Ora alternativa, mille idee di Clemente Granata

Ora alternativa, mille idee Nelle scuole si «inventa» la materia che sostituirà la religione Ora alternativa, mille idee Le proposte di insegnanti e studenti sono molto varie: dalla filosofia alla musica e alla fotografia, dalle dottrine politiche al teatro - Sorprese al Liceo Alfieri di Torino -1 provveditori aspettano chiarimenti dal ministero Milano — Un po' di filosofia, un po' di diritto, un po' di storia delle religioni, delle dottrine politiche, molta storia della musica, molto studio della fotografia, un po' di teatro, un po' di commento del quotidiani... Benché le notizie si possano raccogliere in modo ancora frammentario, non essendosi la scuola ancora iniziata ovunque, ecco le indicazioni più frequenti che a Milano come a Torino, a Firenze come a Bologna e a Oenova collegi dei professori e alunni delle secondarie superiori forniscono sul modo di utilizzare l'ora alternativa alla religione. Essa, come recita la circolare ministeriale, con una formula giudicata a volte generica e involuta, dovrebbe essere rivolta particolarmente all'approfondimento di parti dei programmmi della storia, della filosofia e dell'educazione civica che •hanno attinenza con i documenti del pensiero e dell'esperienza umana, relativi ai valori fondamentali della vita e della convivenza civile». Richieste a volte meditate e motivate, come alcune, ma solo alcune, di quelle appena indicate, a volte un po' stravaganti come quelle fatte da certi studenti liguri (possibilità di effettuare riprese televisive, di dar vita a un'orchestra...). C'è.anche, per altro lato, il caso singolarissimo del liceo Alfieri di Torino, in cui alcuni studenti che non han< no accettato l'insegnamento curricolare della religione, hanno chiesto però di assistere alle lezioni dei professori Enrico e Moda, apprezzandone 11 talento e la profondità della cultura. E accanto alle richieste, si segnalano le prime prese di posizione polemiche, le prime contestazioni, dubbi e quesiti (dal Liceo classico Parini di Milano, per esempio, è partito alla volta del Provveditorato un dossier con un nutritissimo elenco di domande di delucidazioni perché la circolare ministeriale è giudicata molto confusa). Senza contaro .poi che si profilano parecchi problemi pratici, questioni burocratiche che rischiano di soffocare sul nascere certe iniziative. Dice il provveditore agli Studi di Torino, Angelo Scialpi: «Da un lato le attività culturali non si possono organizsare in relazione alle richieste formulate in astratto dagli alunni, ma debbono "piegarsi" alle caratteristiche professionali del docente, che non può sapere tutto, essere informato di tutto; dall'altro, esistono oggettivi problemi d'organico. I provveditori assistono al gran movimento che si registra negli istituti, ma per ora rimangono affacciati alla finestra e, soprattutto, attendono lumi dal ministero». n cammino per giungere all'organizzazione dell'ora alternativa è piuttosto cornai alunni devono ddcCds dare una prima indicazione delle loro preferenze, ma può capitare, come all'Istituto Cattaneo di Milano, che un gruppo di essi si dimentichi di compilare i relativi moduli, sicché si rende necessario procedere a una nuova verifica con conseguente perdita di tempo; poi entrano in campo i collegi dei docenti, i comitati ristretti del professori, poi si riuniscono le assemblee degli alunni, o le assemblee del genitori come nelle elementari e nelle medie inferiori, quindi i docenti valutano tutte le indicazioni formulate ed esaminano, assieme ai presidi, le possibilità concrete di realizzare il programma alternativo. Torniamo comunque a dare uno sguardo un po' ravvicinato alle indicazioni emerse in alcune note medie superiori italiane. All'Alfieri di Torino si chiedono approfondimenti di educazione civica, economia politica, lingue straniere, storia del cinema e del teatro con particolare riferimento ai classici greci e alle interpretazioni che i loro personaggi hanno avuto nei successivi processi cultu rali; al tecnico Cattaneo di Milano si insiste sull'impor tanza della filosofia, della storia dell'arte e sullo studio della fotografia; al Virgilio di Milano si chiedono storia delle religioni e delle dottrine e del partiti politici, lettura e commento del giornali, ma si insiste anche sull'opportu nltà di dedicare l'ora alternativa allo studio individuale con l'approfondimento delle materie curricolarl. E ancora: al liceo classico Galvani di Bologna il collegio del docenti sottolinea l'importanza dello studio del diritto, soprattutto internazionale; al liceo scientifico Leo¬ nardo Da Vinci di Milano si prediligono gli approfondimenti degli studi filosofici, dell'educazione civica e della cultura religiosa e la storia del teatro con particolare attenzione alle rappresentazioni sacre. Nel capoluogo toscano 1 professori del liceo artistico «Firenze 1» pensano di istituire corsi teorici collegati alle discipline professionali impartite, una sorta di approfondimento delle prospettive culturali della futura attività pratica. In quasi tutti gli istituti poi si insiste sull'importanza dello studio della musica. Per quanto riguarda le medie inferiori, sembra che parecchie scuole intendano seguire le indicazioni che giungono dalla Leon Battista Alberti di Firenze; lettura guidata di testi da cui si possano trarre utili elementi per l'educazione civica e morale, anche se alcuni rilevano che simili indicazioni' possano risultare suscettibili delle più varie interpretazioni. E' una critica che soprattutto a Bologna rivolgono alla stessa impostazione dell'ora alternativa data dal ministero. La preside del liceo Righi, Miriam Ridolfi, dice: • La formula dell'ordinanza della Falcucci sull'utilizzazione dell'ora alternativa, vale a dire lo sviluppo di temi riguardanti la storia, la filosofia, l'educazione civica e i grandi valori della vita è molto vaga. In realtà, posto chela religione è una materia curricolare, il ministero doveva avere il coraggio di indicare in alternativa un'altra materia precisa e anch'essa curricolare. Ciò avrebbe consentito, tra l'altro, di garantire un insegnamento veramente qualificato. Accade invece che i docenti non siano in grado di soddisfare, con la dovuta competenza, le richieste degli alunni, La conseguenza è che nel mio istituto per ora posso garantire soltanto la "vigilanza" durante un'ora alternativa che non può concretamente realizzarsi: Da Torino il provveditore agli studi Scialpi risponde: • In passato se il ministero dava indicazioni sempre precise e vincolanti si gridava all'eccesso di centralizzazione burocratica, ora che è stato lasciato un po' di spazio alla fantasia ci si lamenta perché le indicazioni non vengono dall'alto*. Clemente Granata Il ministro Falcucci