Quattro colpevoli per l'afta
Quattro colpevoli per l'affla Ne hanno discusso i veterinari delle Usi nel loro congresso annuale Quattro colpevoli per l'affla Scarsi organici, disattenzione dei politici e degli allevatori, difficoltà di controllare l'import NOSTRO SERVIZIO ACIREALE — I veterinari aderenti allo Snvdel, sigla autonoma che raggruppa la quasi totalità del 3500 operatori delle Usi, sono riuniti ad Acireale per aggiornarsi e procedere al rinnovo delle cariche sindacali. Il convegno si è aperto venerdì mattina con la relazione del prof. Oiorgio Catellani, dell'Università di Napoli, che ha illustrato 1 problemi attuali nel settore ispezione degli alimenti, uno dei punti cruciali di intervento per la tutela della salute umana. Il punto sullo stato della programmazione sanitaria nel settore veterinario è stato fatto dal dott. Filippo Basso, del ministero della Sanità. Egli ha indicato obiettivi, modalità operative e risultati attesi, n primo piano sanitario nazionale, fondamentale strumento per migliorare l'efficienza del settore sanitario e razionalizzare la spesa, è tuttora bloccato in sede di valutazione politica. Per 1 programmi veterinari si ipotizza una assegnazione (costi per il personale esclusi) di 185 miliardi di cui 24 a destina¬ zione vincolata per le grandi profilassi. Dopo le Introduzioni tecniche, il convegno ha affrontato le tematiche sindacali per individuare la strategia da adottare nell'Imminente trattativa per il rinnovo contrattuale. Obiettivo principale sarà il riconoscimento del ruolo medico e non si esclude 11 ricorso a forme di lotta dura come scioperi a catena, n vecchio accordo, che ha pur rappresentato un successo importante per il leader «storico» Canina, sempre battagliero e quasi sicuramente ri¬ confermato in carica, ha infatti lasciato una serie di code e di insoddisfazioni, soprattutto per la mancata concessione dell'indennità di tempo pieno anche a chi non dichiara di rinunciare alla libera professione. Anche la questione «afta*, come prevedibile, ha avuto ampio spazio: la pioggia di crìtiche che si sta abbattendo sui Servizi veterinari pubblici ha suscitato risentite reazioni. Le carenze degli organici, la scarsa attenzione dei politici verso la veterinaria considerata a torto medicina mi- nore. la poco convinta collaborazione degli allevatori, le difficoltà oggettive a controllare i mille rivoli della commercializzazione del bestiame, sono state chiamate in causa per giustificare le disfunzioni. Il dibattito, come si conviene ad una assise sindacale, ha quindi trascurato gli aspetti più tradizionalmente scientifici del problema, per accalorarsi su tematiche organizzative e di politica sanitaria che, in verità, appaiono i nodi autentici da affrontare per risolvere il sempre più sconcertante «giallo» della lunga persistenza della febbre aftosa I favorevoli alla proposta Pandolfi, che vorrebbe trasferire 1 veterinari al ministero dell'Agricoltura, sono apparsi decisamente in minoranza. In effetti, l'alleanza con 1 medici, prescindendo dalla tradizione storica italiana che ha sempre privilegiato la componente sanitaria della medicina veterinaria rispetto a quella zcotenica, appare, sotto l'aspetto sindacale, estremamente produttiva Mario Valpreda
Persone citate: Canina, Catellani, Filippo Basso, Mario Valpreda, Pandolfi
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