Se i poeti dipingono

Se i poeti dipingono (le proposte delle gallerie) Se i poeti dipingono ...il dono della poesia. Nell'angolo più appartato della sala, da «Davico> (in Galleria Subalpina, sino al 18 ottrobre), / ricordi di Amalfi di Roberto Pasteris — cosi essenziali da leggersi come in filigrana, nel lieve sovrapporsi del paesaggio e della natura morta, legati dall'ariosa loro impaginazione — costituiscono un polo di schietta poesia intorno al quale altri pittori amici hanno recato l'elegiaca testimonianza di qualche loro Immagine dedicandola alla sua memoria. Vi si vedono i pochi frutti dipinti da Claudio Bonlchi su una tavolozza raschiata o la carnosa presenza de I gladioli rosa di Mauro Chessa, le filtrate cromie del tendone a strisce del Zirkus Boehm di Macciotta o la magia luministica della Falegnameria di Jervolino, con La scatola delle farfalle di Soff tantino la silente alberata di Tof anelli e la plastica oggettualità di Tongiani sino alle singolari note d'un cupo torrente di Tabusso. Ed è l'umanità del loro sentimento a farsi subito poesia. Incisori giapponesi dell'Ukiyo-e. .11 càlamo» (via della Rocca 4) presente una cinquantina di preziose stampe giapponesi del '700 e '800, dove si passa dalle Immagini di ambiente locale alle scene di teatro Kabuki, con alcune figure isolate e le vedute che si susseguono quasi come in un filmico documentario d'un viaggio. Si fanno particolarmente notare un delicato ritratto d'Attore del 1770 tratto dal .Libro illustrato del ventagli teatrali» di Ippitsusal Buncho e le -Graziose vedute di Edo» di Hiroshlge con altre classiche sue opere, come «Le trenta vedute del Monte Fuji». Tra i vertici deve porsi La lanterna, silografia a colori del celeberrimo Utamaro (1753-1806). Franco Tornatisi incisioni. Tirate generalmente in non molti esemplari (quindici al massimo, per alcune acqueforti cui l'autore associa a volte l'acquatinta), le stampe di Franco Tomatis esposte a «La Conchiglia» (via Garibaldi 35) si fanno apprezzare per 11 «buon governo» delle tecniche scelte, ma non meno per 1 loro contenuti illustrativi percorsi spesso da una gustosa ironia. Cosi il protagonista di Tela d'artista è ovviamente un ragno, mentre sul Va geme progetti un vistoso cartello avverte: «Fraolte». Con qualche xilografia che di tanto in tanto si richiama al miglior Vlani, l'incisore sembra aver dato 11 meglio di sé in alcune calcografie: nella puntasecca intitolata Ballerina come nell'acquaforte di Alchechengii e melograni. Gianfranco Schlalvino: Le amiche («Tuttagraflca», piazza Carlina 19, sino al 10 ottobre). Accompagnati da qualche xilografia e poche altre stampe, tra acqueforti e acquetate in cartella, la mostra s'affida essenzialmente ad una scelta di pastelli in cui lo spigliato tratto colorato riesce a valorizzare l'intera serie di figure femminili: vere e proprie modelle in posa. an. dra. quadro del torinese Chessa esposto alla Galleria Dauco