A Napoli stamperia di fustelle di Fulvio Milone

4 Napoli stamperia di fustelle 4 Napoli stamperia di fustelle La polizìa sulle tracce di un'organizzazione di falsari - Scarsi i controlli NAPOLI — / .L'imbroglio c'è, eccome. Da anni è noto che bande di truffatori guadagnano miliardi con ricette mediche e fustelle falsificate o riciclate. Mi meraviglio che se ne parli solo oggi; i ministri che hanno preceduto Carlo Donat-Cattin non potevano non sapere»: Silvio Catapano, presidente dell'Ordine del farmacisti di Napoli, parla nel suo ufficio all'ottavo piano di un moderno palazzo del centro: in Campania le organizzazioni criminali avrebbero truffato 180 miliardi negli ultimi due anni. Svelare i meccanismi di una truffa di proporzioni cosi vaste non sembra poi tanto difficile. Basta che un'organizzazione abbia tra le sue file un farmacista, un medico e una tipografia con attrezzature neanche poi tanto sofisticate. Il resto viene da sé l'imbroglio ha ampie probabilità di riuscita grazie alle deficienze degli organismi di controllo. Tutto, dunque, comincia in una stamperia. E' 11 che migliaia di fustelle (l talloncini su cui è segnalato il prezzo del medicinale) che accompagneranno ricette possono essere facilmente contraffatte. Il farmacista provvedere poi ad accettare le ricette, E' su questo filone che gli inquirenti napoletani stanno lavorando da alcune settimane. In ambienti di polizia giudiziaria la denuncia del ministro Donat-Cattin è stata accolta con disappunto. «Da alcune settimane siamo sulle tracce di un'organizzazione specializzata proprio nella falsificazione delle fustelle — sostengono gli inquirenti —, il rischio è che i truffatori riescano ad inquinare le prove e a sospendere ogni attività». Un'altra fonte considerevole di guadagno consiste nel riciclaggio delle fustelle di medicinali rubati. -Un'attività, questa, tipica afilla camorra, capace di fare sparire nel nulla interi T'ir carichi di prodotti farmaceutici», spiega uh ufficiale dei. carabinieri A questa vera e propria industria del crimine sembra impossibile porre un argine. Agostino Picchietti è direttore dell'Uasf (Ufficio accertamento notifica sconti farmaceutici), il centro di raccolta e di controllo delle ricette. « Un esame meticoloso del mate¬ riale è assolutamente impossibile — spiega il funzionario — Napoli e la sua provincia producono ogni mese due milioni e duecentomila ricette da controllare in soli dieci giorni. L'organico del centro è composto da 63 unità, manca qualsiasi attrezzatura elettronica che ci consenta di computerizzare i dati». : Ad un esame un po' più attento sarebbero state riscontrate centinaia di irregolarità, non solo per quanto riguarda fustelle e ricette false. Monica Tavernini, consigliere regionale del partito comunista italiano, è categorica: -La possibilità di truffare è praticamente illimitata. Mancano i controlli più elementari». Solo cosi si può spiegare il caso di due ricette di cui risulta beneficiario tal Mauro D. R.,' colpito da un tumore. Le prescrizioni (ovviamente a carico dell'Usi) recano lo stesso importo: 1.737.285 lire. Nonostante la cifra sia identica, le prescrizioni si riferiscono però a quantitativi diversi di medicinale, il «Kryobulin». Distrazione del farmacista, poco ferrato in calcoli matematici, o vera e propria truffa? Un dato è certo: sull'addizione sbagliata c'è stato un lucro di 800 mila lire. Fulvio Milone

Persone citate: Agostino Picchietti, Carlo Donat-cattin, Donat-cattin, Mauro D. R., Monica Tavernini, Silvio Catapano

Luoghi citati: Campania, Napoli