Dai camion alla Ferrari di Cristiano Chiavegato

Dai camion alla Ferrati FORMULA 1 La rapida carriera di Gerhard Berger Dai camion alla Ferrati L'austrìaco, a vent'anni, guidava i Tir - Spettatore a Imola, nel 1982 sognava una vettura di Maranello - Lauda: «Con Senna è il migliore» Sono fortunati questi austriaci nello sport automobilistico. Pur avendo un'ottima tradizione non dispongono di molti piloti, ma quei pochi che crescono nel ridotto vivaio dell'Osterreich sono bravi e finiscono quasi tutti alla Ferrari. Prima Niki Lauda, adesso Gerhard Berger. In entrambi i casi il loro ingaggio è arrivato In un momento particolare: quello che doveva diventare tre volte campione del mondo giunse nella scuderia italiana al culmine dì un periodo nero, in un anno di rinnovamento, il 1974, in una stagione messa a punto, subito con successo, dal nuovo d.s. Luca Montegemolo. Adesso la storia sembra ripetersi. La stagione 1986 è stata pessima e Ferrari ha preparato un grande rilancio. Ha assunto come direttore tecnico, con pieni poteri anche nei circuiti, l'inglese John Barnard. Ed ha affiancato a Michele Alboreto Gerhard Berger. Questi non è giovanissimo anagraficamente (è nato a Woergl, nei pressi di Innsbruck, il 28 agosto 1959, ha quindi appena compiuto 27 anni) ma lo è come carriera: non è uno di quei corridori approdati da minorenni alla FI. ha cominciato appena sei anni fa: prima il trofeo monomarca Alfasud e poi la Formula 3, approdando nel 1984 in Italia al team di Pino Trivellato, con la vettura del quale ha conquistato il terso posto nel campionato continentale. Il preparatore vicentino lo giudica cosi: «Prima di tutto un bravissimo ragazzo, generoso, sensibile, aperto. Ottimo 11 suo rapporto umano con 1 meccanici. Poi, a differenza di quanto sostengono alcuni, un tecnico della guida, un pilota che impara velocemente, dotato anche di talento naturale. Insomma un corridore completo che poteva arrivare da qualsiasi parte. Ed infatti lo ha chiamato Ferrari». Sempre nell'84 Berger ha firmato un contratto con la Bmw per l'europeo turismo dove ha gareggiato in coppia con Ravaglìa. A metà dell'anno, l'esordio a Zeltweg in Formula 1 alla guida di una Ats. Nel 1985 trasferimento all'Arrows e quindi alla Benetton. Non ha ottenuto sinora grandi risultati: un terso posto ad Imola (dove batté Stefan Johansson), due partenze in prima fila in Belgio ed in Austria, qualche giro in testa sempre sulla pista austriaca. Eppure dì lui si dice un gran bene. Niki Lauda, ad esempio, afferma: «Insieme ad Ayrton Senna è il miglior pilota delle ultime generazioni». Ma esclude di averlo raccomandato. Ora ci si chiederà perché il costruttore modenese ha preferito l'austriaco a Johansson. Al di là dei giudizi espressi sullo svedese, sulle sue carenze in qualificazione, bisogna dire ette Enzo Ferrari aveva preso il pilota nordico in un momento (quello del repentino abbandono di René Arnoux) in cui la scelta era quasi obbligata, poiché non c'erano, a stagione avviata, campioni affermati liberi. Johansson è stato certamente sfortunato: è capitato a Maranello in un periodo difficile durante il quale non ha avuto modo di esprimersi al massimo. I giochi comunque sono fatti. Nemmeno Gerhard Berger poteva immaginarsi una simile escalation. Nel 1982 era alla curva della Tosa ad Imola per assistere al G.P. di San Marino. In quella gara rimasta famosa Pironi beffò Villeneuve ed Alboreto si classificò terzo con una Tyrrell che non stava in strada. «Fu in quel giorno — ha raccontato più volte — che desiderai guidare una Ferrari e capii il valore di Michele, Cr.-i considero uno dei migliori piloti della Formula 1 in assoluto». II desiderio si è avverato. Berger come Niki Lauda proviene da una famiglia benestante. Suo padre è proprietario di una azienda di autotrasporti con oltre 100 Tir e di varie società di importexport. Ma a differenza del connazionale per arrivare in FJ non si é fatto prestare i soldi da una banca. Ha cominciato a lavorare sodo a vent'anni, in una piccola ditta con una decina di dipendenti. Garzone, impiegato, magazziniere: ha fatto un po' di tutto, guidando anche pesanti camion per molte ore al giorno. Ora l'azienda ha 25 mezzi e fa concorrenza a quella del padre. Ma d'ora in poi Berger avrà poco tempo per occuparsene: dal mese di dicembre sarà a Fiorano. Cristiano Chiavegato ATrtSìì ATrtSìì Gerhard Berger, 27 anni