Angeli laici al servizio dei malati

Angeli laici al servizio dei malati Angeli laici al servizio dei malati Qualcuno li definisce «angeli custodi in camice azzurro». Ma il presidente dell'Associazione volontari ospedalieri, Salvatore Valenti, preferisce una definizione più laica: «Non siamo angeli, piuttosto famigliari adottivi che si affiancano al malato nella struttura ospedaliera. Una presenza che non è pietà, ma coscienza; non è saltuaria, ma costante». Così il volontario si riveste di moderna professionalità (.Non siamo missionari») e il suo intervento si traduce in un'opera rivolta all'essere umano con assistenza sia morale («Offriamo compagnia, dialogo»)-sia concreta («Ci affianchiamo, senza sostituirci, al personale paramedico, ad esempio quando a un paziente o a un anziano occorre aiuto durante 1 pasti o nella pulizia del mattino». Sono circa 400, oggi, gli iscritti all'Avo torinese sorta nel '78, che dedicano due ore del loro tempo, ogni settimana, in turni organizzati, preparati al loro compito da corsi di studio e formazione. Ancora troppo pochi per le esigenze di una città come Torino. Ma spiega il dott. Pierluigi Cremici, segretario della Federavo che riunisce le 72 sedi esistenti finora sul territorio nazionale: «Il numero non è mai proporzionato alla popolazione. I soci Avo sono 800 a Milano, 1200 a Genova, 600 a Napoli, circa 400 a Firenze. C'è ancora molto da fare. Tutto dipende dalla sensibilità delle persone che recepiscono il nostro messaggio. In Italia sono circa 15 mila». La tradizione del volontariato ospedaliero laico nel nostro Paese non ha radici antichissime. In Francia, Germania, Gian Bretagna, come negli Stati Uniti, si perfezionò dagli inizi di questo secolo. Si arriva alla realtà attuale del Saint Joseph Mercy Hospital di Fontiac nel Michigan (Usa), dove di fronte a 531 posti letto ed uno staff medico di 449 persone, operano 904 volontari. Ancora il dott. Crenna: «L'Italia vanta secoli di volontariato, perché nessuno può dimenticare l'opera silenziosa svolta dalle suore per gli ammalati. Ma la figura del cittadino che vuole partecipare alla vita della collettività, non solo pagan do le tasse, ma dedicando anche una minima parte del suo tempo e delle sue capacità alle strutture esistenti, è ancora in formazione». E' questo uno dei nuovi orizzonti concreti per le forze spirituali e morali che oggi si disperdono in mille dibattiti e sempre nuove polemiche, rimbombano nei convegni, si annullano in sterili opposizioni. Per capire che cosa si può realmente fare, abbiamo voluto trascorrere una giornata con i volontari Avo, presso l'Istituto di riposo per la vecchiaia e nei reparti del San Giovanni Vecchio, divi' sione oncologica.

Persone citate: Crenna, Gian Bretagna, Joseph Mercy, Pierluigi Cremici, Salvatore Valenti