Premio Italia Vince Israele a sorpresa

Premio Italia Vince Israele a sorpresa Palma a «Lehem» Premio Italia Vince Israele a sorpresa LUCCA — La giuria Internazionale del Premio Italia ha assegnato ieri mattina il primo premio della sezione fiction al movie-tv «Lehem» (Il pane) di Ram Loevy, prodotto dalla tv di Israele. Per la stessa sezione era in palio un premio della Rai che è andato a «Seppan» di Agneta Fagerstrom-Olsson, della tv svedese. Decisamente il Premio Italia, che si è sempre ammantato di una fama esagerata di olimpica serenità e prevedibilità, vuole quest'anno movimentare l'ambiente e offrirci persino dei colpi di' scena. E' dell'altro ieri il singolare «incidente» per cui l'America si è vista costretta a rifiutare il riconoscimento per il film tratto da un testo letterario pubblicato. Ora il verdetto della giuria del settore fiction costituisce — su tutt'altro plano — la nuova grossa sorpresa. Per giorni sono circolati due titoli nelle sale e nei corridoi di villa Bottini e villa Guinigi: i titoli di due movics che venivano dati sicuri vincitori, e non per pastette strategiche o manovre politiche, ma per effettive qualità: l'ormai famoso film americano sull'Aids An Early Frost, di solida realizzazione e splendidamente interpretato, e II lottatore, rivelazione finlandese, estrosa poetica grottesca tragica storia di vecchi folli in amore. Invece la giuria ha scelto diversamente, mostrando tuttavia una sua precisa linea di tendenza. Sia II pane sia Sappan sono film di forte denuncia sociale. Ne II pane, con stile asciutto da cronaca psicologica, si parla di una zona povera di Israele e del dramma di un uomo cui ingiustamente è negato il lavoro e che umiliato ed esasperato si rinserra nella casa assieme alla famiglia; mentre Sappan rievoca, servendosi di piccoli attori molto ben diretti, la dura crescita di bambini obbligati ad imparare la lezione della vita in un paese difficile come Sappan. I meriti cinetelevisivl dei due movles sono fuori discussione: è chiaro però che la giuria contro ogni aspettativa ha preferito premiare l'Impegno scabro e austero piuttosto che la grande professionalità di spettacolo e di consumo (An Early Frost) o l'invenzione rampante da metafora surreale (Il lottatore), e che ha puntato, com'è del resto avvenuto nel settore documentari, sulla valutazione ; del quadro sociale, della sua drammatica forza d'impatto, del suo significato universale. C'è da dire che la selezione è stata oculata e severa (tra i molti esclusi L'attentato al Papa della Rai) e che tutti e sette i fimi finalisti appariva no degni di concorrere al massimo premio. L'augurio è che anche il pubblico italiano possa vederli presto, u. bz,

Persone citate: Early, Frost

Luoghi citati: America, Israele, Italia, Premio Italia