Scandalo petroli, Musselli ritratta di Claudio Cerasuolo

Scandalo petroli, Musselli ritratta Al processo di Torino: «Se ho detto quelle cose la testa non mi funzionava» Scandalo petroli, Musselli ritratta TORINO — «Sono più sconcertato di voi leggendo quello che c'è scritto in certi verbali: non posso avallare quelle dichiarazioni» : cosi ieri, nel corso di una udienza carica di tensione al maxiprocesso per lo scandalo dei petroli (300 miliardi di imposte evase tra il '74 e il '78) Bruno Musselli ha ritrattato . piletta nel contrabbando nel confrónti'dei soci1 dèlia' raffineria «Icip» di Mantova, 11 presidente della Sampdorìa Paolo Mantovani, Lorenzo Noli e Mario Contini. Non ha però potuto cancellare con un solo colpo di spugna le perplessità e 1 dubbi del pubblico ministero Corsi e dei giudici della sesta sezione. Una serie di domande, sempre più insidiose verso la fine dell'udienza, hanno costretto alle corde Musselli, L'ambulanza — In tribunale Musselli è arrivato in ambulanza. Reduce da un collasso nervoso, che lo aveva colpito al termine del confronto con l'ex presidente dell'Aglp, Angelo PUeri, è apparso molto provato, addirittura traballante sulle gambe. Dei 157 imputati, il petroliere, in carcere da più di 3 anni e mezzo, è rimato l'unico detenuto. L'altro giorno è stato scarcerato per decorrenza termini l'ex dirigente dell'Utlf di Torino, Enrico Ferlito, Per Musselli i termini di custodia preventiva si sono allungati. Il giudice istrutto re Vaudanc lo ha accusato di complicità nella bancarotta fraudolenta della «Sipca» e di aver esportato 12 miliardi in Svizzera. Il tribunale e Vaudano hanno fissato una cauzione complessiva di 4 miliardi che il petroliere dice di non possedere. Altro elemento negativo per la concessione della libertà provvisoria, la ritrattazione fatta in udienza L'accusa — Sostiene che nel '77. qua rido Musselli decise di acquistare il 50 per centQ della raffineria con i soci 'della' «Pòntoil», Mantovani, Noli e Contini, propose anche a loro di fare del contrabbando. E' un punto cruciale del processo, sul quale Musselli ha dato diverse versioni. Ieri, il presidente Aragona e il pm Corsi gliele hanno ricordate tutte. La prima, resa nel dicembre dell'83 nel carcere di Cuneo, è accusatoria nei confronti dell'allora direttore generale della raffineria di Mantova, Guido Bandini, e di riflesso sui soci «Pontoil»: «Bandini passavo, un tanto al mese al capo. delUmfdCVfi^ .róna, \ieri,Taj\. M.i.disse.<ch^, a Mantova non c'erano problemi perché avevamo le coperture di un altro funzionario dell'Utif, Le verità di Musselli — Una versione che poi si arricchisce di particolari sempre più precisi, n 13 aprile '84 nel carcere di Bergamo afferma: • Confermo quanto ho già dichiarato ma su Ferrandina e Nencioni non sono certo». Il 28 marzo: «Non è nient'altro che la verità, anche se mi fa male dire queste cose». L'8 giugno: «Ribadisco in modo chiaro'che'.dissi a Bandini che il contrabbando alla Icip sj^ poteva fare per aiutare la Sipca che era in difficoltà. Bandini passava 2 milioni al mese a Vieri Tafi, in contanti». Il 18 novembre '85, il giorno prima li che cominciasse il processo: «Chiarisco che c'era un accordo, quanto meno con Mantovani e Contini, per il contrabbando. Ricucci (ex maggiore della Finanza, ndr) passava a ritirare gli utili in nero». Poi, in udienza, la prima ritrattazione, generica: ieri il colpo di spugna definitivo. La ritrattazione — Mussel: «Se ho detto quelle coscia testa non mi:funzionava. In Carcere ho passato periodi disumani. Capisco oggi di fare una brutta figura, ma non posso avallare queste dichiarazioni». Il giudice contesta a Musselli la precisione di certe accuse: «Prima ha detto che Vieri Tafi era sul vostro libro paga, poi che prendeva due milioni al mese, in contanti. Perché ha escluso Ferrandina, Nencioni e Noli?». Musselli: «E' stato il carcere a farmi dire certe cose. Noli forse l'ho escluso per amicizia. Ma ora intendo ritrattare tutto». Tra 1 testimoni sarà, interrogata anche la segretaria di Musselli. Ha dichiarato che quando i finanzieri stavano per perquisire l'ufficio di Milano il petroliere le telefonò, ordinandole di distruggere le pagine dell'agenda con il nome del generale Loprete. Anche questa circostanza è stata negata da Musselli: «Dissi genericamente di fare sparire l'agenda». Commenta il suo difensore, aw. Lamanna: «Che invece è stata ritrovata». Il processo riprende martedì. Claudio Cerasuolo