli altri strumenti, polizia magistratura servizi segreti, sarebbero ancora inadeguati.