Beineix, parodia d'amore e morte di Stefano Reggiani

Beineix, parodia d'amore e morte Ultimi film a EuropaCinema: domani i premi Beineix, parodia d'amore e morte DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — C'è un'altra attrice francese nel gruppo delle conturbanti intelligenti, Beatrice Dalle, sceneggiatrice e interprete di 37,2 le matin ovvero Betty Blue di Jean- Jacques Beineix, una ragazza dolce e piena, capace di simulare con uguale intensità la passione amorosa e la follia. E' riuscita a fare un personaggio di un'astrazione parodistica, in una storia volutamente a mezzo tra commedia e mèlo: non sarà facile dimenticarla. n film di Beineix, non propriamente inedito (è stato visto e discusso anche al festival di Montreal) ha rappresentato bene a EuropaCinema le nuove tendenze, è da Diva che Beineix è un nuovotendente con un cinema che abbiam chiamato postmoderno per la rottura degli equilibri narrativi e l'uso delle citazioni. Dopo il fiasco commerciale de La lune dans le caniveau, troppo pop, caricatura di una caricatura (non toccate ai francesi il cinema di letteratura), Beineix con Betty Blue ha raggiunto un comprornesso che forse sconteniéra^fhe^formalisti del cinema, ma che è assolutamente coerente col mondo dell'autore, una fiammeggiante rilettura di una storia d'amore e di morte, come una collezione di cartoline appese nella galleria di un cinefilo. Non si chieda a Beineix di seguire qualche unità, di luogo o d'azione, ma questa volta la storia è fin troppo chiara: lo spiantato custode di un villaggio di baracche (Jean Hugues Anglade) riceve la visita della passione, nei vestiti, anzi nella pelle di Beatrice Dalle. La ragazza sconvolgerà la sua vita, prima trascinandolo in città a poi in provincia nei più precari mestieri, in attesa che gli editori accettino un romanzo dello spiantato e lo rendano celebre; ma arriva prima la follia, che porta Beatrice all'automutilazione e al manicomio. Mai Anglade accetterà un pietoso finale da Love story, piuttosto la disperazione di Qualcuno volò sul nido del cuculo (e infatti soffoca la ragazza col cuscino, dopo essersi travestito da donna per entrare in ospedale). Tra squilli di commedia (la gente in platea ride molto, fin troppo), esibizioni amorose (commento di una signora attenta: «Quella ragazza fa sul sèrio»; e risvolti melodrammatici spinti al sanguinoso, Beineix dimostra che una parodia può diventare benissimo il proprio originale. Una specie di Beineix irretito dalla tradizione è Seba«tten GraH (La femme secréte) che ha. adottato la fòrmula gloriosa del giallo postumo: una signora è trovata nella Senna, forse assassinata, il marito sconvolto e addolorato (credeva d'avere una moglie irreprensibile) indaga per scoprire la vera personalità della vittima. Scoprirà un furto informatico, una ladra per dissipazione, una sconosciuta dalle molte facce; ma a prezzo di molti francesismi, allusioni e ammicchi che non si sciolgono, come in un Deville incompiuto. Solo in festival un po' eccentrici come EuropaCinema si possono vedere film come Havlandet, Luci del Nord, del norvegese Lasse Glomm. Chi lo farà circolare, finita la rassegna? Stessa sorte di disattenzione tocca del resto agli scandinavi periodicamente invitati a Venezia; ma dispiace in particolare il silenzio che inghiottirà Havlandet dopo l'uscita riminese, è possibile che ci sia anche da noi un pubblico per questa visionarietà nordica, basterebbe cercarlo. Glomm, girando tra ghiacci e aurore boreali, ha costruito una classica far vola di iniziazione, il ragazzo che dalla sua capanna al centro della Norvegia intraprende un viaggio in slitta verso il deserto Nord delle luci d'inverno, fino al mare, traguardo della sua maturità. Ma che natura superba e ostile, che impossibile serenità nel grande Nord del mito europeo! (Quasi si sta meglio a Napoli). Questa edizione soft (per severità di bilancio) di EuropaCinema prepara tutto ■via un sabato conclusivo di premi (i Numeri Uno) con un riepilogo di passato e presente che mette insieme nell'ultima giornata il Tarkovski di Sacrificio e, per la retrospettiva degli emiliano-romagnoli, I vitelloni e Amarcord di Fellini, un incontro forse programmato con un proposito di vanteria (come gli europei non possano non sentirsi riminesi). Stefano Reggiani Beatrice Dalle, una delle «conturbanri-intelligenti» del nuovo cinema, è la protagonista di Beineix

Luoghi citati: Beineix, Montreal, Napoli, Norvegia, Rimini, Venezia